[𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀] ⛔18+
Yoongi e Hoseok, sposati da un anno, decidono di festeggiare il loro anniversario regalandosi un viaggio in crociera nel Mar Mediterraneo. Sulla nave incontreranno Jimin, una sorta di tutto fare. Il ragazzo noterà la coppia e...
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Quella mattina la sveglia di Jimin suonò alle sei e un quarto, come tutti i giorni d'altronde. Hoseok si svegliò ed allungò una mano verso il comodino per afferrare il telefono e spegnerlo. Si girò poi verso il biondo, ad occhi chiusi ed affondando meglio nel suo cuscino «Hey» sussurrò con la voce roca «La sveglia» sbiascicò all'altro, sperando si svegliasse.
Jimin annuì, emettendo un verso di assenso «Sì...L'ho sentita» a differenza di Yoongi che si trovava ancora nel mondo del sogni. Si sfilò dalle coperte, pian piano, ancora con il volto impastato di sonno «Continua a dormire tranquillamente» disse a Hoseok quando lo vide fissarlo con la palpebra calante.
Sbadigliò silenziosamente e barcollò all'in piedi, strascicò le mani sulla sua faccia, tirandosi qualche piccolo ed in-doloroso schiaffo per tornare lucido al più presto e trovare i vestiti da lavoro. Si chiuse in bagno e si ripeté mentalmente di doversi sbrigare, avrebbe avuto un sacco di cose da fare quel giorno, soprattutto, portare a termine tutti i suoi compiti, dato che poi la sera sarebbe stato impegnato in quel massaggio in sauna.
Aprì l'acqua fredda e la raccolse tra le mani chiuse a coppa, prima di buttarsela dritta in faccia.
Ripensò alla sera precedente, al bacio di Hoseok sulla sua guancia e a quello di Yoongi sulla sua nuca. Erano stati...Dolci. Gli venne da sorridere. Gli piaceva il fatto che si fossero presi quella libertà e gli piaceva che gli avessero permesso di dormire tra loro. In fondo erano una coppia quei due, perché avrebbero dovuto permettere ad un terzo estraneo di farlo? Forse perché in realtà Jimin a loro piaceva, come loro piacevano a Jimin. Restando sempre sul campo fisico. O forse anche altro.
Era confortante per lui percepire quei due corpi caldi, stare tra loro, sfiorarsi la notte, tenersi stretti ma comodi. Si sentiva bene nel fare quelle cose con loro. E dunque, mentre si infilava la camicia e si chiudeva i pantaloni in vita, si chiese come avrebbe dovuto da quel momento in poi, confrontarsi con loro. Insomma, facendo mente locale. Non si sarebbe mai aspettato che avrebbero ceduto così presto, non che chissà che cosa di eclatante avessero fatto.
A quel puntò pensò solo che fosse meglio starsene buono, fare il suo lavoro, deliziarli con i suoi eccezionali massaggi e aspettare che facessero loro la prossima mossa. Non gli rimaneva che capire fino a dove si sarebbero spinti e sinceramente non vedeva l'ora di scoprirlo.
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Dopo aver fatto colazione e soprattutto, non avendo beccato Taehyung ma solo quella sottospecie del suo amichetto Jungkook, dovette andare obbligatoriamente a cercarlo nel suo studio. Una cosa veloce, di passaggio, giusto per organizzarsi ed avere la sauna libera quella sera. Posò il palmo della mano contro la porta di vetro e spinse, permettendo così che si aprisse «Taehyung?» lo richiamò dopo aver perlustrato tutta la stanza con gli occhi e non trovandolo.
«Sono di qua! Vieni!» la voce gli arrivò piuttosto ovattata alle orecchie e decise di seguirla su istinto e non sbagliò, aprì un'altra porta e si ritrovò nella tanto famigerata sauna. Era una stanzetta non tanto grande, pareti e pavimento ricoperte di assi di legno ed una seduta al centro per facilitare i massaggi ed una a lato per stare più comodi e poggiare la schiena al muro.