11. «Lascia fuori tutti i giudizi»

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«Quindi posso lasciarti le chiavi?» proprio le nominate vennero sospese a mezz'aria sopra la mano aperta di Jimin e Taehyung lo prese in giro divertito, guardandolo con gli occhi assottigliati.

«Sì, Taehyung, stai tranquillo» gliele strappò di mano l'altro, fece mezzo giro su se stesso e corse a sedersi sulla scrivania. Un piccolo salto ed incrociò le gambe.

Taehyung scosse la testa e si sfilò il camice da lavoro, appendendolo nell'apposito posto «Eh non saprei, tranquillo è una parola grossa, sapendo che voi tre starete chiusi lì dentro» indicò repentinamente la porta della sauna, dipingendosi in volto un sorrisetto malizioso. Gli occhi di Jimin seguirono tutto quel tragitto e poi realizzando a cosa si stesse riferendo, si mise sull'attenti «Non ti azzardare a spiare»

«Non ci tengo poi molto. L'importante è che non perdi le chiavi e che chiudi lo studio prima di uscire» si raccomandò, soprattutto tenendo a mente il fatto che Jimin sapesse essere fin troppo distratto. Non si sarebbe stupito, se lo avesse svegliato in piena notte, chiedendogli le chiavi di riserva.

«Sarà fatto»

«E ricordati di raccontarmi tutto poi» dio, quella vena da pettegola non se la scrollava di dosso. Ecco perché rappresentavano una bella coppia Taehyung e Jungkook, perché avevano la lingua sciolta e pettegola. Jimin se ne rendeva perfettamente conto, l'indomani su quella nave, tutti avrebbero parlato di loro.

«Anche se finirò a far loro un massaggio ai piedi?» ironizzò allora e Taehyung sventolò una mano in aria «Beh, in quel caso ometti» ridendo si diresse verso la porta, recuperando prima un borsello con i suoi oggetti personali dentro «Va bene, vado a cenare, non combinare guai»

«Sarò un angioletto» il sorriso innocente sul volto di Jimin, sembrava rispecchiare tutto il significato opposto.

«Ricordati le chiavi» si raccomandò ancora una volta Taehyung.

«Sì, le chiavi»

«Ed i preservativi»

«Certo, i preserv- aspetta, cosa?»

«Penso di essere in ansia» Hoseok uscì dal bagno, si svoltò la camicia lungo gli avambracci, lasciandoli scoperti. Sentiva caldo e forse non era dovuto tanto alla temperatura stagionale, dato che sulla nave vi era l'aria condizionata, quanto più a quel tumulto di sensazioni che stavano nascendo in lui. Erano le nove meno un quarto.

«Io sono più in trepidazione» Yoongi finì di legarsi le scarpe, per poi rialzare gli occhi su suo marito, storcendo il naso quando vide la quantità spropositata di profumo che si mise. Teneva così tanto a far una bella figura con Jimin?

«Ci starà aspettando?»

«Molto probabilmente»

«Stavo pensando...» gli andò incontro e Yoongi si alzò, fronteggiandolo. Gli era sembrato così sicuro fino a quel momento, ma adesso sembrava barcollare sulle sue stesse decisioni «Insomma questa cosa con Jimin, non pensi sia un po' da incoscienti?»

𝑴𝑨𝑹𝑬 𝑰𝑵 𝑩𝑼𝑹𝑹𝑨𝑺𝑪𝑨 // ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿˢᵉᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora