18. «Avremmo potuto fare qualcosa»

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«Hoseok, aspetta» le gambe correvano veloci su quelle scale. Il fiato mancava decisamente dai polmoni di Yoongi. Ormai era abituato a prendere solo e soltanto l'ascensore per salire e scendere quei trenta piani. Non andava bene, assolutamente no. Era una condanna a morte il salire tutti quei gradini per dieci piani consecutivi. Ma lo avrebbe fatto, doveva raggiungere suo marito e parlare, obbligatoriamente parlare. Eppure i suoi piedi sembravano chiedere pietà, andavano avanti per inerzia, ma quel meccanismo non funzionava neanche più, aveva incominciato ad inciampare piuttosto spesso «Merda! Dannate scale» ed allora imprecava sentendo i polmoni bruciare e si appoggiava d'urgenza al corrimano per tenersi su, rincuorato unicamente da quell'ultima rampa che gli mancava «Hoseok!»

«Lasciami stare, Yoon»

«Non ci penso nemmeno!» non si era sorbito tutta quella fatica per rinunciare adesso che era praticamente arrivato. Hoseok aprì con furia la porta che lo separava dal terrazzo «Ti prego, voglio stare solo, devo calmarmi» ed uscì lì fuori, facendo roteare gli occhi a Yoongi già stufo «Oh ma che cavolo» sapeva perfettamente l'effetto che quell'intervista aveva avuto su suo marito, sapeva perfettamente cosa avesse sentito nel rivedere il suo volto. Ma il fatto che Yoongi riuscisse a mantenere una facciata esterna dura e spessa, ostentando freddezza molto spesso, ciò non avrebbe voluto dire che non avesse provato le stesse identiche cose di Hoseok «Tu!»

Hoseok si girò di soprassalto, vedendo suo marito arrivargli alle spalle e fece immediatamente un passo indietro, asciugandosi o almeno provando ad asciugarsi le lacrime dal volto «Yoongi, per favore»

«No, ascolta» ma l'altro fu fermo, deciso e gli puntò pure un dito contro indignato «Non mi sono sposato con te così, tanto per, ma ho giurato e ripeto, ho giurato di restarti accanto anche nei momenti difficili» sottolineò esattamente tutte quelle stesse parole che aveva affermato l'anno precedente.

Hoseok scosse la testa, girandosi poi, permettendo al vento caldo di scompigliargli i capelli «Ma che diamine stai dicendo?»

«Voglio dire» Yoongi fece il giro, riposizionandosi davanti l'altro, volendo ottenere la sua attenzione, il suo sguardo «questa storia con Jimin, ci siamo dentro tutti e due. Non devi assolutamente sentirti colpevole» soprattutto perché in fondo, lì, se qualcuno avesse dovuto addossarsi la colpa, sarebbe stato solo e solamente Yoongi. Aveva fatto un casino. Sì, giusta la decisione di parlare con Hoseok riguardo ciò che stesse succedendo con Jimin, ma aveva causato solo un grosso danno nel dirgli di dover troncare qualsiasi cosa quel sentimento fosse. Voleva proteggere il suo matrimonio? Forse in parte, ma ragionandoci seriamente su, capì che effettivamente aveva più paura di quello che gli altri potessero pensare di lui e suo marito.

«Avrei potuto fare qualcosa» sbiascicò Hoseok, andando ad ancorarsi con le mani alla ringhiera, stringendola forte sotto le sue mani, volendo in un certo senso scaricare la propria rabbia attraverso ciò «Avremmo potuto fare qualcosa» lo corresse allora Yoongi, abbassando lo sguardo sui propri piedi, era semplicemente un'ipocrita e non riusciva più a smettere di ricordarlo a se stesso.

𝑴𝑨𝑹𝑬 𝑰𝑵 𝑩𝑼𝑹𝑹𝑨𝑺𝑪𝑨 // ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿˢᵉᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora