32 ~ EPILOGO

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«Quanto ancora ci vuole??» Jimin barcollava in quella camminata. Yoongi persisteva nel tenergli -sotto ordine di Hoseok- le mani sugli occhi per impedirgli di vedere, mentre suo marito lo tirava da una mano per guidarlo ed evitare che inciampasse per i corridoi della nave.

«Solo un altro secondo» gli rispose Hoseok, fermandosi e cercando nelle tasche dei suoi jeans dove avesse messo la tessera magnetica. La testa di Yoongi piombò stanca su una spalla di Jimin, mantenendo però le mani sempre nella stessa posizione. Gli incominciavano a dolere un po' le braccia e sperava che suo marito semplicemente si sbrigasse ad aprire «Sì, dai, abbi pazienza per una volta»

«Non è che non sappia quale sia la nave» commentò Jimin, la conosceva come le sue tasche, quello era ovvio anche per i due coniugi.

«Eh ma non sai in che punto della nave ti stiamo portando» ribatté Hoseok, riafferrandogli la mano, dopo aver aperto la porta, per farlo entrare.

«In camera?» ipotizzò Jimin, dopo aver sentire il rumore della serratura che si sbloccava. Inconfondibile. Hoseok lo guardò spiazzato «Come ha fatto ad indovinare?» e Yoongi gli rivolse un'occhiata stanca, l'ingenuità di suo marito andava oltre ogni confine alle volte «Ma non sapre-» stette per rispondergli con tono saccente, ma le parole gli morirono in gola, nel sentire una mano di Jimin ancorarsi sulla sua coscia e risalire fino all'inguine «Se volete un po' di coccole basta dirlo, non ve le negherei mai»

Hoseok fece un passo in avanti, altamente sorridente «Oh ma di quelle ci riempirai tu stesso, senza chiedertelo» ed allora l'altra mano libera di Jimin andò sul suo petto, percorrendolo lentamente dall'alto verso il basso.

«Sei un po' troppo sicuro di te stesso»

«Jimin»

«Cosa?» si sentì il polso afferrato.

«Non è il momento di mettermi alla prova» sapeva ormai bene come fosse suscettibile Hoseok a determinate attenzioni ed insomma, solo un altro po' e tutto il suo fascino da dominante si sarebbe risvegliato, avrebbe afferrato Jimin, buttato sul letto e- no, non era di certo quello il momento, era lì per fare una sola cosa, al resto avrebbe pensato dopo.

«Stare su questa nave gli dà alla testa» soffiò Yoongi sul suo collo, lasciando un bacio su di esso e facendo rabbrividire il biondo «La tortura è finita» e fu in quel momento che una ventata di aria fresca e di luce colpì il suo volto. Ci volle poco affinché i suoi occhi si riabituassero alla giusta luminosità ed un sorriso si espandesse sul suo volto «Avete preso la stessa camera»

«Esattamente quella» sottolineò Hoseok ed era tutto esattamente uguale all'anno precedente «Il tizio dell'agenzia viaggi mi ha un po' guardato male quando gli ho detto di volere un letto matrimoniale per tre persone. All'inizio era convinto che tu fossi nostro figlio» la risatina di Jimin scemò molto velocemente con la quantità di ricordi che lo stavano assalendo. Erano cambiate così tante cose in un anno.

𝑴𝑨𝑹𝑬 𝑰𝑵 𝑩𝑼𝑹𝑹𝑨𝑺𝑪𝑨 // ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿˢᵉᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora