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Jimin avrebbe voluto appuntare sul calendario quel giorno.
Se mai ne avesse avuto uno suo personale. Sembrava brutto farlo su quello di Yoongi ed Hoseok appeso lì sul frigorifero.
Quel giorno il suo stomaco si arrovellava su se stesso, in un misto di emozioni: ansia ed eccitazione, paura? Sì, forse anche un po' di quella.
Ma l'esprimere ciò che aveva dentro veniva traviato da un'altra cosa: la delusione mescolata all'amarezza lasciata da quel sabato sera.
Era lunedì, erano passati quasi due giorni, ma lui -non avrebbe voluto- provava un pizzico, infinitamente grande di rabbia nei confronti dei suoi fidanzati. Non sapeva nemmeno se avesse dovuto chiamarli così. Insomma, lo avevano cacciato di casa.
Okay, non del tutto, lo aveva proposto lui, eppure aveva sperato che gli dicessero di restare o almeno che si sarebbero scusati una volta tornato. Ma niente.Ed allora qualsiasi cosa esternasse in quel momento, lo stava di certo esternando male con quella gamba che di star ferma sembrava non volere e che quindi rimbalzava ripetutamente, spingendo il tallone ad infrangersi contro il tappetino della macchina e le dita che scendevano come una scala a picchiettare sulla propria coscia.
Yoongi, beh lui lo guardava attraverso lo specchietto retrovisore, con una profonda ruga a solcargli la fronte «Siamo quasi arrivati»«Sì, lo so» gli rispose in modo secco e sbrigativo Jimin, come se non conoscesse dove fosse ubicata quella dannatissima ed eccezionale scuola di danza. Probabilmente avrebbe saputo disegnargli anche la piantina per quante volte aveva cercato in quei giorni qualsiasi informazione a riguardo.
Hoseok alzò per un attimo gli occhi dalla strada, gli lanciò un'occhiata e poi pensò fosse meglio concentrarsi a guidare. Ma nulla lo fermò dal poter parlare «Sei nervoso?»
«Un po'»
«Tranquillo, andrà bene» cercò di rassicurarlo, ma Jimin che in quel momento non aveva neanche voglia di parlar con lui, continuò a rispondere a monosillabi, sperando che quella conversazione potesse finire il prima possibile. Voleva essere lasciato da solo con i suoi pensieri «Lo spero»
E forse le sue preghiere vennero ascoltate, perché la macchina si fermò in un piccolo parcheggio. Yoongi si staccò la cintura di sicurezza e si girò a guardarlo per dargli maggiori informazioni «Entra da quella porta, ci sarà una ragazza che ti accompagnerà direttamente da Namjoon. Appena finirai, noi saremo qui fuori ad aspettarti» provò ad addolcire lo sguardo il più possibile con la speranza che potesse incrociarlo con quello di Jimin, che però restò fisso su quell'imponente edificio «Ci vediamo dopo»
«Certo» il biondo tirò la maniglia ed aprì lo sportello, il tempo di mettere entrambe le gambe fuori che la voce di Hoseok lo raggiunse «In bocca a lupo!»
«Crepi sotto un camion bello pesante» e sbatté lo sportello, andando ad affrontare quell'ennesima sfida.
Hoseok tornò a guardare avanti a sé e sospirò «È incazzato» mentre Yoongi seguì la sua figura, assicurandosi che entrasse senza problemi, ma nel frattempo annuì consapevole «Già» deglutì pesantemente, con quel senso di colpa che si portava avanti da ore «La scritta "fare una nuova cazzata" può essere spuntata dalla lista anche oggi» commentò.
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𝑴𝑨𝑹𝑬 𝑰𝑵 𝑩𝑼𝑹𝑹𝑨𝑺𝑪𝑨 // ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿˢᵉᵒᵏ
Fanfic[𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀] ⛔18+ Yoongi e Hoseok, sposati da un anno, decidono di festeggiare il loro anniversario regalandosi un viaggio in crociera nel Mar Mediterraneo. Sulla nave incontreranno Jimin, una sorta di tutto fare. Il ragazzo noterà la coppia e...