20-Kanima

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La partita stava per cominciare, e tutti erano già seduti al proprio posto, io mi guardo intorno e vedo Allison che siede con suo nonno. Lei mi lancia un segno di saluto e io sorrido alzando la mano, vado verso le panchine dei giocatori, dove mio padre sta parlando con Stiles.

" ehi, papà. Tutto ok?" lui si gira e si alza dandomi un bacio sulla testa.

"si, tesoro, stavo parlando con Stiles. Tranquilla non l'ho minacciato" dice facendo ridacchiare Stiles, che era letteralmente in panico.

"buono a sapersi. Puoi lasciarci da soli un secondo?" chiedo facendo annuire mio padre.

"si, certo. Ah, tesoro, noi dobbiamo ancora parlare di quella cosa nel mio ufficio" io e Stiles spalanchiamo gli occhi e lo guardiamo, lui ci saluta sorridendo e io mi metto a sedere accanto a Stiles.

"sei sicuro che il piano funzionerà?" gli chiedo facendolo annuire convinto.

"si, sta tranquilla. Prenderai le chiavi e andremo nell'ufficio" la fa molto facile. Io abbasso lo sguardo annuendo, non tanto convinta.

"e se ti chiameranno in campo?" suppongo facendogli alzare le spalle.

"non mi chiameranno mai" dice un po' affranto.

"se lo dici tu" inizio a torturarmi le mani e lui lo nota, mi prende una delle due e alzo lo sguardo su di lui.

"ei, amore. Guardami, andrà tutto bene" dice facendomi annuire, io appoggio la testa sulla sua spalla.

"si, ma o una strana sensazione" dico facendolo girare verso di me.

"di che tipo?" mi chiede non capendo, io alzo la testa dalla sua spalla.

"è come se qualcosa rovinerà il piano" dico sospirando, lui si gira verso il campo e sospira.

"beh, ti prometto che niente e nessuno rovinerà il piano" io sorrido e io gli bacio la guancia, lui mi sorride e mi stringe una mano. Abbasso lo sguardo sulle nostre mani e sorrido iniziando ad accarezzare la sua mano con il pollice, sento il suo sguardo addosso e così lo guardo.

"perchè mi guardi in quel modo?" chiedo non distogliendo lo sguardo dai suoi occhi.

"come ti sto guardando?" io sorrido e gli rispondo.

"in modo strano" dico ridacchiando, lui sorride e la scia la mia mano, portando la sua sulla mia gamba.

"stavo pensando" dice facendomi alzare le sopracciglia stupita.

"a cosa?" dico sempre con un sorriso da ebete in faccia.

"a quanto ti amo" io abbasso lo sguardo imbarazzata e lui me lo alza lasciandomi una bacio sul naso, io arriccio il naso sorridendo e lui mi bacia a stampo sulle labbra. Sento il fischio di inizio partita e ci giriamo verso il campo. Dopo nemmeno dieci minuti un giocare della nostra squadra cade a terra, dopo essere stato spinto da uno della squadra avversaria, che sembrava un'armadio a tre ante. Non immagino cosa ha dovuto patire la madre durante il parto.

"oh andiamo! quello sarebbe un'adolescente?!" Urla il coach con le mani al cielo, mentre mio padre si mette le mani nei capelli.

"vogliamo vedere il certificato di nascita!" urla sta volta mio padre, vengono verso me e Stiles, e si siedono al nostro fianco.

"chi o che cosa è quella specie di esperimento genetico fallito?" chiede il coach indicando il numero 42.

"Eddie Obomowitz, coach. Lo chiamano l'abominio" dice Stiles facendomi annuire.

Enchanting |Stiles Stilinski| (1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora