As Ulysses

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☀︎︎some months before☀︎︎

🔸Diamante🔸

Era cominciato tutto quasi per gioco, quando avevo confessato a Jimin di aver compreso i miei veri sentimenti verso Jungkook.

Ero innamorata di lui e non avevo fatto altro che negarlo da tempo.

— E non ci hai mai provato? — mi aveva chiesto quella sera di capodanno, mentre il mio migliore amico baciava quella tizia in un angolino del cortile.

— No, perchè dovrei? — sospirai con un mezzo sorriso. — Non mi vedrebbe mai con occhi diversi. —

— Perchè non gli hai mai dato un motivo per farlo. —

— Non sono capace di...flirtare. Non saprei nemmeno da dove cominciare. —

— Devi solo trovare qualcuno che ti insegni. — disse Jimin con un timbro roco.

Forse fu la speranza disperata a farmi accettare quel patto segreto. Lui aveva davvero intenzione di rendermi più appetibile, più provocante e soprattutto più sicura di me. Mi corresse la postura persino. I nostri incontri si rivelarono anche divertenti e mi offrirono la possibilità di conoscerlo meglio. Sotto quegli strati di sguardi accattivanti e sorrisi sensuali, c'era un ragazzo infinitamente dolce e sensibile. I suoi semplici gesti d'affetto avevano la capacità di risollevarti il morale anche nei momenti peggiori.

— Devi mangiarmi con lo sguardo. Quante volte te lo devo dire? — mi riprese una sera, facendo saettare l'indice e il medio dai suoi occhi scuri ai miei.

— Non mi viene così naturale... — mi lamentai dopo essermi pulita la bocca con il tovagliolo immacolato, con un po' di attenzione verso il mio rossetto rosso.

— Poi, chi ti ha detto di metterti una maglia accollata? —

— È dicembre, fa freddo... —

— Chissenefrega, mostra quello che hai. —

— Ma non ho niente da mostrare! — protestai tastandomi il seno.

— Basta sapere come mostrarlo. —

Una notifica illuminó lo schermo del mio telefono: Jungkook chiedeva come procedeva la serata. Il suo amico insistette per farmi registrare un video con un bacio finale, con il solito intento di aggiungere un po' di malizia.

Come ogni nostro incontro, dopo la cena ci spostammo in un appartamento che Jimin aveva affittato poco tempo prima. Era un elegante loft all'ultimo piano di un enorme palazzo dallo stile moderno in un quartiere tranquillo. Non era la prima volta che baciavo Jimin, eppure quella sera provavo qualcosa di diverso. Le sua labbra esageratamente piene sembravano cercare altro da me, quasi volessero catturare il mio fiato fino all'ultimo respiro.

La cosa che più mi piaceva di Jimin era il suo profumo: un tocco di agrumi, aspro e dolce allo stesso tempo come la sua personalità. Sembrava essere stato creato per lui. Nonostante ciò, la mia mente si illudeva di avere di fronte un'altra persona.

Si muoveva sicuro di sè destreggiandosi in pause studiate, sguardi intensi e sospiri taglienti. Sprizzava sensualità da tutti i pori. Le sue dita mi scompigliarono i capelli mentre premeva il suo corpo contro il mio costringendo la mia schiena a scontrarsi con l'armadio freddo della camera da letto. 

Ansimai per il contatto improvviso, non per la superficie fredda. Nonostante non provassi niente di più che affetto per Jimin, era capace di contorcermi le viscere dolorosamente solo con uno sguardo. Aveva la dote innata di ammaliare chiunque lo guardasse, come una sirena che canta per richiamare a sè un marinaio.

Golden Hour☀︎︎j.jk [Conclusa✔️]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora