Golden Hour☀︎︎j.jk [Conclusa✔️]

Unplugged

🔸Diamante🔸

Ansimai mentre i suoi baci umidi scorrevano sulla pelle accapponata del mio collo. I suoi denti mordicchiarono alcuni punti sensibili che sconnettero il mio cervello come una spina staccata dalla sua presa. Schiacciai la schiena contro l'armadio a muro, mentre venivo travolta dalla sua foga e dalle sue mani che mi ancoravano le spalle. Chiusi gli occhi e buttai il capo all'indietro, quel poco che potevo per permettergli una maggiore libertà di movimento perché ormai ero completamente assuefatta dalla sua lingua.

Il mio cuore pulsava con intensità nelle orecchie, un calore travolgente risalì dal mio ventre fino alla cute mentre Jungkook addentava la linea della mia mandibola. Avevo l'affanno ormai, quando le sue labbra tornarono sulle mie privandomi di quel poco ossigeno che stavo buttando giù solo per rimanere in vita. La sua bocca compiva momenti potenti, come la sua lingua che non indugió nemmeno un attimo per catturare la mia con possesività.

Mi guardava tra un bacio e l'altro con uno sguardo selvaggio come se fosse ben consapevole di ciò che stava accadendo, anche se gli occhi estremamente lucidi e dilatati lo stavano tradendo.

Non avevo le forze per fermarlo.

Avvinghiati l'una all'altra, indietreggiamo con incertezza fino alla sedia sulla quale Jungkook si abbandonò trascinandomi con sè. Le mie gambe erano divaricate a contenere il suo bacino, le sue cosce sorreggevano perfettamente tutto il mio peso. Non si lasció scappare un secondo, come se avessimo i minuti contati, e mi baciò di nuovo. I nostri corpi si scontrarono non lasciando nemmeno un centimetro tra loro. Le mani di Jungkook viaggiavano su di me con tenacia come se fossi completamente sua all'improvviso. Tracciarono linee di fuoco sulla mia schiena, sui miei fianchi e sulle mie gambe. In un attimo mi ritrovai con il vestito arrotolato sulle cosce, mentre i suoi palmi contenevano il mio sedere contringendomi ad avvicinarmi ancora.

Le sue dita premettero sulla carne dei miei fianchi con forza, quando gli addentai il labbro inferiore per tirarlo leggermente. Percepii la sua eccitazione premere attraverso lo strato leggero dei pantaloni e lui non faceva altro che accentuarla spingendo contro la mia intimità. Gemette un poco quando contraccambiai il suo movimento. Sebbene lieve, quel suono cancelló ogni misero pensiero che la mente ancora riusciva ad elaborare.

I baci diventarono sempre più affamati e spudorati, tanto che Jungkook abbassò audacemente le spalline sottili del mio vestito rivelando il reggiseno che lui e Jimin mi avevano regalato a Tokyo. I suoi denti marchiarono tutto il percorso che intrapresero dal mio collo fino al petto; era doloroso ma piacevole allo stesso tempo. Lo lasciai proseguire perchè non aspettavo altro che andasse avanti, pregandolo tacitamente di non interrompersi. Infatti racchiuse il mio capezzolo con i denti al di sopra del tulle trasparente, mentre con la mano destra teneva intrappolato l'altro seno come se potesse sfuggirgli.

Ero totalmente in estasi e sopraffatta dal piacere.

Mi ritrovai ad afferrare i suoi capelli alla radice con il respiro mozzato da ogni morso o bacio che mi infiammava la pelle. Con un gesto rapido, si sbarazzò del mio reggiseno lanciandolo da qualche parte nella stanza per continuare il suo percorso eccitante e brutale su di me. Allo stesso modo, le mie mani esploravano il suo corpo seguendo le curve dei suoi muscoli contratti e sotto sforzo con un'attenzione famelica. Era bollente, quasi scottante, al di sotto della maglia che sfilai velocemente. Il contatto improvviso delle nostre pelli nude mi provocò un sussulto, una scossa elettrica che pervase tutta me stessa.

Le sue dita giocavano con l'elastico delle mie mutande, tirandole talmente tanto che pensai di sentire saltare via i punti della cucitura. Invece scorsero verso l'interno coscia, provocandomi un fremito di tensione ed impazienza. Indugiarono sull'inguine scostando il tessuto elasticizzato d'intralcio e poi disegnarono linee e cerchi sulla mia intimità, mentre delle lucine argentate comparivano ai lati del mio campo visivo appannato. Non avevo mai provato niente del genere, non ero pronta ad essere travolta da emozioni così sconvolgenti.