Smelling a rat

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🔸Diamante🔸

Ero appiccicata al camino, in ginocchio sul tappeto soffice, perchè fuori eravamo congelati. Rischiai di bruciarmi i palmi persino.

Jungkook era accanto a me nella stessa situazione, anche se cercava di minimizzare. Le gote e il naso erano spolverati di rosso, come se avesse messo del blush con un batuffolo di cotone. La legna ardeva crepitando e il fuoco inondava la stanza di bagliori aranciati, mentre il sole calava dietro le montagne. All'improvviso uno scoppio di un tronco mi fece sobbalzare e controllai subito che il tappeto fosse illeso dalla cenere incandescente.

– Attenta, Dia! – esclamò Jungkook allarmato e prontamente battè entrambe le mani sul mio petto.

Lo fissai incredula mentre lui picchiettava la mia felpa lungo tutto il mio seno come se addirittura gradisse.

– Sono piccole, ma questo non vuol dire che non ci siano. – gli dissi cercando di farlo desistere perchè stavo per svenire.

Ero in apnea.

– Almeno andate in camera. – commentò Jimin oltrepassandoci, mentre sorseggiava un bicchiere di vino rosso.

– La sto solo aiutando. – precisò il mio migliore amico.

Continuava a toccarmi in ogni angolo, avendo cura di palparmi per bene. Sembrava che gli piacesse e mi meravigliai di me stessa che lo lasciai fare finchè il pericolo non fu scampato.

Grazie a dio, stavo per saltargli addosso una volta per tutte.

Il camino e il tappeto di pelliccia, morbido quanto un abbraccio affettuoso, non aiutavano. Frugai nella tasca della felpa per sfoggiare il mio cellulare e scattare qualche foto inquadrando anche Jungkook. Il bagliore danzante delle fiamme sembrava divertirsi sulla sua figura nella penombra. Non so come, ma mi tornò in mente Haru durante quel giorno che scoprì il mio geloso segreto.

Aveva il permesso di entrare nella mia stanza ogni volta che ne avesse bisogno, infatti non chiudevo nemmeno a chiave la porta. Avevo lasciato gran parte del mio archivio sulla scrivania perchè stavo riordinando delle foto. Ogni cosa, oggetto o ricordo in quel cofanetto riguardava Jungkook. Collezionavo persino le sue photocard, custodite scrupolosamente in un raccoglitore, dalle più rare alle più comuni. Ero tornata in camera proprio mentre Haru fissava il disordine che avevo creato, dal suo solo sguardo avevo capito che era giunta alla vera conclusione. Infatti mi disse solo che le dispiaceva per il suo comportamento e che avrebbe fatto un passo indietro. Non potevo biasimarla perchè nemmeno lui si era reso conto di ciò che provavo davvero.

Jungkook stappò una bottiglia di vino rosso prima di cena, ingurgitandone due bicchieri pieni fino all'orlo. Jimin e Taehyung non erano da meno.

Nel frattempo io cercavo di confondermi con il panorama esterno, ormai buio per colpa del sole scomparso dietro le cime innevate. Proprio nel momento in cui ero assorta nei miei soliti pensieri masochisti, Jungkook si avvicinò a passo svelto bloccandosi davanti a me con le gote arrossate. Aveva uno sguardo strano, quasi incantato, ed accusai il vino che stava sicuramente iniziando a fare effetto sul suo stomaco vuoto.

Poi, all'improvviso, mi prese il viso tra le mani bollenti e spiaccicò le sue labbra sulle mie. Persi completamente il fiato, come se la sua bocca lo avesse risucchiato.

Il mio cervello smise di funzionare.

Vedevo i suoi occhi chiusi bearsi del nostro contatto, come se fosse davvero ciò che desiderava. Avrei tanto voluto approfittarne e buttarmi a capofitto, ma sapevo che gatta ci covava.

Senza farmi cogliere dal panico, lasciai che concludesse quel bacio indugiato allontanandosi un poco da me. I suoi palmi si erano leggermente inumiditi contro le mie guance che stavano prendendo fuoco, nonostante la mia calma apparente. Jimin e Taehyung erano davanti al camino che si sbracciavano come forsennati per avvisarmi in silenzio che era tutta una farsa come sospettavo.

Golden Hour☀︎︎j.jk [Conclusa✔️]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora