Golden Hour☀︎︎j.jk [Conclusa✔️]

Break me off another time

🔸Diamante🔸

Tutto ciò che i ragazzi  avevano preparato per pranzo, per quanto fosse buono, non era commestibile per me che mi ero appena svegliata. Nonostante gli anni trascorsi in Corea, la mia colazione era rimasta prettamente dolce e alquanto leggera. Se avessi mangiato noodles piccanti, soprattutto in quel momento in cui il mio stomaco era già sotto sopra, avrei vomitato per certo. Avevo buttato giù qualche cereale e un po' di caffelatte, poi mi ero unita a Jin per giocare a Just dance nel salone mentre Yoongi ci guardava con il sorriso sotto ai baffi. Avevo bisogno solo di un po' di questo adesso: tranquillità e compagnia.

Mi meravigliai ancora una volta di quanto fossero socievoli e gentili tutti quanti. Yoongi aveva quella gentilezza silenziosa, fatta di piccoli gesti spontanei ed improvvisi, che faceva sciogliere il cuore. Al contrario, Jin pretendeva di essere ringraziato e venerato per qualsiasi cosa. Ero tra due poli opposti: la calma rilassante e l'allegria chiassosa.

Ad un certo punto si udirono delle urla e delle risate acute provenire dal giardino. Così abbandonai il salotto per controllare chi fosse, dalla porta finestra della sala pranzo. Taehyung e Jungkook stavano cercando di giocare a calcio, ma Bam glielo impediva acchiappando la palla al volo. Dovette intervenire Hobi spingendolo a farsi seguire verso la villa permettendo loro di divertirsi un po.' A quel punto uscii e Bam corse nella mia direzione per saltarmi addosso senza considerare che pesava quasi quanto me e rischiò di buttarmi a terra. 

Tornai dentro con loro due e lasciai che Hobi si riposasse in santa pace mentre io mi distraevo con il cane. Lo adoravo. Aveva gli occhi pieni di dolcezza e giocava sempre cercando di non fare male nonostante la sua stazza. Notai che aveva voglia di correre, così lo portai oltre la porta finestra placcandolo appena fuori dalla soglia perchè stava per saettare verso il suo padrone che era ancora alle prese con il pallone. Poi puntò qualcuno che stava correndo poco lontano da noi, indossava la canottiera grigia con una chiazza bagnata sulla schiena sopra a dei pantaloncini corti, i capelli chiari rasati ai lati della testa ed un paio di occhiali dalla montatura sottile: Namjoon. Sostò accanto a me per accarezzare la testa di Bam, poi guardò verso il campo da tennis e sorrise.

Dopo di che rimuginai per un paio d'ore sul da farsi. Il sole stava tramontando lentamente oltre le chiome degli alberi più alti, mentre io continuavo a chiedermi se fosse il caso di parlare con qualcuno. Avevo bisogno di ascoltare il parere di una persona empatica e pragmatica allo stesso tempo. Ero proprio a pochi passi dalla schiena del ragazzo saggio che mi avrebbe sicuramente lasciato degli ottimi consigli, ma mi dispiaceva disturbarlo. Sembrava concentratissimo sulla sua lettura, finalmente libero da qualsiasi distrazione esterna. Eppure sentivo che quello era il momento giusto per confidarmi.

– Namjoon...posso parlarti un momento? –

Il leader era pacatamente rilassato con un piede destro poggiato sul ginocchio opposto, un cuscino sopra le cosce che sorreggeva un libro. Gli occhiali da vista dalla montatura arrotondata scesero un poco verso la punta del naso, gli occhi castani mi guardarono oltre le lenti.

– Certo, accomodati pure. – indicò il puff accanto al suo.

La luce, proveniente dalla villa dietro di noi, accentuava ancora di più la sua stazza plasmata dall'esercizio fisico costante. Non aveva perso comunque quell'aria da topo di biblioteca che lo rendeva tanto affascinante quanto attraente. Chiuse il libro e lo posò sul prato, pronto per ascoltarmi con attenzione.

– Non so nemmeno da dove cominciare. – dissi guardandomi le punte delle ciabatte.

– Vorresti chiarire con Jungkook senza litigare e non sai come fare, giusto? –

Colpita nel segno e affondata. Non mi capacitavo di come riusciva sempre a captare ogni turbamento altrui.

– Non riusciamo proprio a parlare in modo tranquillo... –