Caught up in fantasies

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🔸Jungkook🔸

Dia era seduta sul tappeto soffice di fronte al camino, le ginocchia al petto e le mani in avanti. Doveva sentire molto freddo per colpa dei capelli umidi e dei vestiti congelati. La battaglia di palle di neve ci aveva costretto a rientrare perchè eravamo fradici. Il viso di Dia era diventato subito rosso e pieno di macchie, come accadeva sempre con le basse temperature. Adesso, grazie al fuoco, aveva cambiato colorito, ma sembrava che si fosse abbronzata su una spiaggia hawaiana. Mi inginocchiai accanto a lei sorridendo e controllai che almeno le sue dita avessero ripreso un po' di calore.

– E' meglio che fai un bel bagno, così ti riscaldi subito. – consigliai massaggiandole le mani.

– Vorrei, ma sto troppo bene qui. –

– Te l'ha detto perchè non vede l'ora di venire a spiarti mentre sei in vasca. – esclamò Jimin mentre si strofinava i capelli bagnati con l'asciugamano.

Scossi il capo ignorandolo e poi mi spostai dietro Dia per racchiuderla tre le mie braccia e gambe. La sentii sospirare attraverso la schiena, brividi vistosi le percorsero la pelle sotto la canottiera. Non appena eravamo entrati in casa, avevamo tolto le tute e appeso tutto vicino al camino. Gli unici indumenti che ci coprivano erano le calzamaglie e maglie leggere. Iniziai a giocherellare con i suoi capelli, spettinandoli e spostandoli dietro le orecchie. Posai persino il mento sulla sua spalla per schioccare alcuni baci sulla guancia tenendola stretta.

– Smettila, mi fai il solletico... – si lamentò dopo un po'.

– So che non lo soffri, non mentire. –

Però, era più sensibile del solito: la sua pelle era costantemente accapponata. Ogni volta che cercava di fuggire, la bloccavo e continuavo a stuzzicarla anche con i denti. Si buttò di lato trascinandomi verso il tappeto e per un istante il mio cuore smise di battere, per poi riprendere a velocità aumentata.

Il bagliore del fuoco smussava i suoi lineamenti con il suo tocco aranciato. Gli occhi stavano assorbendo la luce delle fiamme, le quali si mescolavano al marrone già caldo delle iridi. Mi stava osservando dal tappeto, le braccia aperte come se stesse aspettando che mi buttassi su di lei. Sostenevo il mio peso solo con un braccio per non schiacciarla, ma i nostri corpi erano fin troppo a contatto. Perché non riuscivo più a guardarla come ero solito fare? Perchè bastava così poco per farmi andare in panne il cervello?
Quella scena mi ricordava la sera prima quando l'avevo gettata sul letto, lontana da me e dalla mia follia. Subito percepii di nuovo la sensazione delle sue labbra che si muovevano avide sulle mie, la sua pelle sotto ai polpastrelli, i nostri sospiri bollenti che si univano in uno solo.

Mi inumidì le labbra con la lingua perché avevo la gola secca e i suoi occhi si aprirono un poco di più, come se si fosse spaventata all'improvviso. Allora distesi il braccio per risollevarmi e lei mi seguí sbrigativa. Fuggì al piano di sopra, finalmente decisa a farsi un bagno caldo, e trovó la cena già pronta un'ora dopo. Ancora una volta aveva optato per indossare la mia camicia a quadri extralarge ed un paio di calzettoni arrotolati sulla caviglia. Io, invece, avevo messo un pigiama che avevo ricevuto come regalo da Dia: un modello morbido a righe blu.

– Finalmente lo utilizzi. – puntualizzò subito lei mentre prendeva posto su uno sgabello di fronte a me.

– Mi piace, lo sai. – ribattei. – Ma la notte ho troppo caldo, soprattutto se non sono solo nel letto. –

– Ha ragione, per certe cose non serve il pigiama. – commentò Jimin passandomi la ciotola piena di riso bollito.

— Non intendevo quello. Anche ieri notte ero nudo. —

Golden Hour☀︎︎j.jk [Conclusa✔️]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora