Please stay a little longer

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🔸Jungkook🔸

— Che succede? Non sei contento di aver finito la scuola? — mi chiese lei ad un certo punto, sempre con il suo dolce sorriso sulle labbra.

— Sì, Peró... — iniziai.  — Così ci vedremo di meno. —

Anzi, tra un po' non ci vedremo più.

— Aww, com'è dolce il nostro Kookie. Mi sto sciogliendo. — disse Hoseok con una mano sul cuore e lo sguardo incantato.

Tutti ridacchiarono divertiti, persino lei che sembrava non rendersi conto della sua partenza. Sulla strada verso il dormitorio, a fine serata in auto, non riuscii a non pensarci. Fissavo l'ambiente esterno scorrere veloce fuori dal finestrino senza vederlo davvero. Era davvero strano per me provare dei sentimenti così forti per una persona al di fuori del nostro gruppo. A qualcuno non sfuggì quel dettaglio.

— Perchè non le dici la verità? — domandó Jimin, seduto accanto a me nei sedili posteriori mentre si accecava con lo schermo luminoso del suo cellulare.

— Riguardo a cosa? —

— Dille che non vuoi che parta. Lo apprezzerà, vedrai. —

— Non voglio turbarla più di quanto non lo sia già. —

— Ma cosí non capirà nemmeno che è una persona importante per te. Almeno le rimarrá un bel ricordo. —

Sbuffai contro il vetro freddo, appannandolo con il mio alito. Perché era così difficile? Forse perché ricordavo ancora la sensazione orribile di quella volta in cui Hobi voleva lasciare il gruppo. L'idea del suo abbandono era stata talmente devastante che ero scoppiato a piangere pregandolo di rimanere. Non volevo provare di nuovo quel dolore.

— Se non riesci a dirglielo, perché non le regali qualcosa? — buttó lì Jimin, continuando a scorrere il pollice sullo schermo.

Avevo già in mente qualcosa e così mi decisi una volta per tutte. Non attesi nemmeno l'arrivo del compleanno di Dia perché ero troppo euforico. La invitai a cena in un posto fidato dove ero sicuro di essere al riparo dai paparazzi. Il locale aveva dei tavoli riservati per chi desiderava passare la serata nella più totale intimità, in un grattacielo nel pieno centro di Itaewon. Per la prima volta eravamo davvero solo noi due, poteva davvero sembrare un appuntamento.

Jimin mi aveva addirittura costretto ad indossare la camicia, un paio di Jean strettissimi e degli stivaletti neri. Il tutto coperto da un cappotto lungo, la sera era comunque freddo per essere maggio. Con Dia mi sentivo libero di indossare qualsiasi abito senza domandarmi cosa fosse più opportuno o meno. Era proprio quello sensazione di libertà che adoravo e che avrei rimpianto ogni giorno. Con chi altri avrei potuto sentirmi così bene?

Da parte sua, invece, non mi aspettai un look diverso da ciò che aveva scelto: una semplice gonna nera, delle calze spesse, un paio di anfibi e piumino scuro. Prendemmo posto l'uno di fronte all'altra, divisi dalla griglia incastonata al centro del tavolo che iniziò subito a scaldarsi. Dia era stranamente silenziosa, come se fosse intimorita dalla situazione; o da me, addirittura.

— Perché mi hai invitata a cena fuori? — chiese mentre giravo la carne scottata.

— Ci deve essere un motivo? Sei la mia migliore amica, è normale che voglia passare del tempo con te, no? — risposi sinceramente.

— La tua...? —

Alzai lo sguardo dalla piastra perché la frase rimase sospesa a metà. Dia stava fissando un punto vuoto sul tavolo con la bocca socchiusa, così controllai le ciotole di riso pensando che vi fosse caduto qualcosa dentro. Poi capii a cosa era dovuta la sua reazione. Nessuno dei due aveva mai definitivo apertamente la nostra amicizia così speciale ed unica.

Golden Hour☀︎︎j.jk [Conclusa✔️]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora