Stupeficium!
Protego.L'incantesimo rimbalzò prima contro la protezione eretta da Lucius e poi sulla libreria, facendo esplodere una delle poche file di libri rimaste sugli scaffali vuoti. L'ombra che aveva scagliato lo schiantesimo barcollò all'indietro di qualche passo, e solo allora Narcissa vide che si trattava di un uomo alto dalla faccia smagrita che non aveva mai visto prima. D'istinto gli puntò contro la bacchetta, la mano tremante per lo spavento.
«Dannazione, Dawlish, ci hai quasi schiantati!» esclamò Lucius in direzione dell'uomo-ombra. Nell'udire che lo sconosciuto aveva un nome e che per Lucius non era affatto uno sconosciuto, Narcissa si sentì incredibilmente sollevata, e tuttavia la sua mano non voleva saperne di abbassarsi e calare la bacchetta.
«Malfoy...! Che diavolo ci fai qui?»
«Che ci fai tu qui» lo corresse Lucius, rinfoderando la sua bacchetta con un gesto nervoso. L'uomo chiamato Dawlish si avvicinò sistemandosi la giacca con gesti superflui nell'evidente tentativo di riprendere il controllo della situazione.
«Una soffiata al Ministero, parlava di furto con scasso a Villa Black. Non ci volevo credere finché non ho visto il cancello divelto, così sono entrato. Ho sentito dei rumori e pensavo si trattasse dei ladri, perciò...» disse, sforzandosi a tutti i costi di darsi un tono per non risultare più ridicolo di quanto già non appariva. Narcissa fece scivolare lo sguardo accigliato da Dawlish a Lucius, che intervenne in suo soccorso.
«Narcissa, questo è John Dawlish, Auror. Dawlish, la signorina Black, la proprietaria della casa» mormorò lui, facendo le presentazioni. Alla parola "Auror" Narcissa si ricordò della bacchetta ancora puntata contro l'intruso, e l'abbassò, imbarazzata.
«Vi domando scusa per lo spavento, milady, e... sono addolorato per quanto accaduto qui» mormorò Dawlish chinando lievemente la testa. «Purtroppo vi dovrò arrecare altro disturbo perché dovrò esaminare la casa».
Il sorriso di gratitudine sbocciato sulle labbra di Narcissa si congelò.
«Non credo sia necessario» disse, impegnandosi con tutte le sue forze per rianimarlo. Poi, accorgendosi di aver pronunciato quelle parole forse con troppa fretta, si raddrizzò e aggiunse con un tono più pacato: «Sono ancora molto scossa per la recente perdita di mio padre. Di sicuro avrò dimenticato di recitare gli incantesimi di difesa per la casa questa mattina. Qualche ladruncolo ne avrà approfittato e sarà entrato. Non ho certo intenzione di sporgere denuncia per una cosa simile».
Lucius si voltò verso di lei: un fuoco di ammirazione ardeva nei suoi occhi grigi incredibilmente calmi. Anche Dawlish la osservava, lo sguardo attraversato da una curiosità deferente. Prima di allora non si era mai ritrovato a conversare con un membro della famiglia Black; li conosceva, certo, di fama e da lontano, come la maggior parte delle persone che non appartenevano all'alta società, ma non ne aveva mai visto uno dal vivo. Era come trovarsi faccia a faccia con una creatura esotica di cui si è sentito parlare solo per mezzo di terzi.
«Non è un eccesso di zelo, il mio» replicò con un filo d'esitazione. «Il messaggio che abbiamo ricevuto proveniva dal San Mungo. Una coppia è stata aggredita mentre stava passeggiando nei dintorni. L'aggressore è stato visto uscire da questa casa, li ha colpiti e ha anche cercato di pietrificarli».
Narcissa aveva seguito ogni parola col fiato sospeso, e ora che Dawlish si era fermato, un violento capogiro le fece desiderare che la sedia di suo padre non fosse sparpagliata sul pavimento in una manciata di schegge.
«È terribile,» sospirò, portandosi una mano al petto «come stanno ora?»
«La donna al momento è sotto osservazione, il marito invece sta già meglio. È lui che ha sporto denuncia».
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Black is Resistance
Fiksi Penggemar~ Vincitrice della settima edizione del #GrandeWattors ~ Tutti nel Mondo Magico conoscono i Black. Forza; onore; lealtà: queste sono le caratteristiche che hanno scritto la storia centenaria della famiglia, il cui destino sembra quello di continuare...