11. Oscuri banchetti

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Il foglio con il messaggio decodificato giaceva ancora sulla scrivania di Lucius, come un laconico monito. Narcissa lo fissava, incredula e spaesata, incapace di mettere a fuoco le poche parole che campeggiavano al centro della carta altrimenti immacolata.

«Hai idea di che cosa significhi?» La domanda di Lucius sembrava giungere da un altro mondo, distante e patinato. In tutta risposta, Narcissa scosse la testa debolmente.

«A Brompton Road ci sono gli Harrods, ma dubito che tuo padre volesse informarci dei suoi acquisti».

L'ironia di quel commento le strappò una risata nervosa.

«1906... all'epoca nemmeno era nato» osservò lei, fissando i numeri scritti nell'elegante grafia di Lucius. «Ma il mio bisnonno sì, in quegli anni frequentava Hogwarts. Magari può trattarsi di lui».

Mentre Narcissa seguiva la sua catena di pensieri ad alta voce, Lucius si era allontanato dalla scrivania per riempirsi un secondo bicchiere di Whisky. Poco dopo lei lo imitò e prese a camminare nervosamente su e giù davanti al camino, il foglio stretto tra le dita a mo' di bussola. Ad ogni suo passo, sui boccoli lasciati liberi che ondeggiavano sulla schiena le fiamme si riflettevano in una danza color tramonto. Lucius dovette fare appello alle ultime riserve di autocontrollo della giornata per impedirsi di sollevare lo sguardo su quello spettacolo di luci. Per sicurezza abbondò con i cubetti di ghiaccio nel bicchiere.

«È un inizio. Potremmo consultare i registri della scuola» continuò lei, le parole che ormai scorrevano irrefrenabili dalle labbra ben disegnate. Intanto Lucius la ascoltava in silenzio, affondando il suo turbamento nel bicchiere insieme allo sguardo.

«O ancora meglio, il ritratto del mio trisnonno Phineas Nigellus. Di sicuro lui ne saprà più di qualunque altro parente in vita». A quel punto Narcissa gettò indietro la testa, e stavolta i riflessi di Lucius non si dimostrarono altrettanto pronti. Inevitabilmente, quasi fosse stato tirato un filo invisibile, il suo sguardo si sollevò su di lei. La curva dei fianchi che tendeva il vestito a ogni movimento, il profilo tornito delle gambe che si intravedeva appena in controluce attraverso la gonna, il collo bianco e proteso come quello di un cigno; tutto del corpo di Narcissa sembrava chiamarlo con travolgente passione, portando la sua coscienza alla deriva. Sentì le labbra dischiudersi, affamate, e ne approfittò per vuotare il bicchiere. Subito il liquore tracciò una scia di fuoco dalle labbra alla bocca dello stomaco, superando l'ardore del desiderio. Finalmente il Whisky cominciava a fare il suo dovere: il bruciore aveva distratto la sua mente, trascinandola lontano dal profilo sinuoso di Narcissa.

«... anche se dubito che mia zia ci riceverà, dato lo stato in cui versa. Però c'è sempre il ritratto gemello a Hogwarts. Pensi che se scriviamo a Silente stasera potrà riceverci già domani, magari dopo l'incontro con il dottor Pennygan?» Narcissa si era decisa a fermarsi, infine. Il viso lievemente arrossato per via della vicinanza con il fuoco ora era rivolto verso Lucius, carico di attesa. Lui intanto si stava avvicinando in silenzio, lo sguardo leggermente appannato dall'alcol e le mani infilate in tasca.

«Lucius?» domandò Narcissa, sbattendo rapidamente le lunghe ciglia nere sugli occhi azzurri colmi di perplessità. Nella sua voce paura e confusione si intrecciavano in un nodo teso. Finalmente le gambe di Lucius si fermarono a pochi centimetri di distanza da quelle di Narcissa.

«Penso» mormorò lui, sfilandole il biglietto dalle mani, «che per oggi possa bastare». Prima che Narcissa potesse esternare lo stupore a parole, Lucius lo gettò nel camino, dove le fiamme lo divorarono con la stessa voracità di un branco di iene con gli avanzi di una carcassa.

«Cosa...»

«Non avremmo comunque potuto conservarlo, dato che era un messaggio segreto, e poi non ti ho mai sentito pronunciare così tante parole di seguito in una sola sera». Lucius le aveva parlato in tono severo, eppure i suoi occhi brillavano di una luce che lei non gli aveva mai visto in volto. Premura? Affetto? Qualunque cosa fosse, ebbe il potere di scacciare l'angoscia accumulata in seguito alla scoperta del messaggio cifrato di suo padre.

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