Voices

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"Louis Tomlinson, il ragazzo scomparso pochi giorni fa, è stato ritrovato nel bosco di Dewin vicino alla superstrada. Sta bene ma si trova in uno stato confusionale."
"Il giovane ragazzo sperduto è stato ritrovato dalla polizia forestale nel bosco. Non ricorda nulla"
"Amico, sei su tutti i giornali!" Niall entrò nella stanza distruggendo il silenzio con cui si era avvolto Louis.
"Grazie Niall per la grande notizia, ora sto molto meglio" rispose sarcastico, alzando brevemente il volto solo per guardare male l'amico.
"Dai Lou, non puoi stare qui a deprimerti per sempre" lo riprese l'amico.
"E invece posso eccome" e lo pensava davvero. Erano ormai due giorni che non metteva piede fuori da casa, restando nel suo letto a crogiolarsi nella confusione e nell'imbarazzo. Cercava solo pace e tranquillità, per poter riordinare i suoi pensieri e per cercare di recuperare i ricordi persi. Era mancato da casa per 3 giorni. Tre giorni della sua vita che lui non ricorda. Sa solo di essersi risvegliato in un bosco sporco e bagnato, ma soprattutto spaventato. Spaventato non solo dal buio che ricopriva la sua memoria ma anche da quel messaggio.
"Ricordati che mi appartieni"
Appartenere? Io non appartengo a nessuno. Era ciò che si ripeteva da giorni, aggiungendo un moto di rabbia ogni qual volta il messaggio sfiorava i suoi pensieri. Chi mai poteva rivendicare diritto sulla sua persona? Cos'era mai successo in quei tre giorni perché una persona decidesse di scrivere una cosa del genere?
"Vengo a prenderti"
I fremiti di rabbia vengono sostituiti da brividi di terrore. Le domande che affollavano la sua mente erano tante ed era impossibile dare un ordine. Sapeva solo che non voleva essere preso, ma lasciato in pace. Voleva riprendersi in mano la sua vita e l'unico modo per farlo era ricordare quei tre maledetti e miseri giorni. Non si darebbe dato pace finché non avesse riavuto i suoi ricordi al sicuro nella sua mente.
Non aveva detto a nessuno del messaggio. La paura glielo impediva. Dopotutto non sapeva chi lo avesse mandato. Poteva essere chiunque.
Niall aveva capito che ci dovesse essere qualcos'altro oltre alla confusione generale che lo faceva stare male ma fortunatamente non disse nulla, capendo che il suo amico avesse bisogno di tempo per metabolizzare gli eventi. In compenso però erano giorni che si faceva in quattro per far tornare il sorriso sul volto del liscio.
"Lou non puoi stare qui a commiserarti per sempre. Vedrai che i ricordi torneranno. Nel frattempo, visto che non puoi cambiare il passato, vivi il presente! Devi riprenderti in mano la tua vita!"
Louis sapeva che l'amico avesse ragione, apprezzava l'entusiasmo nell'aiutarlo, ma aveva timore di lasciare il suo "posto sicuro". Al di fuori avrebbe trovato solo il giudizio e la compassione della gente e sopratutto: domande. Tutti gli avrebbero posto delle domande, ma se lui non riusciva a rispondere nemmeno a se stesso come poteva farlo con gli altri?
Non ricevendo risposta, Niall decise di prendere in mano la situazione. Girò intorno al letto fino ad arrivare davanti alla finestra che spalancò, facendo entrare luce e aria-era da troppo tempo che quella camera restava al buio. Si girò poi verso l'amico, o per meglio dire verso quell'ammasso di coperte e disperazione che era l'amico. Con un movimento repentino tolse le coperte dal corpo di Louis, provocando in lui un grugnito di disapprovazione.
"NIALL! Che cavolo fai!?" Sbraitò mente l'amico lo prendeva in braccio posandolo su una spalla e portandolo verso il bagno.
"Ho cercato di farti riprendere con le buone, ora tento con le cattive" rispose risoluto.
Lo lasciò in bagno e subito corse verso la porta, uscendo e chiudendolo dentro.
"Ora ti fai una bella doccia e poi noi due usciamo! SENZA STORIE!"
In risposta ricevette solo un grugnito.
——
Il freddo della sera imporporava la guance di Louis e gli spettinava i capelli.
"Niall, ora puoi dirmi dove stiamo andando? Inizio ad avere freddo"
"No, lo scoprirai a momento debito. Se te lo dicessi ti faresti riportare a casa in un secondo"
"Questo non mi consola".
Non gli sembrava di conoscere la strada che stavano percorrendo, era buia e poco frequentata. Non si sentiva sicuro lì.
Camminarono per altri minuti fino a che non si trovarono fuori da un locale. Era sull'angolo della strada. L'unica cosa che facesse intendere che fosse un club era l'insegna luminosa.
Supernatural
"Niall, seriamente? Un locale? Già solitamente li detesto, in questo momento poi..."
"Lo so, lo so. Ma hai bisogno di vita, divertimento. Stasera abbasso i pensieri e su l'alcool!" Fin troppo entusiasta il suo amico lo trascinò dentro al locale. Non fece in tempo ad attraversare la porta che un forte odore di fumo e sudore gli invase le narici.
Il locale era affollato. La pista, messa in penombra e illuminata solo da pochi raggi di luce colorati, era colma di corpi che si strusciavano tra loro. Si, perché decisamente si stavano strusciando, quelle mosse non potevano essere definite ballare.
La coda per il bancone sembrava essere infinita, i due barman shakeravano più cocktail contemporaneamente ma non riuscivano comunque a tenere il passo di tutte le ordinazioni.
La musica era così alta che faceva tramare i timpani di Louis
"Niiaaall" lo richiamò con tono lamentoso. Non gli andava di passare la serata in quella bettola-perché questo per lui era quel posto-non dopo che aveva usato tutta la sua forza di volontà per alzarsi dal letto. Niall non gli lasciò nemmeno terminare la frase, prendendolo per un braccio e trascinandolo nella massa. Louis venne inghiottito dalla folla. Mentre si facevano largo tra tutti quei corpi ammassati, a Niall fu sbarrato il passaggio da due ragazze. Entrambe erano vestite in modo molto provocante, una aveva una gonna corta nera abbinata ad un top rosso fuoco mentre l'altra un vestito attillato rosa. I loro visi erano così pieni di trucco che quasi non si distinguevano i tratti facciali e il loro profumo misto all'odore di quel posto fece venire la nausea a Louis. Una delle due ragazze si sporse verso di loro, urlando per sovrastare la musica.
"Ehi ragazzi, vi va di venire a fare un giro con noi?"
"Ehm no grazie, io e il mio amico stiamo andando ora al bancone." Rispose a disagio Niall.
"Abbiamo gli alcolici nel nostro appartamento"
"Beh si, ma ecco, noi siamo appena arrivati e vorremo stare qui per un po'" rispose nuovamente il biondo.
"Ehi belli, non siamo schizzinose, i bagni del locale andranno più che bene"
"Per cosa?" Intervenne confuso Louis.
"Per scopare, ovvio." Rispose la seconda ragazza.
"Per l' amor del cielo!" Intervene esasperato Niall "a me e al mio amico potrebbero piacere le ragazze solo se esse avessero la "carota", non so se mi spiego." Louis sbuffò una risata mentre le ragazze lo guardarono confuse.
"Ci piace il cazzo!" Esclamò allora Niall, attirando su di se sguardi scioccati, al che il biondo prese Louis per il braccio trascinandolo nuovamente via, mentre questo non riusciva a smettere di ridere.
Una volta giunti al bancone Louis stava ancora ridendo sotto i baffi mentre Niall si lamentava delle situazioni imbarazzanti in cui si cacciavano ogni volta.
"Ma dico io, non si vede che siamo gay?"
"Magari no, forse sembriamo due etero poco convinti" sorrise all'amico Louis.
"Tu, etero? Con quel fondoschiena? Nah impossibile" rispose serio l'altro.
"Ehi tu, piccolo pezzo di..." Louis non riuscì a terminare la frase in quanto un'altra voce si immise nel loro discorso.
"Devo dare ragione al tuo amico. Se con quel fondoschiena tu non fossi gay, saresti la disperazione di tutti noi uomini". Il ragazzo che aveva parlato era alto, i capelli biondi gli incorniciavano il viso spigoloso e mettevano in risalto i suoi occhi scuri. Era bello, però allo stesso tempo la sua figura non metteva a suo agio Louis.
"I-Io...." Aveva perso tutte le parole, in compenso l'imbarazzo aveva preso il sopravvento, sopratutto sulle sue guance-rosse come pomodori maturi.
In realtà non era sicuro di dover prendere quel commento come un complimento ma pensò di non potersi aspettare altro in un posto del genere.
"Scusa piccolo. Non volevo farti ammutolire. Posso offrirti da bere per farti tornare la parlantina? Anche al tuo amico ovviamente" Sorrise-più che altro ghignò.
C'era qualcosa nei modi di quel ragazzo che gli faceva accapponare la pelle, non lo invogliava di certo a bere qualcosa con lui.
"Veramente io e il mio amico stavamo per..."
"Accettare la tua gentile offerta" lo interruppe Niall, sorridendo allo sconosciuto. Louis gli lanciò un'occhiata confusa e tendente all'arrabbiato alla quale Niall rispose con un sorriso e un'alzata di spalle. Il ragazzo ordinò i cocktail al barista, che straordinariamente gli prestò subito attenzione.
"Allora..." si girò verso di loro offrendogli i loro drink. "Quali sono i vostri nomi?"
Niall prese subito parola al posto del liscio.
"Io sono Niall e questo timidone è il mio amico Louis." L'interpellato gli lanciò un'occhiataccia.
"Bene Niall, il mio amico laggiù, David, ti osserva ormai da un po' e sono sicuro che gli interessi particolarmente, che dici lo fai contento andandoci a parlare?"
"Certo, se è uno che offre da bere" sorrise il biondo.
"Assicurato" rispose lo spilungone.
Niall lasciò il bancone per dirigersi verso il tavolo dove era seduto David. Louis si trovò da solo con il biondo.
"Io sono Drake comunque"
Il liscio rispose con un sorriso timido, non spendo come comportarsi in quella situazione.
"Che dici se finiamo i nostri drink in pista?" Lo esortò Drake.
"Io veramente, ecco, non so ballare" sussurrò Louis.
"Ti insegno io" detto questo il ragazzo gli porse la sua mano come invito a seguirlo.
Cosa dovrei fare? Quel ragazzo non gli ispirava pensieri positivi ma era anche vero che ancora non lo conosceva. In più Niall lo aveva portato li per farlo divertire e per fargli dimenticare gli eventi traumatici degli ultimi giorni. Doveva divertirsi e cosi avrebbe fatto.
Accettò la mano di Drake e insieme si diressero in pista. Tutti i corpi accalcati erano come una morsa che non gli permetteva di stare a più di pochi centimetri dall'altro ragazzo. Iniziarono a muoversi a ritmo di musica, sostenendo con una mano i loro drink. Quando li finirono abbandonarono i bicchieri su un tavolo qualunque per poi tornare nel centro della pista. Drake si muoveva bene al contrario di Louis che sembrava un vero e proprio tronco. Con lo sguardo continuava a cercare Niall, finché non lo trovò a parlare animatamente con l'amico di Drake.
Incitato dal suo momento di distrazione, Drake poggiò una mano sul fondo della sua schiena, facendolo sussultare. Si avvicinò a lui, muovendo il corpo a ritmo.
"Sai Louis" gli sussurrò direttamente nell'orecchio "questa tua innocenza ti rende incredibilmente sexy". La sua mano scivolò veloce fino ad avvolgere il suo fondoschiena. A quel contatto la mente di Louis sembrò entrare in una sorta di oblio. Improvvisamente la musica intorno a lui si fece ovattata e nella sua testa riecheggiava solo un sussurro.
Mio
Mio
Mio
Louis si toccò le tempie e strizzò gli occhi cercando si scacciare quel suono dalla sua mente. Il tempo sembrava essersi fermato e Louis completamente estraniato dal mondo esterno. Ogni sensazione era ovattata, se non quel sussurro, quella voce. Fu riportato alla realtà da una sensazione strana sul suo collo. Drake si era abbassato e aveva iniziato a lasciare baci languidi sul suo collo. Louis sentiva la pelle infuocarsi al suo passaggio, ma non in senso romantico ed erotico bensì un vero e proprio dolore. La pelle sembrava quasi bruciare ad ogni suo tocco. Il dolore al collo crebbe sempre di più e Louis fu costretto a spostarsi dal tocco del ragazzo, accasciandosi a terra. Portò una mano sul punto che gli doleva maggiormente. Sotto i suoi polpastrelli poteva sentire delle impronte impresse sulla sua pelle. Seguendo il corso di queste ricostruì una forma.
Non erano delle semplice impronte. Era un morso.
——

Se mai qualcuno dovesse leggere e avesse voglia di dirmi cosa ne pensa ne sarei davvero felice.
Tpwk
Key🔏💕

Kindred spirit || Larry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora