Glance

281 21 1
                                    

"Dove stiamo andando?"
Louis era seduto sui sedili posteriori. Zayn lo aveva fatto sedere per poi adagiare delicatamente il corpo del suo amico su di lui, in modo che la testa fosse sulle sue gambe.
Louis accarezzava lentamente i capelli dell'amico in un gesto involontario. L'altra mano poggiava sul suo collo, il castano provava tranquillità nel sentire il battito dell'amico.
"Da un mio amico." Rispose atono Zayn. Louis rimase scocciato dalla mancanza di informazioni ma aveva ormai capito che con Zayn era così: non diceva più del necessario.
"E come potrebbe aiutare Niall questo tuo amico?" Chiese cautamente, non volendo fai innervosire l'altro ma cercando comunque di estorcergli informazioni.
"È una specie di dottore"
Il sopracciglio di Louis si sollevò di qualche millimetro alla parola "specie". Cosa avrebbe voluto dire? Louis voleva che il suo migliore amico ricevesse tutte le cure necessarie e non era sicuro che una "specie" di dottore potesse dargliele.
Decise però di non fare domande affidandosi al corvino. In lui notava una sorte di nervosismo, fatto strano dal momento che quel ragazzo gli era sembrato quasi del tutto apatico o comunque con un grande controllo sulle sue emozioni. La mano tamburellava sul volante e il respiro non era tranquillo.
Louis riportò lo sguardo sul volto di Niall. Il suo viso era tumefatto fa lividi scuri e del sangue secco era fermo sul labbro. Louis in quel momento avrebbe voluto soffrire anche solo la metà di quello che aveva sofferto lui, perché se lo meritava, si meritava molto di più. Aveva permesso che Niall, l'unica persona ad essergli sempre stata accanto, fosse ferita. Il biondo era sempre stato il suo scudo e ora che era il suo turno di proteggerlo non ne era stato capace.
In quel momento avrebbe venduto la sua anima pur di rivedere in quel momento gli occhi ridenti del suo amico, sempre pieni di vita. Se Niall fosse stato sveglio in quel momento gli avrebbe tirato un piccolo schiaffo dietro alla nuca dicendogli di togliersi quel muso lungo e portarlo a mangiare qualcosa. Ma forse non sarebbe più stato così... forse Niall dopo quel giorno non gli avrebbe più rivolto la parola o un sorriso. E cosa ne sarebbe stato di Louis? Si sarebbe trovato solo...
In questi giorni stava piangendo davvero troppo ma non riusciva a trattenere le lacrime, non dopo tutto quel tumulto.
Fortunatamente la sua crisi fu circoscritta dalla voce di Zayn.
"Siamo arrivati. Aspettami lì, lo sollevo io il tuo amico"
Louis si era così perso nei suoi pensieri da non essersi accorto del luogo in cui erano arrivati.
Era una villa. Dal contorno della finestrino poteva vedere l'edificio bianco e decorato con bellissime costruzioni architettoniche, sembrava quasi una reggia reale. Il portico ricordava l'ingresso di un tempio greco, ma l'intera struttura era stata modernizzata a passo con i tempi. A circondarla, un meraviglioso giardino, colorato e curato.
La portiera accanto a lui si aprì facendolo risvegliare dai suoi pensieri.
Zayn prese delicatamente il corpo di Niall, tenendolo poi saldamente in braccio. Louis scese lentamente dall'auto, continuando a guardarsi intorno.
"Muoviti Louis, nessuno vi può vedere qui" lo richiamò Zayn.
"Perché? Dove siamo?" Chiese confuso Louis. Zayn li aveva portati li ma nessuno poteva vederli, Louis non trovava un senso. E inoltre "nessuno" chi? Chi abitava in quella enorme Villa?
"Non ora Louis, ti prego" rispose sbrigativo l'altro. Louis cercò di non offendersi per il tono duro dell'altro.
Al contrario di quanto immaginava Louis, non si diressero verso l'ingresso principale ma ad una porta secondaria, quasi sul retro della casa. Mentre Zayn tastava le sue tasche, probabilmente per cercare la chiave di quella porta, Louis sentì lontani da lui alcuni schiamazzi. Dei ragazzi giocavano a palla, mentre alcune ragazze erano sedute in disparte sul prato a guardarli.
"Chi sono loro?" Chiese con curiosità.
"Loro chi?" Chiese nervoso Zayn, sbarrando gli occhi quando vide poco distanti da loro quei ragazzi. Con non poche imprecazioni riuscì finalmente a tirare fuori le chiavi, infilandole nella serratura e sbloccando così la porta. Prese velocemente il braccio di Louis trascinandolo dentro la casa, il castano emise un verso strozzato, non aspettandosi di essere preso in quel modo brusco. Zayn si richiuse la porta alle spalle, rilasciando un sospiro di sollievo.
"Ehi, ma sei impazzito!?" Lo richiamò il più basso.
"Scusami, ma te l'ho detto: non ci devono vedere. E non chiedermi il motivo, non ancora"
Louis restò in silenzio fissandolo solo intensamente. Ardeva per sapere cosa ci fosse dietro a tutto quello storia e aspettare diventava sempre più difficile. Ora però la sua preoccupazione principale era Niall. Zayn lo guardò un'ultima volta intensamente negli occhi pronunciando parole che fecero rabbrividire Louis contro la sua volontà: "ora Louis, potresti vedere cose strane in questa casa, ti prego di non farti sconvolgere da esse." Non gli lasciò un tempo di reazione, dandogli gli spalle incamminandosi per un lungo corridoio con in braccio il suo amico. Louis rimase per un secondo immobilizzato contro la porta. Cosa doveva ancora affrontare?  Non era già abbastanza ciò che gli era successo in quei giorni? Il suo migliore amico era esangue tra le braccia di un misterioso sconosciuto e il destino si divertiva ancora a giocare con lui...
I primi passi che fece furono traballanti, le gambe non lo reggevano come avrebbero dovuto.
Zayn era ormai quasi in fondo al corridoio quando lui mosse i primi passi sicuri. Le pareti del corridoio scorrevano di fianco a lui ornate da quadri che raffiguravano i più diversi soggetti: paesaggi, nature morte ma soprattutto ritratti. Uno in particolare colpì la sua attenzione: era una foto incorniciata, rappresentava un gruppo di ragazzi. Tutti avevano sorrisi calorosi mente con le braccia avvolgevano il vicino. Sembravano una grande famiglia. Si soffermò sui volti,facendoli  scorrere sotto ai suoi occhi. Riconobbe Zayn, l'unico che non guardava l'obbiettivo perché troppo intento ad osservare il ragazzo alto e moro al suo fianco. I suoi occhi erano colmi di.... Amore.  Louis si stupì non poco, era per caso il suo ragazzo? Non fece in tempo a rispondersi com teorie vaghe perchè la sua attenzione fu catturata da due occhi verdi che lo inchiodarono. Nonostante la piattezza della foto quelli occhi erano profondi, colmi di emozione. Louis si sentì travolgere da tutto ciò che essi volevano trasmettergli. Era come incantato, non riusciva a spostare lo sguardo nemmeno per contemplare il volto a cui appartenevano quelle pozze verdi. Quello sguardo gli trasmetteva potenza, sicurezza ma allo stesso tempo era come se conoscesse la dolcezza racchiuso in esso da un vita.
"LOUIS! Ti ho detto che ti devi muovere!" L'urlo di Zayn distrusse  quel contatto, facendogli riprendere razionalità. Si allontanò velocemente dal ritratto, stranito dalla reazione che lo sguardo fotografato di uno sconosciuto potesse suscitare in lui tanto scalpore.
Raggiunse velocemente il moro.
" Cosa hai visto?" Gli chiese con il tono di chi sa che qualcosa è accaduto.
"Nulla..." mentí il castano. Non avrebbe detto di quello sguardo a Zayn, perché in ogni caso non avrebbe potuto spiegargli il perché provasse quelle sensazioni. Riguardava solo se stesso.
Zayn lo guardò, consapevole che avesse mentito, ma decise di non insistere. Riprese a camminare con a seguito Louis. Dopo pochi passi si aprì davanti a loro un piccola scalinata. Louis non se lo aspettava ma quelle scale furono davvero ripide da fare e gli tolsero il fiato. Mentre prendeva respiri profondi, cercando di calmare il battito cardiaco, si chiese come Zayn avesse potuto portare per tutto quel tempo il suo amico tra le braccia e non mostrare alcun tipo di sforzo. Sicuramente era più in forma di lui, non che ci volesse chissà quale impegno.
"Siamo arrivati" gli comunicò il moro, entrando in una stanza di fronte alla scalinata. Louis costrinse le sue gambe a muoversi e a raggiungere la destinazione.
La stanza era grande, pareti bianche e pavimento chiaro. Era colma di letti e strani macchinari. Sembrava una stanza ospedaliera. Zayn posò Niall su uno dei letti.
"Ma che posto è questo?" Gli chiese curioso il castano.
"L'infermeria" rispose conciso l'altro.
Cosa ci fa un'infermeria in una casa? L'unica spiegazione è che quella non fosse una semplice casa.
"Cos'è questo posto, una specie di collegio?" Non riusciva ad arrivare ad altra conclusione.
"Si...una specie" il tono di Zayn non convinse Louis, ma lasciò le domande per il futuro come gli era stato chiesto.
"E ora come aiuterai Niall?"
"Non sarò io a farlo..."
"In che sen.."
Louis fu interrotto da una voce dolce proveniente da una figura appena entrata nella stanza.
"Zayn, amore, cosa succede?"
Amore? Louis si voltò verso il nuovo arrivato e lo riconobbe subito. Era il ragazzo della foto, quello che Zayn guardava con sguardo perso.
"Abbiamo bisogno di te. Questo ragazzo è stato ferito questa notte. È svenuto,  il battito è debole, penso gli servirà dell'ossigeno. Alcune ferite sono profonde e sicuramente da disinfettare" Zayn buttò sul ragazzo una marea di informazioni ma questo non sembrò farsi travolgere da esse, il suo sguardo divenne determinato. Si avvicinò al lettino e con tono sicuro elencava al moro gli oggetti che gli sarebbero serviti. Louis in tutto ciò restò in disparte, confuso su quello che doveva essere il suo ruolo in quella faccenda.
Passarono i primi minuti in cui i due si occuparono in modo estenuante di Niall, collegandolo  al macchinario dell'ossigeno e compiendo alcune azioni sconosciute al castano. Le azioni frenetiche cessarono gradualmente e mentre disinfettavano le ferite più superficiali, il ragazzo parlò: "Sono contento di rivederti Louis, mi dispiace per la circostanza però".
Louis sbarrò gli occhi. Come faceva quel ragazzo a conoscere il suo nome? Sembrava che tutti conoscessero la sua identità, si ricordassero di lui, mentre lui ignorava tutto.
"Come fai a sapere chi sono?" Louis ora pretendeva una risposta. Era stufo di essere lasciato all'oscuro di tutto.
Il ragazzo restò sorpreso da quella domanda.
"Tu...eri qui con noi poco tempo fa e...." Fu interrotto bruscamente da Zayn. "Non si ricorda nulla Liam, come avevi detto che sarebbe potuto succedere. Forse è meglio così..."
Liam...
"NO! Adesso basta! Sono stanco di questa storia! Prima mi risveglio solo in un bosco, mi dicono che sono sparito per tre giorni di cui io non ho memoria, un ragazzo inquietante ci prova con me in modo violento,per così dire, e lui e il suo amico fanno del male a Niall, compare un ragazzo misterioso che dice di conoscermi, mi porta in questo posto immenso dicendomi di stare nascosto e ora mi viene detto che ero qui qualche giorno fa!?"
Louis era un fiume in piena. Tutte le emozioni che aveva accumulato in quei giorni stanno esplodendo dentro di lui. Le lacrime iniziano a scorrere sulle sue guance.
"Per non parlare delle sensazioni e dal dolore che ho provato. Mi sembrava di essere quasi estraniato da me stesso e-e poi quando quel ragazzo mi ha toccato il mio collo doleva. Tanto. Talmente forte che pensavo di morire dal dolore. E anche quando tu hai detto quella frase, Zayn, in latino." I ricordi erano confusi nella sua testa, sapeva solo che il filo conduttore tra essi era l'ignoto.
"V-vi prego. Io voglio solo sapere cosa sta succedendo. Non ho fatto mai nulla di male per meritarmi tutte queste cose e i-io..."
"Non hai mai fatto nulla di male!?" La voce di Zayn lo interruppe, era rabbiosa, Louis non aveva mai sentito un tono tanto remissivi nei suoi confronti.
"Sono stato paziente con te, ma tu insisti per avere risposte quando gli unici che meritano risposte qui siamo noi!" Con un dito puntava il suo petto, era rigido e tremava di rabbia.
"Ma cosa stai dicendo? Che risposte posso mai darti io?" Chiede confuso Louis, anche lui tremava ma non di rabbia bensì di paura. Zayn aveva un atteggiamento fin troppo minaccioso nei suoi confronti e non capiva quel cambio repentino di comportamento.
Zayn si avvicinò pericolosamente a lui. Parlò a bassa voce, sussurrando quasi, ma il tono era duro.
"Perché te ne sei andato? Perché hai permesso che lui ti seguisse? Con che coraggio sei tornato qui? Con che spavalderia te ne sei andato ancora?" Louis non sapeva come rispondere a quella cascata di domande. Se ne era andato? Da dove? Chi lo aveva seguito?
La sua testa era un turbinio di pensieri. Come se non bastasse tutto quello che gli era successo, ora veniva accusato di essere lui ad aver commesso peccato?
Non percependo alcuna risposta Zayn proseguí.
"Ti rendi almeno conto di ciò che hai fatto? In che condizioni ci hai lasciato, lo hai lasciato? Io ti ho aiutato perché so che non ricordi ciò che hai fatto, ma lo hai fatto Louis e questo non cambierà mai. Quindi ora dimmi perché!" Sibilò vicino al suo orecchio.
Louis chiuse compulsivamente gli occhi, cercando di difendersi da quell'attacco. Zayn voleva delle risposte che lui non poteva dargli. Che strana la vita....prima era lui a chiedere risposte alle sue domande mentre ora si trovava sul lato opposto.
Zayn vedendo che il più basso non rispondeva tirò un pugno al muro di fianco alla sua testa.
Louis squittì di paura. Poteva sentire la voce di Liam cercare di fermare il moro, senza successo.
"RISPONDIMI!" Gli ruggì invece in faccia.
Le lacrime scendevano ormai dai suoi occhi, rendendo le sue pozze azzurre nere come il petrolio.
Forse si meritava di essere trattato così. Si era sentito una vittima per il fatto che non aveva i suoi ricordi, ma se nei suoi ricordi lui non fosse la vittima ma il carnefice? Ma il carnefice di chi o che cosa?
Non restava che prendersi ciò che meritava.
"Lascialo andare, adesso."
———

Ciao! Ringrazio chiunque stia leggendo. Come sempre fatemi sapere, se vi va cosa, pesante!
Se ci dovessero essere errori vi prego di farmeli notare, grazie di cuore.
Key🔑💕

Kindred spirit || Larry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora