No control

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Il suo corpo era imprigionato in una presa calda e familiare mentre il sole puntellava la sua pelle con raggi infuocati. Era sicuro che si sarebbe svegliato il giorno dopo con alcuni punti del corpo scottati dalla sua ferocia ma non era assolutamente pronto a lasciare le braccia che lo stavano accogliendo.
Harry era di fianco a lui, semi addormentato contro il suo petto. Il suo corpo era completamente addormentato da quando Louis aveva iniziato ad accarezzare i suoi capelli. I riccioli erano morbidi e setosi tra le sue dita.
Erano sdraiati in un ampio prato verde, due teli da spiaggia sotto di loro ma alla fine si erano fatti così vicini che ne sarebbe bastato uno solo.
Harry sbattè lentamente le palpebre, sollevando il collo per poter guardare in faccia il più piccolo. La luce del sole filtrò nei suoi occhi verdi rendendoli di una sfumatura così chiara che fece innamorare Louis ancora una volta. Fu Harry però a parlare.
"Sei bellissimo, Louis" disse a mezza voce, guardando il viso tenero e quasi bambinesco dell'altro, dominato da quelle pozze azzurre.
"Ti sei visto?" Rispose Louis sorridendo.
Harry si puntellò sui gomiti per riuscire ad accarezzare con le proprie mani i fianchi morbidi di Louis. Louis sentiva le sue mani morbide accarezzargli anche l'anima.
"Sei davvero la creatura più bella di questo universo, piccolo."
Louis gli sorrise intenerito poggiando un dito nel solco della fossetta che si era creato sul viso di Harry.
"Tu e le tue fossette....sempre troppo gentili nei miei confronti"
"Vorrei che tu ti potessi vedere con i miei occhi" le sue mani arrivarono ad accarezzare i lineamenti dolci del viso, non staccando per un secondo gli occhi adoranti dalla sua figura. Abbassò il viso verso il suo petto, poggiando il volto nell'incavo del suo collo e potendone così assaporare il dolce profumo.
Poi di scatto sollevò la testa, il viso avvolto da un sorriso sornione.
"Forse conosco un modo per far sì che tu ti veda con i miei occhi" Louis lo guardò confuso e contrariato quando si alzò, lasciando il suo corpo solo al calore estivo.
Harry si era allontanato e Louis ributtò la testa sul telo, prendendo i raggi solari diretti sul suo volto e arrosando la sua pelle, gli occhi chiusi e riparati. Gli sembrava di volare nel cielo, tranquillo e rilassato, coricato sulle nuvole.
Click
Il suono di una macchina fotografica lo riportò sulla terra ferma.
Aprì lentamente gli occhi per non ferirli con il potente sole. Harry era davanti a lui, splendido e sorridente, e lo aveva appena fotografato.
"Ecco, guardati piccolo" disse fiero.
" No ti prego, sarò venuto malissimo" disse Louis imbarazzato. Harry però gli mostrò comunque la foto e, beh, Louis doveva ammettere che era stupenda. Non tanto per lui, rilassato e illuminato dal sole, ma perché in essa poteva vedere il tocco di Harry, la scelta dell'angolatura per fotografare i suoi tratti preferiti, le emozioni intrinseche, la luce perfetta..
"È stupenda" disse emozionato Louis.
"Merito del modello"
"Assolutamente no, merito del fotografo" entrambi risero.
"Ora è il mo turno" disse serio Louis, allungando la mano per farsi passare la macchina.
"Cosa? Assolutamente no. Non do in mano la mia piccola a nessuno."
"Nemmeno a me?" Tentò Louis con la sua migliore faccia da cucciolo.
"E va bene" sbuffò Harry, passandogli l'oggetto.
Louis La prese con delicatezza e, prima che il riccio potesse fare altro, gli bloccò le caviglie tra le proprie facendolo cadere di fianco a lui sul telo. Non fece in tempo a dire nulla che il liscio era a cavalcioni sul suo stomaco e lo stava fotografando.
"Ehi piccolo karate kid, vacci piano" rise Harry, come il sorriso si espanse sul suo viso Louis scattò una lunga serie di foto.
Mentre il volto di Louis era coperto dall'obiettivo, Harry poggiò le sue mani suoi fianchi dell'altro, accarezzandoli con lentezza. Quel movimento fece bloccare ogni attività al più piccolo che abbassò la macchina fotografica per guardare l'altro intensamente,
Quando i loro occhi si incontrarono una scarica elettrica colpì i loro corpi.
Louis poggiò le proprie mani sulle spalle larghe di Harry, iniziando lentamente a chinarsi verso di lui.
Louis non aveva mai ricevuto un bacio ma pensò che farlo per la prima volta dalle labbra di Harry sarebbe stato un sogno fatto realtà.
"Io voglio fare una cosa ora..." sussurrò il liscio "e penso proprio che la immortalerò"
Detto questo poggiò le labbra su quelle di Harry in uno sfioramento leggero.
Un click cristallizzò quel momento per sempre in una fotografia.
I contorni della scena iniziarono a farsi sfuocati ma Louis poté vedere che Harry si staccava velocemente da lui con sguardo sconvolto. Lui stesso aveva gli occhi colmi di lacrime e la bocca spalancata.
Cercò di concentrare le proprie energie per comprendere ciò che usciva dalle sue labbra ma una voce sovrastava tutto.
"Louis"
Gli rimbombava nelle orecchie
"Louis"
Cercò di aggrapparsi a quell'immagine con tutte le sue forze ma alla fine fu costretto a lasciarla andare.
I suoi occhi si spalancarono, filtrando nel suo cervello le immagini del luogo reale in cui si trovava.
Era la sua stanza. Era immersa completamente nel buio, doveva essere ancora notte fonda.
Harry era lì, di fianco a lui, puntellato sui gomiti e con il volto rivolto verso la sua direzione.
"Louis" lo richiamò nuovamente. Il più piccolo annuì puntellandosi a sua volta sulle braccia e percependo momentaneamente un giramento di testa.
Una mano calda si poggiò sulla sua fronte.
"La febbre sembra essersi abbassata. Dal modo in cui ti agitavi pensavo fossi peggiorato"
Sussurrò il riccio.
"Si...io..mi dispiace di averti svegliato" parlò piano.
"Non esserlo. Sono contento di essermi svegliato, se stai male e hai bisogno di me voglio essere sveglio"
"No, io...non sto male" disse asciutto.
Non lo aveva ancora guardato e questo era per Harry un segno inequivocabile che ci fosse qualcosa che non andava. Prese il mento di Louis tra due dita facendogli sollevare la testa all'altezza dei suoi occhi.
"Vuoi dirmi che succede allora?"
Come poteva Louis raccontargli di aver sognato nuovamente di lui? E sopratutto di averlo fatto in termini...romantici?
Inoltre la reazione dell'alto al suo sogno precedente lo aveva confuso. Aveva solo fatto un incubo ma Harry aveva reagito quasi come se fosse stato sotto accusa. Forse pensava che Louis fosse momentaneamente spaventato da lui viste le azioni compiute nel suo sogno, ma questo era alla fine, solo un sogno. Perché scappare in quel modo? Lo avrebbe fatto anche adesso?
"Ho fatto un sogno" disse infine, cercando di restare sul vago e sperando che per l'altro bastasse com spiegazione.
Il corpo di Harry vicino a lui si irrigidì leggermente. Poi le sue dita lunghe e affusolate raggiunsero la cute di Louis, iniziando a massaggiarla lentamente.
"E che cosa hai sognato?" Chiese in un sussurro d'aria.
"Non voglio dirtelo" Louis era sicuro che il suo tone non fosse stato rude, era impossibile visto lo stato di calma e tranquillità in cui era immerso grazie alle carezze del maggiore.
"E perché no?"
"Perché l'ultima volta che l'ho fatto te ne sei andato" disse deciso.
Harry fece fuoriuscire dalle labbra un sospiro. Sapeva di aver ferito e confuso Louis con quel comportamento.
"Ti giuro che adesso, qualsiasi cosa mi racconterai, non me ne andrò"
"Come faccio a crederti?"
Harry gli prese la mano, intrecciando le loro dita.
"Perché sono qui. Non me ne vado da nessuna parte"
Louis abbassò un secondo le sguardo. Avrebbe davvero dovuto dirlo ad Harry? Era come ammettere al riccio che provava qualcosa nei suoi confronti e che anche il suo inconscio stava cercando di farglielo capire in tutti modi. Forse però questo era il modo migliore per confessare i suoi sentimenti ad Harry, giustificandoli così come irrazionali.
Era un grande passo da fare. Se Harry l'avesse rifiutato poteva già sentire il vuoto che gli si sarebbe propagato dentro. Ma gli bastò guardare le loro mani intrecciate per farsi coraggio.
"Eravamo io e te. Distesi in un campo e scaldati dal sole. Tu all'inizio stavi dormendo...abbracciato a me." Louis parlava sussurrando, le guance colme di imbarazzo. Era sicuro che stesse iniziando a sudare e sperò che Harry non se ne accorgesse.
"Quando ti sei svegliato avevi tutti i capelli arruffati, perché ti avevo passato le dita tra i ricci, e tu eri...bellissimo. I tuoi occhi al sole era di una tonalità chiarissima, meravigliosa"
Louis iniziò a tremare dal panico e dall'imbarazzo di quella confessione ma la mano di Harry strinse la sua. Alzò lo sguardo e il riccio era lì, sorridente e bellissimo esattamente come lo aveva appena descritto.
"Anche tu sei molto bello, piccolo. Anzi, splendido" sorrise ammiccante.
"È esattamente ciò che hai detto nel sogno" gli sorrise di rimando Louis.
"Vuol dire che lo penso davvero"
"Tu..hai detto di volermi fotografare." A quelle parole il corpo dell'altro si irrigidì nuovamente, la sua presa sulla sua mano si fece più dura.
"Sei corso a prendere la macchina fotografica e mi hai scattato una foto. Quando ti ho chiesto di poter fare lo stesso con te hai fatto un po' di resistenza ma alla fine hai ceduto. Ti ho fatto inciampare così sei finito sotto di me. Mi hai chiamato piccolo karate kid" sorrise Louis.
"L'ho detto che sei un gattino con gli artigli" soffiò Harry ma i suoi occhi non era più sorridenti come poco prima.
"Ti ho fotografato e-e poi i-io...." Non poteva fare a meno di balbettare, era decisamente troppo agitato.
Harry, senza mai lasciare la presa sulla sua mano, portò il suo corpo verso il proprio, stringendolo in una sorta di abbraccio.
"Io, Harry....volevo davvero davvero baciarti. Era una sensazione forte, mi serviva farlo quasi quanto mi serve respirare. E l'ho fatto. Ma tu...ho visto solo che eri sconvolto da ciò e mi sono visto io...non so...forse spaventato. Ma poi mi sono svegliato. Forse tu mi ha rifiutato nel sogno...i-io non lo so. Ma la mia paura è che accada la stessa cosa adesso mentre ti dico che non so per quale motivo ma io mi sento infinitamente attratto da te, sento sempre l'urgenza di averti vicino, per vedere il tuo bellissimo viso e sentire la tua voce. E mentirei se ti dicessi che non ho desiderato ardentemente che tu mi baciassi al torrente."
Louis non aveva preso aria nemmeno un secondo nel fare quella confessione, troppo spaventato di perdere il coraggio.
Ora attendeva solo una riposta da Harry, qualsiasi essa potesse essere.
Sentì le braccia di Harry stringerlo ancora più stretto a lui.
"Oh Louis" pronunciò leggero ma con tono dolorante.
"Sapessi quanto ho desiderato baciarti in quel momento. Anzi quanto voglio farlo in ogni singolo secondo della mia esistenza."
Louis si strinse al suo petto, annusando il profumo mascolino dell'altro. Direttamente sulla sua pelle soffiò sotto voce: "puoi farlo adesso".
E l'istinto da Alpha di Harry stava impazzendo. Il suo omega stava reclamando le sue labbra e l'unica cosa che avrebbe voluto fare era appropriarsi della sua bocca fino a che entrambi non avrebbero avuto più fiato. Era così difficile resistere, Louis era tra le sua braccia, con il volto leggermente chinato verso l'alto, pronto ad ogni sua possibile mossa e quasi lo pregava con quegli occhietti blu.
Avvicinò lentamente la testa alla sua. Le labbra sottili di Louis erano così vicine che poteva sentire il respiro fruttato dell'altro sulle proprie.
Mancava solo qualche centimetro al premio finale. Qualche centimetro alla fine di tutto.
Louis era pronto ad accoglierlo, Harry era così vicino che ormai già assaporava il gusto delle sue labbra sulle sue.
Harry si chinò a ancora depositando un bacio.
Mancò però le labbra reclamanti del più piccolo, stampandolo leggero sul suo collo.
Louis lasciò andare il fiato che aveva trattenuto fino a quel momento. Al contatto delle labbra del riccio con la sua pelle sensibile lo fece tremare da capo a piedi, ma non era lì che le voleva.
"Louis...non sai quanto lo vorrei, ma non posso" sussurrò sempre poggiato sul suo collo.
Le sue mani si strinsero prepotenti sui suoi fianchi come a volerlo tenere lì. Ma era chiaro per Louis che in realtà non lo volesse affatto.
Si divincolò dalla sua presa sedendosi sul bordo del letto.
"Perché?" Chiese atono.
Harry si alzò a sua volta, raggiungendo il più piccolo e abbracciandolo da dietro. Louis non si mosse ne per allontanarlo ne per accettare quel contatto. Era congelato.
"Per te, piccolo, per proteggerti" sussurrò al suo orecchio.
"Da che cosa?"
Harry non rispose.
"Non pensi che sarebbe più facile proteggermi avendomi a combattere al tuo fianco? Spiegami tutto e lo affronteremo insieme"
"Mi piacerebbe crederti Louis. Ma so che se ti dicessi tutto non faresti altro che scappare e non te ne faccio una colpa. Non l'ho mai fatto"
"Beh in questo modo scapperò comunque" disse asciutto Louis, alzandosi dal letto e avvicendandosi all'armadio presente nella stanza. Ne tirò fuori una picciola borsa da viaggio, prestata da Zayn, nella quale iniziò a buttare alla rinfusa i pochi oggetti che aveva con lui.
Harry lo guardava immobile dal letto, con il cuore sgretolato.
"Louis...ti prego..."
Quest'ultimo si girò con fare rabbioso.
"Cosa!? Per cosa mi preghi, eh? Sono stufo di tutto questo. Ho accettato tutto da quando sono arrivato qui e solo perché sentivo che qualcosa di ...mistico e inspiegabile mi legava a te. Ora mi è chiaro che non è così, non per te almeno"
"Non sai di cosa stai parlando" ridacchiò senza divertimento Harry. Se solo Louis avesse saputo cosa davvero li legava...
Per Harry sapere che il suo compagno si sentiva rifiutato da lui era forse la cosa più dolorosa mai provato, dal momento che l'unica cosa che avrebbe voluto fare era prenderlo, baciarlo, confessargli il proprio amore...
Harry si alzò lentamente dal letto, avvisandosi alla figura rovente di Louis, non per la febbre questa volta.
Gli poggiò una mano sulla guancia ma Louis se la scrollò di dosso,
"Non toccarmi solo per illudermi" disse velenoso.
"Non voglio illuderti. Louis, per quanto tu non possa a comprendere le mie parole...sei l'unica cosa che conta per me. Tu vieni prima di tutto il resto. Ogni cosa che faccio è per te"
"Dimostramelo" disse deciso Louis avvicinandosi al corpo dell'altro e fermandosi a pochi centimetri di distanza.
I loro petti combaciarono, la durezza dei pettorali di Harry fece infuocare Louis.
"Dimostramelo, Harry" disse di nuovo, questa volta con voce più bassa, avvicinandosi all'orecchio dell'altro. Le sue braccia si legarono al collo possente, stringendo le dita sul cuoio capelluto.
Harry ansimò a quell'improvvisa vicinanza, al profumo dell'omega così vicino a lui, alla sua voce calda, al suo tocco...
Portò le sue mani a stringere i fianchi del più piccolo.
Se si fosse lasciato andare? Avrebbe potuto baciarlo e sperare che questa volta le cose andassero diversamente. Forse Louis questa volta avrebbe capito, lo avrebbe perdonato, avrebbero combattuto insieme e forse ce l'avrebbero fatta...
La tentazione era forte, il suo istinto lo era ancora di più.
Si chinò, assaporando per la seconda volta quel giorno il respiro di Louis sulle proprie labbra.
Avrebbe potuto baciarlo, era lì, a pochi millimetri da lui, con le sue labbra rosse e fini.
Poteva.
Ma non voleva.
Non voleva metterlo in pericolo, non voleva che ricordasse, non voleva metterlo nelle condizioni di andarsene.
Lo voleva li vicino a lui, anche se l'avrebbe odiato.
Le sue labbra si poggiarono nuovamente sul suo collo, lasciando un bacio caldo e lento.
Louis piagnucolò cercando di allontanarsi da lui. Il riccio però questa volta non aveva intenzione di lasciarlo andare, iniziando a baciarlo con più ardore, poggiando la lingua sulla vena sporgente e pulsante.
"Harry..." pigolò Louis. Non sapeva nemmeno più lui se lo stava allontanando o meno. Il suo corpo stava reagendo a quel tocco in maniera stravolgente.
Sentiva tutto il suo corpo andare a fuoco.
Harry si staccò lentamente, riluttante. Poteva vedere il collo lucido dell'altro e la voglia di assaporarlo nuovamente era lì, bramava di uscire.
Come le labbra del più grande si staccarono da lui, Louis apprese la risposta alla sua battaglia interiore: decisamente non voleva allentarlo, lo voleva ancora lì. Se quello era il massimo che voleva ottenere se lo sarebbe preso.
Attorcigliò le sue dita nei capelli ricci, riportando il viso dell'altro vicino al suo collo.
"Dio Louis..." espirò. "Andrò all'Inferno per sapere le conseguenze che avrà tutto ciò, ma non posso smettere"
Riprese a baciare con ardore il collo dell'altro, stringendo convulsamente le mani sul suo copro e facendole scorrere sulle sue morbidezze.
Louis tirava leggermente i suoi capelli producendo in lui gemiti rochi, molto simili a ringhi.
Il profumo del più piccolo gli stava inebriando i sensi e la razionalità stava lentamente scemando.
Non riuscendo più a trattenersi iniziò a lasciare piccoli morsi. Le gambe del liscio cedettero, fortunatamente Harry era pronto a sostenerlo.
I loro corpi si spalmarono completamente uno con l'altro e Harry preso da una foga fulminea sollevò il più piccolo, poggiando le mani sotto le cosce morbide.
Le guance di Louis stavano per esplodere da tutto il sangue accumulato per l'imbarazzo, sentire poi ogni forma di Harry sotto di lui non aiutava. Volendo dimostrare al più grande che anche lui provava la stessa passione nei suoi confronti poggiò a sua volta le labbra sul collo chiaro. Lasciò inizialmente leggeri baci a stampo ma quando sentì la reazione del più grande capì che avrebbe potuto approfondire il contatto.
"Louis..." disse tra un bacio e l'altro. "Se continui così non riuscirò a trattenermi...e devo farlo"
Louis in risposta aprì la bocca lasciando baci bagnati, sembrava quasi dire "guarda cosa si stanno perdendo le tue labbra".
Harry arrivò al limite.
Buttò il corpo del liscio sul letto, facendolo sdraiare sotto di lui. Imprigionò il suo corpo tra le,sue braccia in tensione e nom riuscendo a stare staccato dal suo corpo troppo a lungo, si rifiondò sul suo collo.
Louis iniziò a rilasciare veri e propri ansiti che mandarono il cervello di Harry completamente in down.
Il sapore della pelle di Louis sulla sua lingua era una tentazione troppo forte e la sua parte istintiva cedette ad essa.
Lo morse.
Un morso leggermente più forte degli altri, non abbastanza profondo da provocare dolore al più piccolo, che anzi, fu cosparso da brividi di piacere.
Subito dopo Harry riprese a baciarlo.
"Harry..."
"Si,  piccolo sono qui" ripose al tono di supplica dell'altro, scendendo con le labbra verso il suo petto.
"No, Harry...io...." Al tono tremante dell'altro Harry pose fine alla sua attività per poggiare gli occhi sul viso dell'altro, che lentamente si stava riempendo di lacrime.
"Ehi, ehi, cosa succede?" Chiese preoccupato.
"Io non lo so...il collo..." disse a mezza voce, portò le mani sul punto citato come a sottolineare il punto in cui provasse dolore.
"Cosa succede al tuo collo, piccolo?" Ma Louis iniziò a piangere disperato, stringendo le mani attorno al collo.
"Louis, che succede?" Ora Harry era completamente sull'attenti e preoccupato per la reazione dell'omega, disperato e piangente sotto di lui.
Cercò di accarezzargli il viso ma l'altro si dimenava in spasmi di dolore.
"Louis calmati e togli le mani, fammi vedere"
Louis era completamente perso nel suo dolore che non sembrava nemmeno sentirlo.
"Scusa piccolo ma devo.." prese i suoi esili polsi tra le mani, allontanandoli con forza dal suo collo.
Le mani del più piccolo era ricoperte di sangue e quello di Harry gelò nelle vene.
Sul collo di Louis si stagliava un ombra scura e sanguinante.
Un morso.
———

Ciao a tutti!
Capitolo intenso direi ahahah.
Ci stiamo avvicinando alla vera svolta della storia e i nostri Larry sono sempre più vicini come Niall e Liam. Ovviamente i problemi non mancano.
A questo punto posso solo sperare di vedervi anche nel prossimo capitolo.
Un bacio
Key 💕🔑

Kindred spirit || Larry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora