Talk to me, please

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"Quando verrà da me?"
Liam stava sistemando le garze negli appositi cassetti dell'infermeria quando la voce di Niall arrivò alle sue orecchie. Sospirò, capendo il soggetto implicito della domanda.
"Quando sarà pronto. È asfissiato dal senso di colpa"
"Che non deve avere. Tutta questa storia non è colpa sua."
"Già, ma lui non la pensa così. Si incolpa di tutto il male che ti è capitato"
"Ma anche lui ne è stato vittima!"
Liam si avvicinò lentamente al letto, sedendosi accanto al biondo.
"Ha parlato con Zayn" iniziò Liam, con voce cauta "...di te"
Gli occhi di Niall si sbarrarono.
"Quando? E cosa ha detto?"
Liam poteva vedere la scintilla di speranza nelle sue iridi. Non voleva essere lui a spegnerla ma non poteva mentirgli, non su una cosa così importante.
Con lentezza prese tra le sue mani una di quelle del ragazzo. Un tacito sostegno.
"Gli ha raccontato che voi due siete sempre stati molto uniti, fin da piccoli. Quando combinavate qualche marachella, vi coprivate le spalle l'un l'altro e le punizioni erano il vostro trofeo perché voleva dire che lo scherzo era venuto bene."
Sui volti di entrambi nacque un sorriso, anche se per motivi diversi.
Liam immaginava un piccolo Niall sorridente, con i suoi lucenti occhi blu, che correva da tutte le parti facendo impazzire la gente intorno a lui. Quell'immagine gli scaldava il cuore.
Niall ricordava con tenenza quei momenti condivisi con il suo migliore amico. Le maestre li chiamavano "il duo dei birbanti" e per il suo sedicesimo compleanno Louis gli aveva regalato una maglietta proprio come quella frase incisa sopra e una ovviamente l'aveva presa anche per sè.
"Già, eravamo proprio dei birbanti..." disse non smettendo di sorridere.
"Oh ci credo. Zayn mi ha raccontato di quella volta in cui siete entrati nel bagno della ragazze a scuola intasando tutti i water con la carta igienica"
"Oddio si, è stato mitico! Le ragazze erano costrette a condividere il bagno con noi ragazzi e tutti i maschi ci acclamavano come eroi per questo. In realtà a me e Louis non importava particolarmente, era il periodo in cui stavamo capendo di avere...altri gusti, ecco. Però è stato davvero divertente." Niall era felicemente perso nei suoi ricordi.
"Louis ha anche aggiunto che voi siete sempre stati complici, sempre. Vi basta uno sguardo per capirvi, vi siete sempre accettati e compresi e sopratutto perdonati. Non importa cosa accada, di chi sia la colpa, siete sempre disposti a perdonarvi, perché la vostra amicizia supera tutto."
Lo sguardo di Niall persa quella luce gioiosa, ma Liam sapeva che questo sarebbe successo e gli strinse ancora più forte la mano. Il corpo del biondo si accasciò quasi su se stesso.
Il suo timbro di voce era più basso di due ottave, triste e sconsolato.
"E se sa tutto questo...allora perché non torna da me? Sa che gli perdonerei qualsiasi cosa ma in questo caso non ha fatto nulla. Non ho niente da perdonargli."
"Lui...ha detto di avere paura che il tuo sguardo si trasformasse."
"Cosa? E cosa vorrebbe dire?"
"Ha detto che ogni volta che litigavate c'era la rabbia e il risentimento ma mai e poi mai la delusione. Nel tuo sguardo era sempre presente la scintilla di bene che vi lega. Lui ora ha paura che quella scintilla non ci sia più. Hai davvero rischiato molto Niall. Lui ha solo avuto paura o di non rivedere più i tuoi occhi o di vederli diversi..."
Una lacrima scavò un percorso sulla guancia del più piccolo.
"Lui dovrebbe sapere che quella scintilla per lui non si spegnerà mai... ma ora ho bisogno di lui e invece non c'è. Dopo tutto quello che ho passato vorrei averlo qui e non ad autocommiserarsi in una stanza. Mi ha lasciato solo..." dalla voce trasudavano tristezza e dolore ma non di certo verità. Erano parole dettate da quella paura temporanea, perché in cuori suo sapeva che Louis non lo avrebbe mai abbandonato.
"Ma tu non sei solo. Sono qui, accanto a te." La voce di Liam era dolce e calda ma più di essa lo era l'abbraccio con cui racchiuse il corpo di Niall. In quella posizione condivideva il battito cardiaco del biondo e poté sentire il momento in cui si calmò sul suo petto. Niall appoggiò il capo nell'incavo del suo collo, inspirando in un gesto involontario il suo profumo.
Parlò contro la sua pelle.
"Sai...io non so perché tu mi faccia sentire così, ma mi fai stare bene e questo mi basta. Ho sempre avuto paura di non arrivare mai a provare queste emozioni, temevo che un giorno mi sarei dovuto accontentare o non mi sarei accorto che queste erano indotte. Ma tu mi fai sentire quanto tutto ciò sia reale."
Si guardarono negli occhi con una tenerezza disarmante.
Liam in quelle iridi azzurre non vedeva il suo riflesso ma il suo mondo.
Non si trattenne oltre.
Si chinò, facendo combaciare le loro labbra in una sfioramento leggero.
Il mondo si fermò, catapultandoli in una dimensione di pace e armonia. Ma si sa, dove regna l'ordine,prima o poi, arriva il caos.
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Kindred spirit || Larry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora