let's break our love

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La luce fioca del sole mattutino filtrava tra le tapparelle dell'infermeria. Il riflesso sembrava far regnare pace e tranquillità nella stanza, ricoprendo tutto di un tenue giallo aranciato.
Sotto le lenzuola di un letto però vi era del tumulto.
Niall e Louis, protetti dal leggero strato del lenzuolo, parlavano tra loro, colmando i dubbi che li avevano separati in quei giorni.
Non avevano dormito quella notte, troppo presi dai loro racconti e dalle loro confessioni.
Misero insieme i pezzi di puzzle, ma c'erano ancora troppi pezzi mancanti.
Era ancora un mistero ciò che fosse successo a Louis nei tre giorni in cui era sparito da casa. Niall gli disse che l'ultima cosa che aveva detto il castano prima di andarsene era che sarebbe andato in biblioteca. E Louis ci era andato per davvero. Ricordava di aver guidato fino a quel luogo, di essersi seduto ad uno dei tavoli con un libro della Austen, di essere stato sgridato dalla bibliotecaria quando tale libro gli cadde provocando un tonfo. Il problema era però che i suoi ricordi si bloccavano li. Non ricordava di aver lasciato la biblioteca o cosa avesse fatto dopo, i suoi ricordi erano solo buio.
Sapeva però che in un qualche modo conosceva i ragazzi che al momento ospitavano e aiutavano lui e il suo amico. Glielo avevano fatto capire chiaramente, mediante frasi, affermazioni, comportamenti...
Poteva essere un caso che proprio dopo tre giorni di buio totale nella sua vita, apparissero quei ragazzi?
Zayn era stato un fulmine in una notte buia, era comparso inaspettatamente ma aveva illuminato il buio del momento, salvando Louis da una situazione scomoda, che chissà come si sarebbe conclusa. Non si spiega ancora i particolari successi quella sera: il morso, Drake, l'arrivo improvviso di Zayn, il suo svenimento o come Zayn sapesse dove si trovava casa sua. Ma gli erano state promesse riposte e lui ancora le attendeva.
Liam era poi stato l'angelo inatteso di Niall. Nonostante non lo conoscesse, ha fatto di tutto per guarirlo, stando ore nell'infermeria per controllare le sue condizioni. Ora Louis, vedendo Niall sorridente e tranquillo chiacchierare con lui, non poteva che ringraziare con il cuore e il pensiero le cure premurose di Liam. Certo non si sarebbe mai aspettato che quelle attenzioni potessero diventare...qualcosa di più.
Non ne avevano ancora parlato ma il discorso era in sospeso sopra le loro teste e me sentivano il peso.
"Sai Niall, pensavo che ci sarebbero volute settimane prima che tu ti rimettessi, invece guardati! Stai bene...io non so davvero come spiegarmelo"  le parole uscirono sussurrate, contenute nel perimetro del lenzuolo. Non c'era nessun altro nella stanza con loro ma l'atmosfera chiedeva di sussurrare.
"Ci sono tante cose che non ci spieghiamo vero ultimamente?" sogghignò l'amico a tono basso.
"Già..."
"Comunque è vero, mi sto riprendono velocemente. Non vorrei sembrarti patetico e principalmente pazzo ma penso sia merito di Liam"
"Fidati, sono l'ultimo che potrebbe darti del pazzo in questo momento."
Si sorrisero dolcemente. Erano entrambi nella stessa situazione: confusi.
Sarebbe sicuramente stata una nuova avventura per la loro amicizia.
"Niall...non abbiamo più parlato della questione Liam..." disse in modo cauto, non volendo agitare l'amico.
"Si...beh...ecco. Forse perché non so cosa dire."
"Provaci" gli sorrise Louis e Niall sbuffò capendo L'allusione alla loro precedente conversazione.
"Con lui mi sento al sicuro. È una sensazione strana. I primi momenti, in cui il dolore era lancinante, non riuscivo nemmeno a dormire senza provare nel sonno male in tutto il corpo. Poi sentivo che il tutto si affievoliva e, quando aprivo gli occhi, Liam era lì e mi teneva la mano."
"L-lui ti aspirava via il dolore mediante contatto?" Balbettò Louis, pensando quanto fosse impensabile quella teoria ma anche a come, tra tutte le cose successe, potesse quasi prendere senso.
"No idiota, non siamo in Teen Wolf." Sbuffò l'amico "Sto dicendo che la sua presenza dissolveva il dolore. È stato anche lui a dirmelo, ha detto che la sua presenza mi avrebbe fatto bene"
"E non hai chiesto il motivo?"
"Certo, ma ha detto che è complicato..."
"allora è un loro vizio rispondere così..."
Si guardarono per un attimo negli occhi.
"Louis...lui mi piace."
L'amico continuò mantenere le sguardo fisso nel suo, aspettando che l'amico continuasse.
"Io non so davvero cosa sia ma...sento qualcosa per lui. Quando lo vedo sento le farfalle nello stomaco, mi fa sorridere, quando mi tiene la mano il mio cuore batte all'impazzata e....quando mi ha baciato,..."
Niall si torturava lentamente le dita, sul suo volto era dipinto un piccolo sorriso e i suoi occhi erano lucenti.
"Niall....é bellissimo ciò che mi stai dicendo ma ... sono davvero costretto a ricordarti che lui è uno sconosciuto per te. Non sai che persona sia davvero. Non puoi innamorarti di qualcuno che non conosci, è inconcepibile. E sopratutto...lui sta con Zayn"
Louis non voleva farlo stare male ma era giusto che qualcuno lo mettesse davanti alla realtà. Per quanto dura e strana fosse.
"Pensi che non lo sappia? Lo sguardo di quel ragazzo dopo aver visto il nostro bacio mi tormenta la notte. Non volevo ferirlo, davvero. Ma in quel momento sembrava impossibile per me e Liam stare lontani. Era come se una forza superiore ci volesse insieme,  non sto dicendo che è come se fossi stato costretto da forze superiori, io lo volevo." Si fermò un secondo per riprendere fiato dopo quelle confessioni.
"Mi sento davvero in colpa, ecco tutto"
Louis non sapeva come avrebbe dovuto rispondere a tutto ciò.
Voleva essere un buon amico per Niall, gioire per lui, ma allo stesso tempo voleva fare la cosa giusta, e la cosa giusta era ricordarsi della presenza di Zayn, colui che aveva aiutato Louis fino all'immaginabile, salvando anche la vita di Niall.
"Niall...lo vedo come ti si illuminano gli occhi quando parli di lui, e vederti felice per me è la cosa più importante. Però allo stesso tempo non voglio vedere Zayn soffrire, non dopo tutto quello che ha fatto per noi"
"Quindi vuoi vedere soffrire me? Perché è quello che accadrebbe senza Liam al mio fianco"
Rispose sprezzante il biondo.
"Certo che no! Come puoi solo pensare una cosa simile!? Sto solo dicendo che devi stare attento a non intrometterti in una relazione. Aspetta che sistemino le cose, che Liam gli dica che i suoi sentimenti ora sono rivolti a te, quando si saranno lasciati potrai..."
"Non si lasceranno." Rispose conciso l'altro.
"Cosa significa? Come puoi saperlo?"
"Non si lasceranno perché vedo Liam come cambia in sua presenza o anche solo quando gli sfiora il pensiero. La nostra è attrazione, uno scambio di emozioni, voglia di conoscersi. Ma loro...loro si amano....e non posso battere questo"
Il tono di Niall si era fatto da colmo di disdegno ad afflitto.
"Non puoi dirlo prima del tempo. Dopotutto ciò che mi hai raccontato è ovvio che anche Liam provi qualcosa per te"
"Si certo, lo ha dimostrato nel momento in cui mi ha spinto via e lascito su questo letto come un povero cretino per rincorre il suo amato."
"Puoi davvero rinfacciarglielo? Il suo ragazzo lo ha visto mentre baciava un altro, per lo più un ragazzo che lui stesso aveva salvato e portato da lui per ricevere cure"
"No, no hai ragione...non posso rinfacciarglielo...ma ecco vedi, ho paura di perdere Liam. So che non c'è ancora niente tra noi, non lo conosco e tutto, ma vorrei  portare avanti questi sentimenti e vedere dove potrebbero portare. Mi sembra di conoscerlo da una vita, so che tu non puoi capirmi ma ..."
Louis avrebbe voluto urlare con tutta la sua voce che lo capiva, lo capiva perfettamente. Perché nemmeno lui riusciva a spiegare le sensazioni che provava vicino a quel misterioso ragazzo dallo sguardo color giada.
Erano brividi, fremiti e palpiti.
La sua presenza lo avvolgeva in una bolla. Inizialmente si era sentito oppresso, come se la sua vicinanza gli avesse tolto il fiato, ma quando si era fermato a parlare con lui, quella notte, un senso di tranquillità lo aveva pervaso.
Si era accorto che avrebbe volentieri passato tutte le ore disponibili a parlare con lui.
Decise però che tutte quelle emozioni erano ancora troppo profonde e radicate in lui per poterne parlare con Niall.
Le avrebbe tenute dentro e un giorno, forse, sarebbero state abbastanza forti da poter uscire.
———
L'alba colorava il paesaggio della tenuta di tenui colori rossastri. L'erba rifletteva la luce grazie alle piccole gocce di rugiada che si erano depositate durante la notte.
La corteccia dell'albero era fredda a contatto con la sua schiena ma non si spostò comunque.
Il dolore pungente del freddo era nulla se paragonato al male dilaniante che provava nel petto.
Cercava di concentrarsi sul panorama che aveva davanti ma le immagini che continuavano a ripetersi nella sua mente non glielo permettevano. Era come un continuo loop infernale: vedere le labbra che si sfioravano ancora e ancora.
Avrebbe voluto strappare tutta l'erba che aveva intorno, urlare fino a farsi sentire a km di distanza.
Ma non fece nulla. Stette comunque li seduto, immobile, privo di forze e vita.
Ripensava al momento in cui le sue difese erano crollate, permettendo a Liam di fare breccia nel suo cuore. In quel momento si sentì tremendamente stupido.
C'era un motivo se non lasciava che nessuno si avvicinasse a lui, avrebbe voluto ricordarselo anche nel momento in cui Liam gli rivolse la parola.
Soffriva, soffriva sempre. Le altre persone erano una tale delusione. Ogni volta che cercava di uscire dal suo guscio, lo rispedivano dentro, lasciando il suo rivestimento sempre più ammaccato.
Quando si era innamorato di Liam era come se un protezione non gli servisse più, avrebbe trovato tutta la sicurezza nelle braccia dell'altro.
Si era fidato troppo, e ora si trovava nuovamente a dover tornare nel suo guscio, ormai però del tutto distrutto. Non aveva più nulla, nemmeno se stesso, perché con il contatto aveva ceduto la sua anima a Liam e lui l'aveva buttata via.
Non poteva credere che Liam avesse distrutto il loro amore per un ragazzino.
Voleva pentirsi di aver aiutato quel ragazzo, probabilmente se non lo avesse fatto nulla di tutto ciò sarebbe successo. Ma non era da lui. Non poteva provare rimorso nell'aver salvato una vita. Per salvare la sua però aveva perso la propria...
Sentì dei passi salire velocemente la collina. Sapeva già fosse lui. Nonostante il legame fosse incrinato era comunque legati tra loro.
"Zayn!" La voce gli arrivò leggermente ovattata ma gli permise di risvegliarsi dai suoi pensieri . Non rispose, continuando a tenere lo sguardo fisso davanti a se.
"Ti ho cercato dappertutto! Avrei dovuto immaginare che saresti stato qui invece di vagare per tutta la notte in giro per la città" Liam interruppe le sue parole aspettando una riposta dal moro, che non arrivò.
"Zayn...ti prego..."
Si sedette di fianco a lui, mantenendo comunque qualche centimetro di distanza sapendo che l'altro non gradiva la sua vicinanza al momento.
"Avrei dovuto dirti tutto fin da subito...l'avremmo affermata insieme. Mi sento uno stupido.
Ma tu sai quanto ti amo, lo senti e io lo so questo. È successo tutto questo perché non volevo farti soffrire. Piuttosto di vederti stare male e chiuderti ancora in te stesso sacrificherei la mia anima al diavolo, e sai che non sto mentendo.."
Liam continuava a non riuscire ad incrociare lo sguardo di Zayn, ancora puntato verso l'orizzonte, quasi volesse dimostrare totale indifferente, ma la lucidità della sua iride trasmetteva il contrario.
"So che pensi che io ti abbia tradito. E- e in un certo senso è così, ma non è come pensi.
Non l'ho fatto perché ero semplicemente attratto da lui o perché ciò che abbiamo noi due non mi rende felice, anzi...io con te mi sento l'uomo più fortunato sulla terra. Non scambierei ciò che abbiamo per nulla al mondo. Ma qualche volta nella vita succedono cose inaspettate che non sono sotto al nostro controllo...."
Zayn girò la testa lentamente, fermando lo sguardo in quello dell'altro. La sua figura era illimitata dalla luce del sole nascente, rendendola rosastra. I suoi occhi colmi di lacrime furono come un pugnale nel petto di Liam.
La sua voce era incrinata mentre pronunciava le sue prime parole in quel discorso.
"Avete avuto un contatto, vero?"
Aveva fatto una domanda, ma con il tono di chi già conosce la risposta. Attendava solo una conferma per poter crollare definitivamente a pezzi.
"Zayn...io ti amo"
Quello bastò. Bastò a fargli capire che quella era l'ennesima volta in cui avrebbe dovuto subire un colpo. Ma questa volta non si sarebbe più rialzato, voleva stare a terra e subire il dolore perché lo meritava. Nella vita tutti lo aveva lasciato e lui aveva sempre incolpato gli altri, fidandosi solo di se stesso, ma era se stesso il problema. Non era riuscito nemmeno a mantenere un contatto, simbolo di amore puro e incondizionato. Lui evidentemente non era in grado di farsi amare,perché se non poteva farsi amare dalla sua anima gemella, non ci sarebbe riuscito con nessun altro. Era un disastro. E non poteva tenere Liam legato ad un disastro. Aveva un altro contatto, un'altra possibilità di essere felice. Forse non era in grado di essere amato ma era in grado di amare. E fece così l'ultimo atto d'amore.
"Voglio rompere il contatto".

———
Se vi va, ditemi i vostri pensieri.
Key 🔑 💕

Kindred spirit || Larry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora