Restarono abbracciati per un tempo indefinito, in pace con loro stessi e con l'altro. La mano di Harry accarezzava lentamente i capelli di Louis, facendolo cadere in uno stato di rilassamento simile alla dormi veglia. Per il riccio, avere il respiro di Louis sul collo era la cosa più bella del mondo.
Non avrebbe voluto spezzare quel silenzio che li aveva avvolti creando una loro piccola bolla personale ma la gelosia era ancora sotto pelle.
"Quindi...Nick..." disse, cercando di farla passare per un affermazione casuale.
"Già..." mormorò imbarazzato Louis sulla sua spalla.
"Come lo hai conosciuto?" Harry non poteva, in quel momento, informarsi al meglio sulla persona di Nick ma poteva cercare di capire qualcosa di lui capendo come si fosse approcciato a Louis.
"Dopo che io e te...ecco...abbiamo litigato"
"Discusso. Non era una vera e propria litigata, dopotutto ora siamo qui, no?"
"Come dici tu" alzò gli occhi al cielo Louis, non trattenendo però un piccolo sorriso che sperò passasse inosservato al riccio. Cosa che non avvenne perché il riccio sentì distintamente i denti del più piccolo sfiorare il suo collo.
"Comunque, dopo che io e te abbiamo discusso, Nick si è avvicinato a me chiedendomi se stessi bene. Abbiamo parlato un po' e, dal momento che lui mi ha detto di essere appena arrivato qui e non avere ancora amici, lo siamo diventati noi."
"E avete deciso di uscire insieme oggi..." Louis non poté non notare il fastidio che trasudava dalla voce del riccio.
"In realtà non è stata una decisone comune. Stamattina Nick mi ha svegliato e mi ha proposto di andare a fare un po' di compere"
"Che maleducato. Tu detesti le persone che ti svegliano la mattina presto"
A quelle parole Louis non poté che sbarrare leggermente gli occhi mentre quelli di Harry si chiusero per qualche istante, accorgendosi della gravità di ciò che aveva detto.
Louis spostò il volto dal collo del riccio, inchiodando lo sguardo nel suo.
"Niente domande, giusto?" Disse rassegnato ma a differenza di poco tempo prima anche tranquillo perché, per cause sconcertati e incomprensibili, si fidava di Harry.
"Niente di domande" rispose affermativamente Harry, con un leggero sorriso.
———"Posso baciarti?"
"Non penso sia il caso..."
"Come pensavo..."
Niall e Liam si trovavano in infermeria. Il più grande aveva dormito lì quella notte, dopo aver riaccompagnato Niall dalla sua gita improvvisata. Per tutto il tempo il biondo era stato distante: quando Liam aveva cercato di afferrargli la mano questo si era allontanato guardandosi furtivamente intorno, gli aveva proposto di dormire insieme nel letto dell'infermeria ma Niall non aveva acconsentito usando scuse mediocri, e adesso questo. Si erano già baciati e per Liam era stato come toccare il cielo con un dito o affondarci dentro, perdendosi nel blu degli occhi di Niall. Quando le loro labbra si erano toccate, anche le loro anime lo hanno fatto. E Niall non poteva contrastare ciò, non perché non avesse voce in capitolo, obbligato a chinarsi davanti a una forza superiore che costringe le sue scelte, ma perché è lui stesso a desiderare l'amore di Liam, a volere la sua vicinanza e la sua felicità. Sono impulsi di Eros del tutto involontari ma complementari e coesistenti con la sua coscienza.
Per questo Liam non comprende come Niall possa rifiutare un contatto con lui. Lui stesso arde per stargli vicino, toccarlo, coccolarlo, prendersi cura di lui.
Si sente ferito ed umiliato dal suo rifiuto.
"Sapevo che avresti detto no, sai? È da ieri sera che sei strano. Non ti sei fatto avvicinare in alcun modo. Ho fatto qualcosa di sbagliato?"
Ricevette solo silenzio e dopotutto chi tace acconsente...
Ripensando alle sue azioni, dalla sera prima fino a quel momento, non ricordò di aver fatto o detto nulla che potesse aver ferito l'altro. Ma a quanto pare si sbagliava.
"È così allora? Ho fatto qualcosa di male?"
Era difficile per lui stare calmo. Fremeva dentro di se per sapere cosa avesse fatto al ragazzo e rimediare in tutti i modi possibili. Non poteva sopportare quella lontananza, anche se essa durava da solo poche ore. Si erano incontrati da troppo poco per riuscire a stare lontani.
Niall continuava a non rispondere, tenendo gli occhi bassi e fissando le proprie mani giunte in grembo.
"Non ti capisco Niall se non parli. Ho fatto qualcosa di male o questa è solo una scusa per starmi lontano?"
Sapeva di essere stato troppo brusco ma stava cercando disperatamente delle risposte e il solo prendere in considerazione che forse l'unica risposta era che il ragazzo non lo volesse vicino lo faceva impazzire.
"No, assolutamente no. È che ciò che hai fatto non riguarda me, non so se sia giusto che io te lo dica" sussurrò finalmente il biondo.
"E se non riguarda te perché sei tu a fare L'offeso e il distaccato?" Chiese innervosito Liam.
"Perché sono convinto che sia giusto così"rispose ora più deciso Niall.
"Niall, questo gioco di nascondere la verità non porterà da nessuna parte" lo riprese duramente il castano. Non seppe il motivo ma a quella frase le spalle del più piccolo si irrigidirono e il suo sguardo si indurì.
"Che razza di ipocrita! Come osi fare a me questo discorso dopo che mi sono trovato chiuso in questa casa senza sapere assolutamente nulla, e nessuno mi ha dato risposte, ne a me ne a Louis"
"Perché le risposte che tu ti aspetti da me sono troppo complicate e grandi!"
"Sarà anche come dici tu, ma riguardano la mia vita e quella del mio migliore amico, merito di averle."
"È troppo difficile, Niall. Questa situazione, quella di Harry e Louis...tutto"
"Perché loro si conoscevano già , vero?"
Liam a quella affermazione sentì il sangue gelarsi nelle vene.
"Loro chi?" Disse distante
"Lo sai benissimo."
Il panico si impossessò di lui.
Niall stava iniziando a capire e questo non doveva assolutamente succedere.
"Non so di cosa tu stia parlando"
I denti di Niall digrignarono, facendo uscire in un soffio rabbioso "non mi prendere per il culo"
"Non lo sto facendo. Capisco che questa situazione ti confonda molto ma ti stai inventando cose inesistenti." A Liam sanguinava il cuore nel mentire a Niall, ma tutto quello che il biondo stava insinuando andava oltre loro.
"Se hai intenzione di trattarmi come un pazzo o un visionario ancora per molto ti giuro che lascerò questa casa così velocemente che ti sembrerà che io non sia mai neanche esistito"
Liam si sedette, prendendosi la testa tra le mani.
"Niall, ti prego..."
"Liam" disse asciutto, non ammetteva repliche.
Liam sospirò. Ormai era troppo tardi per nascondere quell'informazione.
"Come lo hai capito?" Non era una vera e propria risposta, ma la domanda in se faceva già capire al biondo di aver capito un piccolo pezzo di Puzzle.
"Ho parlato con Zayn".
Liam lo guardò dritto negli occhi.
Zayn
Non avevano più parlato da quando il moro aveva pugnalato Liam con le sue parole: "voglio spezzare il legame". Liam non aveva il coraggio di rivederlo, non con la consapevolezza che potrebbe essere l'ultima volta in cui gli è permesso farlo. E si, sapeva di essere un codardo ma era un codardo innamorato e sperava che questo giustificasse almeno in parte il suo comportamento.
Sapere che le due persone che amava di più al mondo si fossero parlate gli fece provare un brivido lungo tutta la schiena. Ma il problema è di cosa avessero parlato. Se ora Niall era a conoscenza di quell'informazione fondamentale voleva dire che Zayn gliela aveva rivelata. Ma perché? Il moro sapeva perfettamente quanto fosse importante mantenere quel segreto, quanto rischio correvano tutti loro nel rivelare parti di tutta quella storia. Un brivido, questa volta di paura, lo attraversò interamente: e se quella di Zayn fosse una sorta di vendetta?
Aveva senso dopotutto. Dal momento che lui stava soffrendo per colpa sua avrebbe raccontato tutto a Niall, un pezzo alla volta, per mettere il biondo contro di lui, per far vacillare la fiducia nei suoi confronti. Si, aveva senso. Tremendamente senso.
Non poteva permettere che Niall venisse a conoscenza di tutta la verità, non in quel momento. Non erano ancora pronti.
"Niall, ascolta e fallo attentamente perché ciò che sto per dirti è di vitale importanza."
Liam si avvicinò a lui poggiando le sue mani sulle spalle del biondo e inchiodando i suoi occhi nei due pozzi blu dell'altro.
"Non puoi assolutamente dire ciò che hai scoperto oggi a Louis."
"Ma lui..." cercò di ribattere.
"Lo so, lo so. Capisco che sia il tuo migliore amico, davvero. Ma devi mantenere il segreto per proteggerlo. Sapere la verità lo metterebbe tremendamente in pericolo."
"E quindi cosa dovrei fare? Starmene qua, senza fare nulla?"
"Sì esatto. Lascia che sia Harry ad occuparsi di tutto. Lui è dentro a questa storia più di chiunque altro ed è quello ad avere gli interessi più alti nel salvare Louis"
"Cosa intendi? Lo tiene al sicuro solo per guadagnarci qualcosa?"
"In un certo senso...si. Ma non è come pensi"
"Non penso nulla. Come potrei se non mi spieghi quello che sta succedendo?"
Liam lo guardò disperato, prendendogli la mano e posandola sul suo cuore.
"Lo farò. Te lo giuro. Quando sarà il momento ti racconterò tutto ciò che vorrai sapere. Ma devi lasciarmi più tempo."
Niall lo fissò per qualche secondo negli occhi, senza rispondere.
"Ti prego." Sussurrò il castano.
Il biondo a quel punto sospirò.
"Va bene, aspetterò"
Le labbra di Liam si posarono sulle sue.
"Grazie, piccolo"
———
Le promesse vengono infrante.
Un dogma dell'uomo vero quanto inspiegabile.
Chi lo fa per cattiveria, chi per tradimento, chi per paura.
Niall rientrava in quest'ultima categoria. Doveva sapere per se stesso e per Louis, non poteva permettere che accadesse qualcosa di male, non dopo che lui aveva scoperto che qualcosa di oscuro si celava dietro la loro comparsa nella vita di Liam, Zayn e Harry.
Si fidava di Liam, sentiva che non gli avrebbe mai fatto del male, ma quale filone di fiducia che li legava era troppo criptico e indecifrabile. Voleva certezze concrete, risposte.
E sapeva dove trovarle.
La luce innondava tutto il giardino. Era piacevole passeggiare con il calore depositato sulle spalle e sulle guance, gli dava una sensazione di leggero torpore.
Il bel tempo gli calmava i pensieri.
Da lontano poteva già vedere la piccola collina che da quella posizione privilegiata poteva vedere tutto il giardino.
Mentre camminava, regnava in lui la speranza di trovare ciò che stava cercando, nonostante fosse ancora presto rispetto al giorno prima. Il cielo non era colorato di arancione e rosso ma di un tenue azzurro.
La collina sembrava meno ripida da lontano rispetto al momento della scalata.
Niall arrivò in cima ad essa con una leggera aritmia. Ma la vista che si parò davanti a lui ricompensò lo sforzo.
Zayn era sdraiato vicino al tronco dell'albero, il petto nudo che risplendeva dei raggi solari. Gli occhi chiusi con le lunghe ciglia poggiate sugli zigomi, che Niall non mancò di notare fossero più incavati anche solo rispetto al giorno prima. Era completamente rilassato anche se le occhiaie sotto agli occhi e la sagoma delle costole sul suo addome indicavano il contrario.
Sapeva che avrebbe dovuto chiamarlo, avvisarlo della sua presenza, ma non riusciva a distogliere lo sguardo dalle leggere gocce di sudore che scendevano sul suo petto.
Un movimento catturò la sua attenzione. Il braccio di Zayn si era alzato, portandosi una sigaretta alle labbra, gli occhi restarono chiusi.
Il corpo di Niall si irrigidì. Era sveglio. Questo voleva dire che era probabilmente già cosciente del fatto che lui si trovava lì. E che lo stava osservando.
Non riscriva a muoversi, indeciso se fare un passo avanti facendo finta di nulla o fare un passo indietro e andarsene. Scelse la seconda.
"Niall..."
Si fermò immediatamente.
"Vieni qui, forza"
Con una lentezza disarmante si girò verso il moro.
Si era appoggiato sui gomiti, girando leggermente la testa verso di lui. Quella posizione faceva contrarre i suoi addominali e Niall avrebbe voluto davvero distogliere lo sguardo ma non ci riusciva.
Si avvicinò lentamente a lui, restando in piedi al suo fianco. Il moro lo guardava dal basso ed un misto cosi potente di virilità e bellezza che Niall pensò di star per svenire.
"Cosa ci fai qui? Oltre a mangiarmi con gli occhi, ovviamente" gli ghignò il più grande.
Le guance del biondo diventarono color mela matura, il che provocò una risata roca in Zayn.
"Scherzavo. Dai siediti e dimmi ciò che cercavi"
Niall so sedette ma prima di svelare il motivo della sua presenza li: " potresti mettere una maglietta ?"
Zayn fece un altro tiro guardandolo.
"Perché? Ti distraggo?"
Niall non rispose.
"Se tu non rispondi a questo, io non risponderò a ciò che vuoi chiedermi"
Cavolo
"Mh...si" sussurrò Niall
"Non ho sentito bene" lo sbeffeggiò il moro
"Io...si, si mi distrai"
"Mh...un bel problema non trovi? Chissà cosa ne penserebbe Liam..."
A quel punto Niall capì il gioco dell'altro: voleva solo prenderlo in giro, divertirsi con lui.
"Smettila di fare lo stronzo" sputò fuori.
"Okay okay, calmati piccola belva"
Niall lo guardò torvo.
"Beh, allora? Perché sei qui?"
Niall lo guardò per qualche secondo. Poteva fidarsi di lui? Di ciò che gli avrebbe detto, di come avrebbe reagito... dopotutto non aveva nessun motivo per essere sincero con lui.
Ma doveva rischiare.
"Io voglio che tu mi dia delle risposte"
———
Ciao!
Ho cercato di aggiornare velocemente quindi è possibile ci siano alcuni errori.
Come sempre fatemi notare tutto senza problemi!
Spero stiate bene!
Un bacio
Key💕🔑
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Kindred spirit || Larry
Hayran KurguLouis conosce solo il suo mondo, ignorando tutte le realtà che si sovrappongo ad esso. Ma quando si risveglia solo, sporco e senza ricordi in un bosco dovrà fare i conti con la dura realtà. Il suo mondo viene stravolto e nel tumulto del cambiament...