Past

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Liam era chiuso nella sua stanza ormai da ore. La camera era avvolta nel buio, la sua testa invece dai pensieri. Sdraiato supino sul suo letto lasciava viaggiare libera la mente, rivivendo le emozioni provate poco prima.
Un contatto. La sensazione più travolgente che può attraversare uno come lui. Il bisogno, la necessità, il desiderio di legarsi ad una persona per amarla, assecondarla, proteggerla, vivere per lei e con lei. Un semplice scambio di sguardi che ti svolta la vita. Era unico, o almeno così pensava Liam prima di quel giorno. Perché, come poteva essere unico se era la seconda volta che Liam lo provava?
Ricorda ancora il suo contatto con Zayn, quel ragazzo tenebroso che teneva lontani tutti. Era arrivato nella loro grande famiglia qualche anno prima e il suo arrivo come la sua persona erano avvolti nel mistero. Nonostante tutti provassero ad integrarlo nelle attività quotidiane per cercare di stringere amicizia, lui si rifiutava sempre, preferendo passare il suo tempo solo con le cuffiette nelle orecchie e una sigaretta tra le labbra. La maggior parte del tempo lo trascorreva seduto sotto un pesco, ai confini della loro tenuta. Liam lo osservava sempre da lontano. Era sempre così solo, ma sembrava gli piacesse. Liam lo invidiava. Lo invidiava perché non aveva paura della solitudine, non conosceva l'ansia dell'abbandono e del ripudio come lui, sentimenti normali per un ragazzo abbandonato dai genitori quando aveva solo pochi anni di vita. Sentiva sempre la necessità di farsi accettare dagli altri, arrivando a plasmare se stesso.
Un giorno decise di andargli a parlare. Voleva conoscerlo, capirlo. Adesso sa bene quanto questo sia impossibile...
Nonostante si fosse seduto di fianco a lui, l'altro sembrava ignorare la sua presenza.
Liam si sentì intimidito da questo comportamento. Come poteva iniziare una conversazione con una persona che non voleva parlare?
Non si lasciò scoraggiare però, raccogliendo coraggio fece uscire limpida la sua voce: " Ciao, io sono Liam. Non ci siamo mai presentati e così ho pensato di venire a farlo" Gli porse deciso la mano pronto a ricevere il contatto con quella dell'altro.
Il moro spostò svogliatamente lo sguardo dall'orizzonte, soffermandosi per qualche secondo sulla faccia del castano. Con un leggero movimento della testa verso l'alto pronunciò il suo nome. Le mani non si mossero dalle sue ginocchia. Liam abbassò lentamente la mano, contento però che l'altro gli avesse almeno risposto.
"Bene, Zayn. Come te la passi? Ti trovi bene qui?" In risposta ricevette solo un sguardo annoiato. L'aria si colmò di un silenzio imbarazzante, rotto solo dalle mani di Zayn che cercavano di estrarre un pacchetto di sigarette dalla tasca dei jeans. Liam odiava il silenzio. Per questo continuò a parlare, senza preoccuparsi di tenere sotto controllo la sua vena logorroica.
"Sai io penso che tu ti possa trovare bene. Se ti annoi a stare qua tutto il giorno da solo potesti unirti a qualche attività. Mi sembri un tipo sportivo sai? Potresti unirti alle nostre partite di Basket. Oppure, visto che mi sembri anche un tipo tranquillo, potrei portarti alla nostra biblioteca. L'hai vista? È in assoluto la stanza più bella della casa. C'è una cupola dalla quale puoi osservare il cielo. Da qui dovrei riuscire ad indicartela...." Si girò verso la fiugra della dimora in lontananza. Quando intravide i margini della cupola la indicò con un dito, rigirandosi con un sorriso verso il moro.
"Eccol..."
Zayn se ne era andato.
Sul suo volto nasce un sorriso spontaneo a quel ricordo. Il ragazzo era sfuggente, lo era tutt'ora. Ancora faticava a credere al rapporto che hanno costruito se ripensa ai primi momenti.
Zayn non fu più solo sotto l'albero. Liam ogni giorno lo raggiungeva e gli raccontava della sua giornata per poi sconfinare nei più vari argomenti. Zayn non gli rispondeva mai ma a lui non importava. Voleva costruire un rapporto con lui e se il moro non avesse voluto comunicare lo avrebbe fatto lui per entrambi.
Un giorno, mentre gli stava raccontando del libro che aveva finito di leggere, Zayn lo interruppe.
"Perché?" Liam pensava che una volta che il moro avesse parlato lo avrebbe fatto con astio e nervosismo, invece la voce uscì calma e pacata.
"Beh...ecco, forse il protagonista voleva andare verso..."
"No, non ti sto chiedendo del libro ma perché parli con me"
"Oh... beh perché voglio essere tuo amico"
La bocca di Zayn si curvò leggermente verso l'alto in un sorriso triste.
"Mio amico..."
"Già... ho capito che non ti piace molto parlare ma magari se mi raccontassi qualcosa di te potremmo...."
"Mi piace stare solo" rispose Zayn come se gli avesse appena rivelato un grande segreto. Liam rise.
"Lo avevo capito sai. Qualcosa che non so?"
"Sono un bravo ascoltatore. Ma sai già anche questo...." Sorrise adesso sincero.
"Già" gli sorrise di rimando Liam.
" allora forse non sai che non è un buon piano quello di essere mio amico."
Il castano si cancellò il sorriso dalla faccia tornado serio.
"E perché mai?"
" non sono di compagnia, ecco. Sono cresciuto solo e non so rapportarmi con le persone. Dicono che porto depressione attraverso il mio stato di indifferenza."
"Quindi mi hai mentito"
Sul volto di Zayn si dipinse uno sguardo confuso.
"Mi hai detto che ti piace stare solo, ma non è così. Ti sei solo abituato ad esserlo. Da oggi ti dovrai abituare ad avere compagnia."
Fu la prima volta che Liam vide il suo sorriso
——
Trascorrevano tutte le giornate insieme. Liam gli aveva mostrato ogni angolo nascosto della casa. Zayn dovette dare ragione al castano: la biblioteca era magnifica.
Passavano ore a leggere, seduti sulle poltrone esattamente sotto la cupola. Spesso restavano così tanto tempo chiusi li dentro che calava la notte, smettevano così di leggere coricandosi sotto le stelle ad osservare il cielo stellato. Zayn gli elencava tutte le costellazioni.
"Non sapevo fossi bravo in astronomia" gli sussurrò Liam. Non voleva rovinare il momento con un tono di voce troppo alto. C'era come una tensione magica nell'aria.
"Ci sono molte cose che non sai di me" sussurrò a sua volta il moro, girando leggermente il volto per guardare il profilo di Liam. Il suo volto era in penombra, riflessa su di esso la luce lunare. Era bellissimo.
"È vero... ma mi piacerebbe conoscerle"
Zayn sorrise senza farsi vedere dall'altro. Era forse la prima volta che qualcuno si interessava sinceramente a lui. Perché vedeva che Liam era sincero. Non capiva perché quel ragazzo insisteva tanto a passare del tempo con lui, soprattutto dopo i suoi atteggiamenti scontrosi nei suoi confronti, ma era realmente felice. Non era abituato a farsi conoscere da qualcuno, ma ci avrebbe provato per Liam, perché ora era sicuro che non avrebbe potuto perdere il suo ancora vacillante rapporto con il castano.
"Anche io voglio fartele conoscere..."
Finalmente Liam girò il volto. I loro occhi si scontrarono e i loro sorrisi rifletterono.
———
Il contatto avvenne proprio sotto al cielo stellato. L'erba fredda e la brezza della sera avevano ricoperto la loro pelle. Avevano deciso di restare fuori quella sera, vicino all'ormai "loro" albero. Zayn aveva detto che c'era alta probabilità di vedere le stelle cadenti e Liam desiderava vederle senza nessun vetro come intermediario. Ovviamente Zayn aveva acconsentito, si era accorto di non riuscire mai a dire "no" al castano. Quando gli aveva detto "No Liam, non vengo a quella stupida partita di basket", il castano si era dipinto un tenero broncio sul volto. Fu così che Zayn si ritrovò a giocare la sua prima partita di Basket.
A Liam si era colmato il cuore nel vederlo divertirsi con gli altri ragazzi della casa. Zayn si meritava di conoscere l'amicizia e la felicità, si meritava tutto. La consapevolezza però che Zayn avrebbe potuto avere altri amici al di fuori di lui lo aveva fatto tentennare. Era ovvio che il moro avrebbe fatto amicizia: era bello, simpatico e divertente. Doveva solo aprirsi. Ma Liam lo aveva praticamente costretto ad aprirsi con lui. Quando Zayn avrebbe trovato un vero confidente lo avrebbe lasciato. Faceva male, terribilmente. Per lui la vicinanza con Zayn era diventata fondamentale. Ma lo avrebbe lasciato andare, per il suo bene.
Mentre era lì, sull'erba, sotto le stelle, con il più grande di fianco quei pensieri tornarono a vorticargli in testa, mentre l'altro gli raccontava qualche aneddoto.
"Stasera Joan mi aveva chiesto di andare con lui al pub...tsk, mi ci vedi ? Io ad un pub." Rise di gusto per sottolineare quanto quell'immagine fosse assurda.
"Perché non sei andato? Sarebbe stata un' ottima occasione per farti un nuovo amico!"
Avevano discusso spesso su quella questione. Liam lo intimava a trascorre tempo con gli altri ragazzi per socializzare, Zayn inizialmente lo guardava male rifiutando qualsiasi proposta del castano. Quando però si era accorto che Liam ci teneva davvero a vederlo circondato da altre persone si era lasciato andare. Non voleva deludere il ragazzo che lo aveva aiutato ad uscire dal suo guscio.
"Primo perché detesto i pub, va bene socializzare ma non esageriamo. E secondo perché la sera sono impegnato con te" rispose tranquillo come se non avesse appena scoccato un dardo nel cuore del castano.
"Io sono già tuo..amico. Non c'è bisogno che rifiuti una serata divertente per passare ore e ore a guardare le stelle con me"
"Parli delle nostre serate come se fossero noiose"
"Immagino che lo siano in confronto alla prospettiva di una bella serata in un pub, circondato da musica, alcool e tanti omega..."
Le palpebre di Liam andarono lentamente a coprire i suoi occhi.
"Sai che non sono interessato a quelle cose. Preferisco passare l'intera serata a guadare il cielo con ...te"
Liam si girò verso di lui sorridendo leggermente, con le guance imporporate. In quel momento un sottile lampo di luce attraversò il cielo, lasciando una scia luminosa.
Zayn puntò il dito nel cielo.
"Guarda! Una stella cadente! Esprimi un desiderio"
"Zayn Malik, grande studioso di astronomia, crede che le stelle cadenti facciano avverare I desideri?" Lo derise teneramente
"Si, ora forza, esprimi il desiderio"
Liam rimase in silenzio qualche istante, raccogliendo il coraggio necessario.
"Vorrei che tu non mi lasciassi"
A quelle parole Zayn corrucciò lo sguardo.
"Che intendi ?"
"Zayn, so che tu non lo vedi ma sei un ragazzo fantastico e sicuramente appena prenderai più confidenza con te stesso e gli altri sarai circondato da una miriade di persone. Saranno persone di cui ti circonderai perché ti fidi di loro e deciderai di aprirti con loro. Con me invece sei stato pressato....ti sono stato addosso finché non ti sei sentito costretto a rivelarmi i tuoi segreti. So che te ne andrai ed è giusto, davvero. Ti meriti di ricevere tutto il bene del mondo ma io nel mio egoismo vorrei che nel tuo cuore ci fosse sempre un posto speciale per me"
Gli occhi erano diventati lucidi. Aveva messo il suo cuore nelle mani del moro, non pretendeva che non glielo spezzasse, sapeva sarebbe successo e non era certo colpa di Zayn.
Il silenzio dell'altro fu quasi una conferma.
Poi però parlò.
"Io desidero che tu apra gli occhi" lo guardò dritto senza distogliere lo sguardo.
"Desidero che tu capisca che del bene degli altri non me ne frega un cazzo. Voglio solo essere speciale ai tuoi occhi, perché tu fin dal primo momento mi hai fatto sentire importante. Quando nessuno mi parlava e io mi isolavo con me stesso, tu sei venuto li, hai distrutto i miei muri tirando fuori la parte bella che c'è in me, non sapevo neanche che esistesse. Non mi hai costretto a fare nulla. Se mi sono aperto con te è perché tu andavi al di là della mia apparenza. Sono io che ho paura che tu mi possa lasciare, quando vedrai tutte le mie imperfezioni che fino ad ora hai ignorato.
Non c'è bisogno che io tenga un piccolo posto nel mio cuore per te, il mio cuore ha posto solo per te"
Liam pianse di felicità a sentire quelle parole. Con uno scatto si buttò sul corpo dell'altro abbracciandolo stretto. Il suo volto era nell'incavo del collo di Zayn, poteva sentire il suo profumo inebriante. Le braccia del moro si strinsero intorno a lui.
Quando i singhiozzi di Liam si calmarono alzò lo sguardo verso il volto dell'altro.
I loro occhi si incontrarono, mischiarono. Un'atmosfera dolce era sospesa nell'aria. Liam era sicuro di poter vivere nel nero degli occhi dell'altro, Zayn vedeva la parte migliore di se negli occhi marroni che aveva davanti.
Poi i loro colori cambiarono. Due Rossi lucenti si scambiarono un lampo. Il mondo intorno a loro si bloccò, rendendoli gli unici protagonisti. Non che prima non lo fossero uno per l'altro. Il pianto di felicità di Liam aumentò. Era tra le braccia del suo compagno e questa era una certezza che non lo avrebbe perso.
Zayn rimase bloccato per alcuni minuti. Aveva appena trovato l'amore della sua vita. Lui. Lui che era distaccato dal mondo. Aveva perso ogni speranza di trovare quella gioia infinita. Ma ora essa era lì, tra le sue braccia che sorrideva e piangeva contemporaneamente. Alzò lentamente il viso, poggiando le labbra su quelle dell'altro. Fu un bacio dolce e leggero, che racchiuse tra i loro sospiri l'amore che si scatenava.
Le stelle avevano appena avverato i loro desideri.
———
Liam amava Zayn con tutto il suo cuore. Non poteva ferirlo con questa storia di un secondo contatto e rischiare che esso si richiudesse nel suo guscio.
Avrebbe tenuto i sentimenti sotto controllo. Sapeva che avrebbe sofferto la lontananza dalla persona prescelta ma era meglio che soffrisse lui al posto del suo grande amore.
Non avrebbe permesso a nessuno di separarli.
———
Ciao!
Un capitolo tutto Ziam, per capire la loro storia e il loro rapporto.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Key🔑💕

Kindred spirit || Larry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora