waiting before pleasure

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"Dove stiamo andando?" Chiese Louis con il respiro affaticato. Stavano camminando già da diversi minuti e il castano si sorprese  che, nonostante la distanza percorsa, si trovassero ancora nei confini della tenuta.
"È una sorpresa" rispose Harry che a differenza di Louis non sembrava assolutamente provato da quella passeggiata sotto al sole cuocente.
"Che bella sorpresa..." lo riprese con tono ironico il liscio.
"Perché sei già stanco?" Lo prese in giro il riccio.
Louis si sentì punto nell'orgoglio.
"Io!? Stanco!? Assolutamente no! Sono fresco come un fiore!"
"Si...dopo non essere stato annaffiato per due settimane" rise Harry. La sua risata si ampliò vedendo la faccia scandalizzata di Louis. Il liscio vedendo l'altro sbeffeggiarlo in quel modo non si trattenne oltre e cercò di tirargli uno schiaffo sul braccio. Il suo movimento fu prontamente bloccato dalla mano di Harry che avvolgeva il suo polso.
"Cosa vorresti fare, micino?" Lo sbeffegiò con un ghigno dipinto sul volto.
"Micino!? Guarda che se mi arrabbio davvero assomiglio di più ad un leone, non come te, riccio, che ci assomigli solo per i capelli" a quella risposta Harry scoppiò a ridere, vedendo la serietà con cui Louis aveva pronunciato quelle parole.
"A me sembri un micino che soffia invece"
"Tsk" si accigliò Louis, cercando di liberare in un gesto di stizza il suo polso dalla presa dell'altro.
Harry però non lo lasciò, al contrario lo avvicinò ancora di più al suo corpo, al punto che il liscio poteva sentire il suo respiro caldo sul volto.
"Mi piacciono i gattini con gli artigli, però"
Se avessero potuto le guance di Louis sarebbero esplose. Harry, notando il suo imbarazzo, lasciò la presa sul ragazzo non allontanandosi però da lui. Louis lo spinse leggermente via, cercando di nascondere il viso nella curva del collo.
"Sei uno sbruffone" bofonchiò con le labbra semichiuse, il suono arrivò comunque alle orecchie del riccio che ridendo riprese la mano di Louis nella sua, continuando a camminare verso la misteriosa destinazione.
Le guance del liscio, se possible, si arrosarono ancora di più ma non ritrasse le mano, constatando che era molto più comoda nella presa di Harry che a penzoloni vicino al suo corpo.
La mano del riccio era enorme rispetto alla sua, l'avvolgeva completamente ma era una morsa quasi familiare.
Camminarono ancora per alcuni minuti, non senza le lamentele continue di Louis.
Non sapeva esattamente cosa aspettarsi da Harry dopo quello strano invito, certo è però che non si aspettava uno splendido picnic sulle sponde di un piccolo ruscello.
"Harry.....è stupendo..." disse Louis, gli occhi luccicavano per la gioia.
"Sono contento che ti piaccia. Spero sarà così anche per il cibo, visto che ho cucinato io" gli sorrise l'altro.
"Non è che vuoi avvelenarmi, vero?" Chiese sospettoso Louis ma con ilarità nella voce e nello sguardo.
"Beh penso che per saperlo dovrai assaggiare, no?"
Senza lasciare la sua mano, lo trascinò verso la tovaglia per poi farlo sedere su essa. Si sistemò davanti a lui, recuperando un cesto dal quale tirò fuori piatti, posate e bicchieri.
"Preferisci acqua o vino?"
"Hai portato del vino?" Chiese sorpreso Louis.
"Certo, dovevo pur far colpo in qualche modo" sorrise beffardo l'altro, optando per il vino non avendo ricevuto una vera e propria riposta da Louis. Se inizialmente il liscio pensava che quello fosse un normale invito a pranzo ora doveva iniziare a ricredersi: il vino, un romantico picnic, il flirt di Harry, le loro mani intrecciate. Se questo non era un appuntamento non sapeva allora come fosse fatto uno.
Dopo aver versato ad entrambi la bevanda nel bicchiere, Harry propose un piccolo brindisi.
"A noi due e alla nostra nuova...amicizia" sorrise leggermente. Harry stava cercando di mettere a suo agio Louis. Non voleva forzarlo, non dopo essersi accorto della confusione e del disagio di del liscio ai suoi complimenti o alla sua ricerca di contatto. Poteva nascondere il suo interesse nel costruire un rapporto con lui sotto una semplice amicizia e conoscenza. Con la consapevolezza però che il massimo che poteva ricavare da quella situazione era solo la vicinanza con il castano e  nulla più. Soffrire era un rischio che doveva correre per stare vicino a Louis.
Louis, d'altro canto, rimase leggermente interdetto dalla definizione che aveva dato Harry alla loro "relazione". Si sentì uno stupido: era ovvio che la loro non fosse altro che amicizia, dopotutto nemmeno si conoscevano, o per lo meno si stavano ancora conoscendo. Se sapeva tutto questo perché uno stato di tristezza lo avvolse alle parole di Harry?
Harry, notando il cambio di umore dell'altro, cercò di riportare la conversazione su argomenti più leggeri.
"Allora...sei affamato?"
Louis capì e apprezzò il tentativo di Harry di farlo rilassare.
"Certo! Dopo tutto ti sei fatto attendere..." disse Louis con tono leggermente di rimprovero.
"Io non mi sono fatto attendere!" Rispose il riccio indignato "sei tu che hai iniziato a vagare per il giardino!"
"Non stavo vagando, ti stavo cercando! Mi hai detto 'ti aspetto in giardino'" gli fece il verso Louis, cercando di utilizzare una voce bassa e roca ma con poco successo. "Forse ti sei dimenticato che abiti in un labirinto di 20km!? Come avrei dovuto sapere dove andare!?"
Gli urlò contro. Harry alzò gli occhi al cielo, bofonchiando un leggero "sempre il solito esagerato" che però arrivo chiaramente alla orecchie di Louis.
"Come ti permetti!? Sei proprio un bruto e ..."
"Si si okay, ora possiamo mangiare, micino?"lo fermò Harry, prima di ricevere tutti gli insulti che il liscio gli stava per rivolgere.
"Chiamami ancora così e non so se avrai ancora i denti per farlo" mormorò.
"Non smetterò di chiamarti così, mi dispiace, micino" ghignò strafottente.
Louis lo guardò contrariato ma ben presto pensò ad una vendetta. "Perfetto, ogni volta che tu mi chiamerai così io ti chiamerò....lupachiotto!" Urlò, mostrando tutta la fierezza che provava nel aver trovato quel soprannome.
"Lupachiotto!? Che cosa!? Assolutamente no! Perché poi?" Urlò di rimando Harry allibito.
"Perché con quei capelli potresti sembrare un leone feroce ma i tuoi occhi sono dolcissimi e il tuo viso è spigoloso come il muso di un lupo....quindi nel complesso sei un lupachiotto!" Ride di gusto il più piccolo.
"Questo ragionamento non ha minimamente senso" rispose Harry indignato. Non sapeva però se essere più sorpreso per l'orribile soprannome o del fatto che Louis lo avesse associato proprio ad un lupo. Se solo avesse saputo...
Harry iniziò a tirare fuori da un cesto alcune ciotole dalle quali proveniva uno squisito profumo.
"Allora... cosa mi hai preparato di buono, lupachiotto?" Rimarcò il nomignolo Louis.
" pollo ripieno di mozzarella e avvolto nel prosciutto di Parma e accompagnato da purea di patate....ma non so se te lo meriti"
"Certo che me lo merito!" Disse Louis, rubandogli la ciotola dalle mani.
"Sei proprio indisciplinato!" Lo riprese Harry con disapprovazione.
"Certo certo" lo ignorò il liscio, portandosi nel piatto quella che sembrava una deliziosa pietanza.
Harry aveva gli occhi che brillavano mentre lo guardava avere quei comportamenti così abituali per lui. Era grazie a loro che si era innamorato di lui: non aveva paura di essere se stesso, di mostrarsi per quello che era. Era la sua piccola forza della natura.
Mangiarono tranquilli, riascoltando continuamente i complimenti di Louis sulla cucina di Harry.
———
La giornata era meravigliosa, il sole risplendeva, portando la temperatura a livelli davvero elevati. Harry e Louis si era sdraiati sul telo, con i volti rivolti verso il cielo, a prendere il calore dei raggi solari. Erano così vicini che Louis poteva sentire la loro spalle sfiorarsi senza mai toccarsi davvero però.
In quel momento, sdraiato supino al sole con di fianco quel bellissimo ragazzo, si sentiva in armonia con il mondo.
Sentì un fruscio al suo fianco ma non si preoccupò di aprire gli occhi, probabilmente era Harry che si spostava. Nonostante non fosse piena estate restare sotto al sole per un po' di tempo portava a sentire un leggero calore sulle guance. Louis era sicuro che quella sera avrebbe avuto la guance arrossate.
Click
Louis fu risvegliato da quel leggero suono. Cercò di aprire gli occhi ma inizialmente la luce del sole lo abbagliò, non facendogli vedere altro se non piccoli puntini neri e bianchi.
Pochi secondi dopo recuperò la vista perduta per vedere Harry, in piedi davanti a lui. Il suo viso era completamente oscurato dall'obbiettivo di una fotocamera.
"M-mi hai fatto una foto?"
"Si" rispose con tranquillità.
"E per quale motivo?"
"Perché eri bellissimo." La voce era colma di sincerità.
Le pupille di Louis si allargarono di qualche millimetro e improvvisamente sentì un calore scaldargli il petto, non era sicuro fosse il sole.
"M-a cosa dici" balbettò imbarazzato più che mai.
"Dovresti darmi ascolto, un fotografo sa riconoscere un modello ideale quando lo vede" gli sorrise dolcemente Harry.
"Ma tu avevi detto che il tuo modello era sparito e con lui la tua ispirazione..."
"Beh...forse è ritornata"
I loro sguardi restarono legati per secondi interminabili. Gli occhi di Harry, alla luce del sole, sembravano specchiare quelli di Louis.
Nemmeno mentre Harry si chinava verso di lui le loro iridi si staccarono.
Louis era così concentrato sullo sguardo dell'altro che quasi si spaventò quando sentì una carezza leggera sulla sua guancia.
"Sei bellissimo Louis. Potrei passare giorni a cercare di catturare l'essenza dei tuoi occhi con l'obbiettivo che non gli renderei comunque giustizia" la voce di Harry uscì come un leggero sussurro e Louis non seppe se il respiro caldo che sentiva sulle sue labbra era frutto della sua immaginazione o meno.
Era convito che il riccio potesse sentire il battere rumoroso del suo cuore, dato dalla loro vicinanza.
Era come se una calamita lo attirasse continuamente verso quel ragazzo. All'inizio poteva dire che fosse una forza innaturale a portarlo verso di lui ma ora, ora era lui a volergli stare vicino. Il tempo passato con Harry era prezioso, gli permetteva di conoscere piccoli particolari di quel ragazzo che si ripromise di costudire come tesori.
Un moto di irrazionalità si impossessò di lui quando si rese realmente conto dei pochi centimetri che separavano i loro volti.
Iniziò a percepire il disperato bisogno di sentire le labbra di Harry sulle sue. Tra tutti i dettagli che aveva conosciuto del ragazzo ancora non sapeva che sapore avessero.
Louis fece scorrere lo sguardo tra gli occhi del riccio e la sua bocca, impaziente. Leopardi disse "l'attesa del piacere è essa stessa piacere", ma in quel momento Louis stava impazzendo per l'attesa, il vero piacere sarebbe arrivato solo con le labbra di Harry sulle sue e i loro respiri a mischiarsi.
Riuscì a vedere l'esatto momento in cui anche Harry posò lo sguardo sulle sue labbra: l'intenso verde degli occhi era stato quasi completamente ricoperto dal nero.
Louis chiuse gli occhi, pronto ad assaporare al massimo quell'attimo.
"Ti va di fare un bagno?"
Louis sbarrò gli occhi a quell'interruzione improvvisa. Harry si era allontanato da lui di qualche centimetro.
"C-cosa?" Chiese confuso.
"Ho chiesto se ti va di fare un bagno. L'acqua del ruscello in questa stagione è un po' fredda ma allo stesso tempo è limpida e pulita" Le parole uscivano dalla bocca di Harry ma Louis non stava davvero capendo.
Si era immaginato tutto? Tutte quelle sensazioni, la vicinanza, gli occhi, le parole che si erano scambiati...
Il suo cuore sprofondò nel petto.
"Louis...?" La voce del riccio lo richiamò dal suo turbinio di pensieri.
"Oh, ehm si, certo certo"
Non capì nemmeno cosa avesse accettato finché non vide Harry sorridergli per poi togliersi la maglietta e i pantaloncini, restando in boxer, buttandosi senza esitazione nel torrente.
"Forza, vieni! È un po' fredda ma ci si abitua in fretta, giuro!"
Louis si alzò con disarmante lentezza.
"Mh...io...non indosso il costume..."
"E allora? Nemmeno io!"
Le guance di Louis diventarono rosso fuoco mentre con esitazione si toglieva la maglietta e i pantaloni. Piegò tutto con cura sul telo e si diresse verso l'acqua.
Immerse un piede nell'acqua ma lo ritirò velocemente.
"È ghiacciata, Harry!" Gli urlò.
"Non fare storie, dai. Ti assicuro che come ti abitui, si sta benissimo"
Louis deglutì, per nulla convito delle parole dell'altro. Iniziò lentamente ad immergersi nell'acqua. I suoi piedi toccavano le rocce lisce scavate dalla corrente. Le piccole alghe depositate su esse davano una sensazione viscida al piede.
"Attento! Su quelle rocce si scivo..." Harry non fece in tempo a terminare la frase che Louis perse l'equilibrio, sentendo la terra mancare sotto ai suoi piedi.
Era già pronto all'impatto quando però una mano si posò sotto la sua schiena, sostenendolo.
Harry, notando il castano perdere l'equilibrio, si era avvicinato velocemente a lui, afferendolo prima della caduta.
Ora si trovavano ancora a pochi centimetri di distanza. Louis aveva davanti a se una visione quesi celestiale: le gocce d'acqua brillavano sul petto nudo del riccio facendo risplendere i tatuaggi che lo ricoprivano, il braccio era in tensione a causa del peso che stava sorreggendo e il muscolo era gonfio e ben visibile, intorno al volto ricadevano morbidi i ricci incorniciando i suoi magici occhi.
Louis era incantato.
"Stai bene?" Chiese apprensivo il più grande.
Louis al momento non riusciva a produrre parole di senso compiuto quindi si limitò ad annuire.
Harry gli sorrise.
"Sai, al momento ho una voglia matta di fotografarti." Non mentiva, Louis risultava etereo si suoi occhi. Con la sua pelle chiara, le sue forme, i suoi occhioni blu...
La voglia di chinarsi e fare sue quelle labbra fini stava crescendo con il tempo che passava a contatto con lui mentre le sue resistenze cedevano. Ma non poteva farlo, si sarebbe dovuto trattenere. Ancora.
Louis notò nuovamente lo sguardo indeciso e frustrato del riccio.
Non poteva permettere che si allontanasse nuovamente da lui.
Prese il coraggio a due mani, avvicinandosi lentamente al suo viso.
Le loro labbra si stavano per incontrare e Louis immaginava già come sarebbe stato avere le sue avvolte in quelle del riccio.
Ma l'unica cosa che lo avvolse fu il freddo gelido dell'acqua.
Harry lo aveva buttato in acqua. Louis ritornò in superficie, spostando la frangia bagnata dagli occhi. La sua bocca si spalancò in un gesto di pura stizza.
Il riccio non potevano fare altro se non scoppiare a ridere.
"Ora sembri proprio un micino bagnato!" Rise così tanto da doversi tenere la pancia.
Louis invece stringeva i pugni innervosito, seppur divertito.
"Ah si? E ora tu sarai un lupachiotto morto, invece!" Detto questo iniziò a schizzare acqua contro il riccio che rispose prontamente all'attacco.
Passarono così ore e ore a schizzarsi e a ridere come due bambini.
Louis giurò a se stesso di non dimenticare mai quel momento.

———
L'appuntamento tra Harry e Louis!
So che ci sono ancora molte cose "misteriose" ma finalmente ho le idee ben chiare in testa quindi vedrete che più avanti si capirà tutto!
Nel frattempo, se questo capitolo vi è piaciuto fatemelo sapere con un commento o una stellina!
Alla prossima e state bene
Key💕🔑

Kindred spirit || Larry Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora