Come Alec e Magnus

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Non ho mai provato qualcosa del genere, e non mento se dico che se avessi saputo prima cosa avesse comportato, ci avrei rinunciato fin da subito.

《 Oh Mattia sveglia.》
Mi scuoteva nervosamente Christian. Mi sporgo un po per vedere che ore fossero.

Erano le 5.

《 Si può sapere cosa vuoi alle 5 del mattino.》

《 Vieni con me.》Era strano, ma lo seguii comunque.

Arrivammo vicino alle scalinate e prese la mia mano. Iniziò a farmi girare e ballare. Non opposi resistenza, non ne avevo le forze. Cinse le sue braccia attorno al mio corpo e si avvicinò. Eravamo talmente tanto vicini che i nostri corpi si sarebbero potuti fondere. Una luce accecante iniziò a palesarsi.

《Oh frate sveglia》quello era il vero Christian.

Un sogno del genere non me lo sarei mai aspettato.
Quando Christian ritornò indietro per potermi riscuotere perché pensava che mi stessi riaddormentando io evitai leggermente la sua presa. Questo lui lo notò ma fece finta di niente

《Muoviti, farai tardi a lezione. La sveglia non ha suonato.》

Se non fosse stato per Christian chissà dove ci saremmo spinti nel sogno.

Colazione non la facevo mai a casa mia, ma Christian da bravo papà chioccia mi ripeteva ''se non mangi la mattina non avrai energie''. Così mi inculcò l'abitudine di fare una sana colazione, lo ringrazierò a vita perchè aveva ragione. Dovevo ringraziare quel ragazzo per tante cose, dalle più semplici a quelle che mi hanno strappato l'anima.

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《Buongiorno!》dico con entusiasmo, pronto a riscattarmi per la lezione disastrosa del giorno prima.

《Ciao mattia.》 Non era con la solita tuta, non avrebbe ballato con me Raimondo quel giorno.

《Senti puoi sederti un attimo qui di fronte?》
Stavo iniziando a preoccuparmi.

《Certo》 feci senza esitare.

《Senti mattia ieri è stato un vero disastro e lo sai pure tu, ma non è tanto per questo che ti sto per dire quello che ho da dirti. Eri svogliato, non ascoltavi i miei interventi, eri del tutto assente. Poi ti ho seguito quando sei tornato a casa. Cosa era quel discorso con Christian? Che non senti di dare il massimo? Mi spiace ma questo non lo posso accettare. Sei come un figlio per me, ma se non ti vedo concentrato a lezione e poi ti lamenti di star fallendo vuol dire che io la maglia te la dovrò togliere》

Mi sentii mancare l'aria. Iniziai a darmi dei pizzichi pensando di star ancora dormendo, ma era tutto reale purtroppo. Un incubo.

《Ma perc-》Non mi fece continuare

《No non voglio sentire niente. Io non lo faccio per fare un torto a te ma per farti capire che la mentalità di un ballerino,di un MIO ballerino, non deve essere così. Non si deve buttare a terra. 》

《Ma -- 》continuava ad interrompermi, non mi faceva parlare. Era irritante. Iniziai a piangere, non solo per la tristezza, ma per la grande rabbia che provavo nei miei e nei suoi confronti. Non era bastato quello che era capitato il giorno precedente.

《Ora vai in casetta. Per una settima stai fermo così ti dò il tempo di meditare un po mh, va bene? 》

《 Si 》ormai era inutile cercare di spiegarmi, provare a dirgli che quella conversazione con Christian mi aveva fatto bene e che potevo riniziare a ballare come prima.

Me ne tornai a casa a pezzi. Cercai con lo sguardo Christian, ma lui non c'era. Con le lacrime agli occhi andai in camera, poi fuori ai divanetti e poi in bagno. Non c'era da nessuna parte.
Avevo bisogno di lui, delle sue parole, dei suoi occhi, dei suoi silenzi. In quel momento non volevo le sensazioni strane che provai la sera prima. Avevo bisogno del mio amico.

Mi sedetti sui divanetti, ero solo, come non lo ero mai stato.
Mi sentivo spossato.

La porta si aprì. Non avrei mai pensato che una persona mi potesse fare quell'effetto. La tristezza e la rabbia per un momento scomparirono. Giuro che per un secondo dimenticai persino il brutto avvenimento.

《 Chri 》

《 Frate, ho saputo.》sembrava avesse l'affanno come se avesse corso per cercarmi. L'impazienza di sapere come stessi confermò i miei pensieri.

《 Come ti senti fra?》

《 Come mi devo sentì fratè. Male, malissimo.》 Ormai avevo preso l'abitudine di chiamarlo così per mezzo suo, era un intercalare che dopo tre mesi di convivenza mi aveva trasmesso.

《 Ho deluso Raimondo, il professore che credeva in me. Com'è possibile che non ne vada bene una in questi giorni 》Rido. Dal sorriso passo al pianto. Dal pianto all'assenza totale di emozioni.

Mi giro verso Christian. Aveva gli occhi lucidi e le guance paonazze. Che stesse piangendo anche lui? Non gli è stata tolta la felpa, allora perchè era dispiaciuto quasi quanto me? Che cosa legava quel ragazzo a me?

《 Mi dispiace frate, forse da te si aspetta tanto, più di quanto si aspetti da noi. Ce la farai》l'ultima frase la disse con voce rotta.

Fece per allungare il braccio per darmi la solita pacca, ma lo evitai. Perchè lo stavo evitando, mi aveva dato la mano di cui avevo bisogno. Perchè lo stavo rifiutando? Che fosse paura? Non lo sapevo in quel momento.

《 Tutto ok? Tra di noi intendo 》 Quella mattina mostrò solo una faccia disturbata, ma quella volta usò le parole.

《 Si, perchè?》mi affrettai a dire.

《 Non lo so, era una sensazione. 》 Davanti a me, in quel momento, avevo un altro Christian. Il suo sguardo era fisso su di me. Aveva la faccia concentrata, come se cercasse di capire qualcosa. Dagli occhi, il suo sguardo si posò sulle mie labbra. E poi, eccolo lì, quello che non pensavo avrebbe mai fatto in mia presenza. Si bagnò le labbra con quella lingua troppo veloce per essere osservata meglio.

'' Che diavolo..." credo sia stato questo il suo pensiero quando fece uno scatto con la faccia e si girò drasticamente.

Il mio cuore iniziò ad accelerare. Mi venne la pelle d'oca.

Christian, Christian, Christian che cosa mi avevi fatto...

Mattia, Mattia, Mattia che cosa mi hai fatto...

Spazio autore:
Salve gente, vorrei dire una cosa del tipo '' spero che questo capitolo vi sia stato di aiuto dopo quel daytime orrendo sui miei polli'' ma poi mi ricordo che sono io l'autrice e al massimo posso deprimervi ancora di più. Niente, chissà cosa succederà dopo ai nostri fantastici crick e crock. Lo scopriremo vivendo ( con l'ansia)

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