Come Shoko e Shoya

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Iniziai a danzare senza sosta. Il pavimento mi pareva una molla con cui potevo giocare e rischiare.

Tutta la rabbia iniziò a concentrarsi sui miei piedi. Pressai così tanto la mia caviglia da infiammarla.

Ma non mi fermai.

Mentre ballavo non pensavo affatto. Sentivo solo rimbombare nella mia testa la voce di Christian.

Forse mi aveva illuso. Forse aveva ragione. Di una cosa ero certo, dovevo provare in tutti i modi a far svanire quel Sentimento dentro di me.

" Quanto potrà mai essere difficile?" Pensai. Che stupido.

Sentii qualcosa spezzarsi, e quella volta non fu il mio cuore.

《 Dannazione.》 Era il mio piede.

Non riuscii a stare in piedi, se provavo ad appoggiarlo mi sentivo crollare.

Mi feci visitare. 《 Si, diciamo che hai una lesione che può esser curata solo da tanto riposo. In poche parole non potrai ballare per una o due settimane e devi stare attento a non far sforzare la caviglia.》 Queste furono le parole del medico.

Prima Christian e ora questo. Non poteva andare peggio.

Ritornai in casetta zoppicando. Stavano tutti in cucina. Tutti certo, eccetto uno.

Francesco e Dario erano già seduti a tavola a guardarmi sott'occhio.

A loro non dissi niente dell'accaduto, un pò perché mi vergognavo e d'altro canto mi sentivo come se potessi deluderli.

《 Ma che ti è successo?》 Mi chiese Luca presentandosi di fronte.

《 Mi sono fatto male alla caviglia. Non posso ballare per un paio di settimane.》

《 Cavolo fratè mi spiace un sacco.》Mi disse Dario.

《 Vieni, siediti.》 Mi fece posto Francesco.

《 Non è la prima volta che mi faccio male a questo piede. Passerà.》 Lo speravo veramente.

Ero seduto a capotavola, di fronte a me si apriva la grande sala delle scalinate. Era deserta, finchè non mi girai.

Con la punta dell'occhio intravidi un puntino nero occuparla.

Tutti i miei compagni stavano lì dato che era ora di cena. Mancava all'appello solo uno.

《 Chri, ma hai visto a questo?》 Mi indicò Sissi con la mano, avvicinandosi velocemente a lui.

Christian, visibilmente scosso, non si sarebbe mai aspettato che il primo argomento che avrebbe sentito potessi essere io.

Rispose alzando le spalle e Sissi cercò di spiegarsi.

《 Si è fatto male, non può più ballare.》

Qualcosa si accese sul suo volto. Dimenticò tutto per un momento, quel suo lato protettivo nei miei confronti ebbe la meglio.

《 O Dio mio, dove? Che diavolo hai fatto?》 Nel suo tono di voce sentivo un pizzico di senso di colpa.

Dentro di lui in fondo sperava che non c'entrasse nulla.

Si mise in ginocchio vicino a me, dopo aver individuato il luogo del ''delitto'' .

《 Non è niente.》 Dissi guardando il vuoto.

Non sopportavo vederlo così vicino a me.
Cercavo di resistere, in fondo, me ne dovevo dimenticare.

《 A me sembra qualcosa di serio. In che senso non puoi ballare più?》 Alzò lo sguardo ma mi vide diffidente.

Si alzò in piedi aggiustando la mascherina sul volto.

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