Come Maurice e Clive

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《 Mattia al telefono!》disse una voce femminile fuori campo.

Arrivai vicino al divano e trovai Carola al telefono rosso che avevamo per tenerci in contatto con la redazione.

《 Si?》risposi. Mi ci volle del tempo per capire che fosse ridicolo rispondere " Pronto?". Non era un telefono pubblico, sapevo già prima che squillasse chi ci fosse dall'altra parte.

《 Ciao Mattia, Raimondo vorrebbe parlare con te e Christian, quindi prendete le vostre cose e andate nella sala 4.》

《 Va bene, grazie.》

Avevo ancora la maglia sospesa. La puntata dove non mi sarei potuto esibire sarebbe stata registrata quel giorno. Ero sicuro che non mi avrebbe chiesto di ballare in puntata o che ci avesse ripensato. Quando Raimondo diceva una cosa la portava avanti fino alla fine.

Dopo la strana confessione che feci a me stesso riguardante Christian, mi risultò difficile parlare con lui come facevo una volta. Inciampavo nelle parole e alcune volte iniziavo a parlare in Barese per sembrare il più sciolto possibile ( uno dei motivi per cui ho contagiato Christian).
Quando mi stava vicino la mia mente metteva la modalità aereo e non riuscivo a concentrarmi su niente.

Christian stava seduto al pianoforte. Ormai condividevamo una casa con dei musicisti quindi anche noi stavamo piano piano imparando. Io la chitarra, alcune volte facevo serenate neomelodiche con Luca.

《 Ohi, Raimondo ci vuole vedere.》

《 Perchè?》 Mi domandò preoccupato. Da quando aveva saputo della mia maglia sospesa diventò protettivo nei miei confronti. Mi stava sempre vicino qualunque cosa io facessi, e capite bene che non era il massimo per la situazione che stavo affrontando.

《 Che ne so io, mica ho la sfera di cristallo.》 Vedendomi tranquillo su quell'argomento si tranquillizzò a sua volta. Si alzò e andammo in camera insieme per prendere le nostre cose.

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Una volta arrivati in Sala 4 Raimondo ci aspettava seduto.

Da quando mi aveva sospeso la maglia non l'avevo più visto nè sentito.

《 Ciao ragazzi.》 Sembrava di buon umore.

《 Ciao.》 Rispondemmo in coro.

Io guardavo a terra, avevo troppa paura di incrociare lo sguardo con Raimondo.

《 Mattia io sono qui, non a terra.》 Disse scherzando.

《 Si eccomi, scusa》 lo guardai in volto ma non negli occhi.

《 Vi ho chiamato per darvi un compito.》
La mia faccia era incredula. Che si fosse dimenticato che avessi la maglia sospesa?

《 Lo so Matti che tu hai la maglia sospesa e non te la ridarò finchè non l'avrò deciso io, questa non è una lezione ma solo un avvertimento. Se per caso Mattia tu riavessi la maglia voglio che rinizi subito con un bel passo a due. Se da solo non riuscivi a concentrarti spero almeno che il tuo amico qui riesca a farti rinsavire》sorrise.

Fui tranquillo nel vederlo felice e non più arrabbiato.
Mi voltai verso Christian per vedere cosa ne pensasse, lui annuì con la testa.

Ero felice perchè iniziai a vedere un barlume di luce che in quei giorni avevo perso. Non mi feci poi così tanti problemi nel sapere di quel passo a due con Chri. Eravamo ballerini e questo era il nostro lavoro.

Raimondo si alzò improvvisamente.

《 Un tango!》 Esclamò con fermezza.

Ora, per chi non sa cosa sia un tango cerco di spiegarvelo in poche parole.

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