Come Christian e Mattia

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Il conto alla rovescia era partito dall'altra parte della casa. Sentivo tutti urlare felici quando finalmente arrivò l'anno nuovo. Non mi sembrò vero, poter passare il capodanno in casetta, ma chiuso in camera perchè ero minorenne. Non vedevo l'ora di compiere diciotto anni.

Non aspettai a lungo prima di vedere la porta aprirsi, facendo comparire dietro di essa la sagoma di Christian tutta scalpitante e felice.

《 Auguri Matti.》 Mi disse avvicinandosi.

Presi il suo volto tra le mie mani 《 Auguri Chri.》 Poi posai le mie labbra sulle sue. Fu veloce, ma allo stesso tempo con l'intensità giusta per fargli percepire la felicità che provavo in quel momento.

Erano passati un pò di giorni e sembrò andare tutto alla grande. Nessuno sapeva niente, certo a parte Dario e Francesco. Quando la sera di Natale ci convincemmo a dirglielo, ricordo ancora il volto di Dario esuberante e Francesco che sospirava dal sollievo 《Finalmente.》 Fu questo il suo primo pensiero.

Per il resto cercammo di nasconderlo a tutti. Non perchè ci vergognassimo, ma per un fatto di rispetto alle nostre famiglie che sennò avrebbero visto qualcosa di inaspettato prima che glielo dicessimo noi.

Io, dopo notti a non dormire, mi convinsi che un giorno di quelli lo avrei detto a mia madre, infondo lei era una donna che sapeva accettare di tutto.

Non avevo idea di cosa volesse fare Christian.

Alcune volte l'idea che si sarebbe potuto allontanare per colpa della famiglia si insediava dentro di me e mi faceva vivere con l'angoscia. Poi cercavo in tutti i modi di scacciare via quel pensiero.

Non avevamo definito il nostro rapporto, non ci eravamo mai definiti noi, ma sapevamo che era qualcosa di bello. Meraviglioso, anzi.

《 Il nuovo anno non poteva iniziare nei migliori dei modi se non con te.》 Mi disse accarezzandomi la guancia con i polpastrelli.

In lui riscoprii una sicurezza che non vidi nei giorni scorsi. Era più consapevole, e sapeva quello che voleva.

Nel mentre continuava a sfiorarmi la guancia, io cedetti al suo gesto inclinando la testa verso di lui.

《 Cosa succederà adesso?》 Gli chiesi.

Mi sembrò che non avesse capito la domanda, quando staccò la sua mano.

《 Fuori.》 Gli feci capire.

Un suo tentennamento mi fece pensare che forse era una domanda affrettata.
Mancava ancora tanto tempo.

Rassegnato al suo silenzio disorientato rimangiai le mie parole.

《 No, lascia stare meglio.》 Conclusi.

Mi staccai dal suo contatto visivo e mi misi a sedere sulla punta del materasso.

D'improvviso vidi Christian avvicinarsi per poi raggirare i piedi del letto.
Si sedette dietro di me. Portò le gambe al petto per girarsi verso la mia schiena, per poi allungarle e trovarmi i suoi piedi ricurvi vicino le cosce.

Mi stava abbracciando.

《 Devo essere sincero, non ho mai pensato al fuori. Mi piace vivere il presente, soprattutto se ne fai parte tu.》
Mi disse sussurrando.

《 Di cosa hai paura?》 Alla fine confessò.

《 Perchè credi abbia paura di qualcosa?》Gli dissi ingenuamente

《 Guardi a terra e ti torturi i capelli in continuazione quando sei preoccupato.》

Mi girai un pò con il volto, ma non riuscii a vederlo. Così presi le sue mani attaccate al mio grembo.

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