Come Wendy e Peter Pan

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Sissi mi tenne in ostaggio per un'ora solo per parlare del suo rapporto con Dario. Grazie al cielo parlò solo lei per tutto il tempo, non sarei stato in grado di darle consigli. Basta guardare la mia situazione.

Dopo un po i ragazzi tornarono in casetta. C'era chi era soddisfatto dell'esibizione e chi, invece, non lo era mai.

《 Come è andata?》 Chiesi all'unisono, senza riferimenti a qualcuno di specifico.

《 Bene dai.》 Rispose Guido.

Con la punta dell'occhio vidi Christian sedersi sulla panchina fuori la porta principale.
Lo raggiunsero poi Virginia e Carola.

Io mi sedetti su uno sgabello della cucina e li stetti a guardare.
Vidi Carola agitarsi parlando con Christian.
Lui lo vedevo infastidito e, in qualche modo, cercava di farla tacere.

"Ok ragazzi, guardiamo la classifica " Arrivò Maria.

Tutti andarono sulle gradinate. Quando Christian rientrò, gli regalai un sorriso per sostenerlo.

Di tutta risposta ricambiò e aggiunse 《 Anche se non...》 scosse la testa.

Non ebbi il tempo di rispondergli, che già si trovò seduto sulle gradinate.

Lo osservavo da lontano. Avrei voluto strappargli un sorriso con uno dei miei discorsi imbecilli o facendogli vedere come fossi migliorato nei giri.

Ma non ce ne fu bisogno.

" Christian primo posto."

Fui così orgoglioso di lui. Quando sentì l'esito si girò verso la cucina, verso di me. Mi sorrise.

Avrei voluto picchiarlo. Si sottovalutava troppo. Non era consapevole di quanto valesse.

Si alzò, mentre gli altri rimasero seduti a consultarsi.

《 Parti sempre positivo ho notato.》 Gli dissi. Era dal bacio rubato che non gli rivolgevo la parola. Fui accecato dall'imbarazzo. Ma in quel momento non più, non potevo non parlargli. Era troppo.

Non fu strano.

《 Fratè, te lo giuro, non me lo aspettavo proprio. 》 Christian si sedette sullo sgabello affianco al mio.

Iniziò a giocare con i miei piedi, spingendoli contro i suoi.

《 Come li hai visti i professionisti? Ti hanno fatto qualche complimento,tipo?》 Volevo avviare una conversazione.

《 Hanno applaudito alla fine, e hanno dato una loro interpretazione su quello che ho ballato.》 Continuava a guardare i suoi piedi che giocherellavano con i miei.

《 Tu ti sei piaciuto?》 Lo conoscevo bene, per questo glielo chiesi.

《 Non tanto.》 Disse.

《 E te pareva.》 Risi io.

Lui rise, ma non cercò di spiegarsi.

《 Ora chiamo mia madre e glielo dico.》 Continuò, fermandosi poi con i piedi ed alzandosi.

Io non mi sarei alzato se non fosse stato per lui che tornò indietro, mi prese per la felpa e mi trascinò con lui.

Di solito, quando chiamavamo a casa, stavamo sempre insieme. Mia madre chiedeva di Christian e viceversa.

《 La chiami ora?》 Chiesi stupidamente.

《 Si, quando sennò?》 Mi rispose giustamente.

Inizia ad agitarmi. Era una cosa normale per me parlare con la mamma di Christian. Era quasi prassi. Ma quella volta avrei dovuto guardarla in faccia, dopo aver baciato suo figlio. Era tutto cambiato.

《 Che c'è?》 Mi chiese Christian, vedendomi in piedi in mezzo alla stanza.

《Niente.》 Dissi.

Avrebbe voluto rispondermi, ma sua madre rispose al telefono.

《 Ciaoo!!》 Ci salutò Anna.

《 Ciao mamma.》

Mi ripresi e raggiunsi Christian sul letto.

《Ciao Anna.》 La salutai.

《 Matti! Come state? Avete mangiato? 》 Iniziò con le solite domande di sempre. Non poteva fare altro, per via del contratto.

《 Si, stiamo bene e abbiamo mangiato.》 Rispose Christian per entrambi.

《Poi oggi è successa una cosa bella che non ti posso dire esplicitamente, ma davvero bella.》 Continuò.

Io lo guardai per tutto il tempo. Sorrideva alla madre ed era spensierato.

Non avevo mai pensato a cosa potesse pensare la madre se fosse venuta a conoscenza di quel fatto. Si sarebbe arrabbiata con me forse.

E mia madre?

Christian era spensierato, mentre io avevo la mente affollata.

《 Mattia ti vedo pensieroso, tutto ok?》Mi chiese Anna.

Christian si girò. Non aveva notato, fino a quel momento il mio stato.

《 Ah, no, sto bene.》 Dissi infine.

Lui continuò a guardarmi come se fossi un rebus da risolvere.

La madre ci salutò.

Noi rimanemmo lì, immobili.

Poi mi alzai dal letto e mi stiracchiai. Lui si distense a pancia in sù.

《 Cosa ti preoccupa?》

Qualcosa si attivò dentro di me. Non sarei stato capace di dire una bugia. Ero stanco.

《 Tutto, tutto mi preoccupa.》 Iniziai a torturare i miei capelli e consumare le mie scarpe facendo avanti e indietro per la stanza.

Ci fu uno strano silenzio. Lo guardai con gli occhi all'ingiù che credo parlassero da sè.

《 Ti sei pentito?》 Mi chiese Christian.

Mi fermai sul posto e lo guardai arricciando il naso.

《 Ti sei pentito di avermi baciato?》 Mi sarei aspettato di tutto, rabbia, felicità e anche l'assenza di emozioni. Ma non quello.

Tristezza. Era triste.
Come se sperasse in qualche modo che gli dicessi di no, che non mi ero pentito.

Non dissi nulla, stetti solo lì a guardarlo.

《 DOMANI È UN GIORNO SPECIALE.》 Entrarono esuberanti Guido e Luigi.

Lasciammo in sospeso quel discorso, io confuso, lui...

《 Perchè domani che giorno è?》 Gli chiesi.

Christian scattò in piedi. Dal mio punto di vista si riassestò fintamente, come se si fosse messo una maschera di finta normalità.

《 Fratè, davvero non sai che giorno è domani?》 Mi rivolse quella domanda come se non avessimo mai fatto '' quel '' discorso.

Guido e Luigi strisciarono all'indietro e iniziarono a suggerirmi.

Che figura...

《 AH, IL TUO COMPLEANNO. Si certo, lo sapevo. Ma per me era scontato, pensavo succedesse qualcos'altro.》

《 Quindi il mio compleanno non è nulla di speciale?》 Scherzò Christian.

《 Forse era meglio se ti stavi zitto.》 Disse Luigi.

Tutti ridemmo. Dentro e fuori, eccetto uno. Uno di noi si stava logorando dentro.


Spazio autore: con quale coraggio parlerò nei capitoli successivi dell'eliminazione di Guido.... io boh basita.
Dario salvaci tu, anche se oggi non hai fatto un granché.
Spero vi stia piacendo la storia. Leggo tutti i commenti e vi adoro :)

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