"Serena posso parlarti?" Christian prese l'occasione della breve assenza del biondo al bagno per potersi confrontare con la sua migliore amica. Quest'ultima annuì diventando di secondo in secondo sempre più curiosa di sapere cosa volesse dirle il moro, d'altronde sapeva che doveva trattarsi per forza di Mattia. I due erano amici ma l'unico argomento di conversazione era il loro migliore amico o la danza.
"Si tratta di mattia, non credi sia più strano del solito?" Serena rise, rise fino allo sfinimento e Christian proprio non riusciva a capirla. Aveva posto una domanda seria e la ragazza si stava prendendo gioco di lui.
"Siete uno più ingenuo dell'altro" Christian non capì ma non fece in tempo a chiedere di argomentare per l'interruzione del biondo in salotto. Erano rimasti tutto il giorno sul divano e guardare vecchi film americani, Mattia non se la sentiva di restare solo con Christian dopo l'accaduto della sera prima quindi aveva chiesto l'intervento di Serena.
"Albe ha bisogno di me, ci vediamo sta sera" la bionda salutò Christian sventolando la mano vicino al suo viso ricevendo una sottile risata, mentre per Mattia, riservò un caloroso abbraccio sussurrandogli di non farsi problemi a chiamarla in qualsiasi momento se dovesse avere bisogno.
Fu così che rimasero soli in quella stanza che a Mattia sembrava rimpicciolirsi sempre di più, sentiva il suo respiro accorciarsi piano piano, voleva solo urlare, piangere e sfogarsi con il ragazzo di fronte a lui ma non poteva, non doveva distruggere un'amicizia così forte e duratura per un suo capriccio adolescenziale.
Dopo un silenzio assordante, christian decise finalmente di parlare per mettere fine a quella agonia infinita. Al biondo quasi si gelò il sangue nel vedere lo sguardo frustrato del suo amico.
"Mi ero ripromesso di non farti domande ma questa situazione mi sembra assurda. Ci siamo sempre confidati tutto e evidentemente se non vuoi dirmelo è perché sono io il problema" il velo di tristezza di Christian si percepiva alla perfezione, Mattia si agitò sul posto, non voleva che pensasse un'assurdità del genere. Il problema infondo è sempre stato di mattia, il moro non gli aveva mai fatto nulla nonostante fosse davvero sua la "colpa" di quel brutto periodo.
"Chri ma come ti viene in mente di essere tu il problema"
"Allora proprio non capisco, perché non vuoi parlarmene?" chiese con un pizzico di acidità involontaria.
"Ho un casino in testa, un grande punto interrogativo circondato da scarabocchi indefiniti. Ho paura di tante cose ma di questa ne ho il terrore, sono terrorizzato da ciò che potrebbe accadere e non riesco a dirlo neanche ad alta voce per quanto ne sono spaventato" il fiato dì Mattia ritornò solo dopo qualche secondo e per di più non regolare, chiedendosi come avesse fatto a tirare fuori tante emozioni in una sola volta. Il moro non disse nulla, si limitò ad osservare i meravigliosi zaffiri del biondo farsi sempre più cupi e ancora una volta come le precedenti ore lo abbracciò.Mattia si aggrappò a lui, infilando la testa piena di ricci nell'incavo del suo collo. Il più grande lo prese in braccio, il biondo sussultò ma non si fece prendere dal panico nonostante dovesse dominare il dolore allo stomaco che gli provocava la vicinanza di Christian. Circondò le cosce alla sua vita mentre il moro si diresse sul morbido divano bianco e rimasero così per un tempo indefinito. Mattia rimase sul suo grembo con il viso nascosto sulla sua spalla, credeva davvero di poter morire da un momento all'altro. Riusciva a sentire il paradiso intorno a loro e per Christian fu lo stesso. Scoprì di amare quella posizione insolita e amava sentirsi così vicino al più piccolo. Amava stringere quei ricci morbidi che profumavano di pesca, amava accarezzargli il collo percependo la pelle d'oca sotto al palmo della mano. Erano così vicini che potevano sentire entrambi i loro battiti cardiaci all'unisono.
Qualche ora dopo si prepararono come da manuale, avevano promesso ai loro amici di raggiungerli nella piccola discoteca della loro città natale. Il moro non voleva, non aveva le forze di fare nulla ma era consapevole di dover fare dei passi avanti. Preferiva rimanere in quella posizione paradisiaca e invece si dovettero distaccare. La loro pelle divenne improvvisamente fredda e entrambi sussultarono per la scossa strana arrivata dal nulla.
Mattia non proferì parola correndo a cambiarsi il più velocemente possibile lasciando il moro con la testa piena di domande e dubbi.
In macchina il biondo si agitò fin troppo, non riusciva a smettere di muoversi su quel sedile foderato in pelle.
Christian per tranquillizzarlo, posò la mano sulla sua coscia tremante ma non fu una buona idea. Non ottenne il risultato sperato, anzi, si agitò ancora di più.
Il cuore di Mattia si fermò e la sua mente si concentrò solo sulla sensazione che gli provocava quella stupida ma bellissima mano delicata ormai vicino al suo interno coscia.
Chiuse gli occhi stringendo le labbra rosse in contrasto con i denti bianchissimi. Il moro spalancò gli occhi nel vedere la sua reazione indecifrabile. Ritirò immediatamente la mano calmando finalmente il più piccolo.
Per il resto del tragitto non dissero nulla, Mattia regolarizzò il suo battito calmando in automatico anche quello di Christian.
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Battiti sincronizzati - Matian
FanfictionEntrambi avevano sempre vissuto grazie all'aiuto dell'altro. Mattia viveva di ricordi, impronte nella sua mente indelebili come chiazze d'inchiostro, Christian invece viveva l'attimo fuggente ripercorrendo quando serviva i ricordi che prendevano pad...