thirty-eight

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"Matti non cadrà l'aereo te lo assicuro"

Il biondo era terrorizzato.

Non aveva mai preso un aereo in vita sua e scegliendo come tappa Londra, aveva quasi dimenticato che si sarebbe dovuto subire quasi tre ore di volo all'interno di quella voragine volante. Aveva scelto una delle città più belle del mondo perché avrebbe potuto vivere e respirare delle bellezze che la contenevano e il solo pensiero di scoprirle insieme a Christian lo faceva elettrizzare. Ma oltre la straordinaria bellezza della città e l'arte ineguagliabile c'era un altro pensiero a sovrastarlo, la verità era che a 9 anni aveva covato un amore inspiegabile per le band inglesi e automaticamente il suo pensiero era giunto a Londra. Erano stati proprio loro a fargliela apprezzare nel dettaglio dato che prima di allora era solo un bambino e non si sarebbe mai aspettato che potesse esistere un posto paradisiaco del genere che rispecchiasse alla perfezione i suoi ideali di 'felicità'. Aveva sempre sognato di ripercorrere le strade viste miliardi di volte nei loro video musicali o semplicemente nelle foto con i fan. Non lo avrebbe mai ammesso e non lo avrebbe detto a nessuno ma quello era stato uno dei motivi principali per cui aveva scelto Londra facendo venire un infarto al suo migliore amico che nel frattempo pensava a quanto fosse costosa. Per fortuna avevano spulciato su qualche sito low cost sperando di trovare un volo della stessa giornata a basso prezzo e come per miracolo, ne trovarono uno che costasse nella media che sarebbe partito qualche ora dopo la loro decisione.

"Christian ti prego non riesco nemmeno a parlare in questo momento, lasciami morire in pace" il moro sorrise scoppiando successivamente a ridere quando si voltò trovando Mattia con gli occhi socchiusi e i palmi delle mani concentrati a stringersi tra di loro rischiando di farsi persino male. Aveva sempre avuto la fobia dell'aereo e per anni della sua vita aveva costretto i suoi genitori a trovare qualsiasi via d'uscita pur di non prenderlo nonostante sapesse che fosse la soluzione più comoda e sbrigativa. "Che tragico!" ma nonostante gli piacesse prenderlo in giro, gli afferrò lo stesso la mano gelida e sudata per colpa dello stress per poi portarla al suo grembo per poterla stringere e avvolgerla con entrambe le mani. Mattia sembrò calmarsi con quella piccola attenzione affettuosa dimenticando persino dove fosse e il motivo per cui fosse terrorizzato come un bambino. Sobbalzò solamente quando sentì l'aereo decollare beandosi di quel piccolo vuoto all'interno dello stomaco che a tratti sembrava piacevole.

"Vedi?" chiese Christian scuotendogli la mano, Mattia sembrò ricollegarsi con il mondo chiedendosi a cosa si riferisse il moro per poi realizzare che si trovava tra le nuvole bianche e non lo aveva nemmeno notato, troppo concentrato a perdersi tra il tocco ardente di Christian.

"Tutto qui?" chiese rendendosi conto che non era morto ma sopravvissuto al decollo. "Tutto qui, adesso goditi questo viaggio"

e così fece, si rilassò sul sedile diventato improvvisamente comodo e piacevole. Parlarono per tutta la durata delle tre ore organizzando i posti da visitare una volta arrivati a destinazione. Mattia rise svariate volte per le imprecazioni di Christian nel sentire le orecchie tappate a causa della variazione di quota, stava impazzendo e per di più faceva fatica a concentrarsi con quella fastidiosa pressione nell'udito.

Quando atterrarono rimasero in aeroporto per qualche ora a cercare un modo per trovare il soggiorno che Christian aveva prenotato cinque minuti prima di partire.

"Mi spieghi come ci arriviamo a piedi? non potevi trovare un posto più vicino?" chiese Mattia esasperato con le mani tra i capelli, era stanco e voleva solo dormire.

"Mattia, pensi sia facile trovare un appartamento a pochi metri dal centro con i pochi soldi che abbiamo?"

'Pochi' non era propriamente corretto ma Londra era cara e avevano scelto di partire all'improvviso, con i soldi accumulati da Christian durante il suo periodo lavorativo. Aveva risparmiato una considerevole somma di denaro ma non poteva spenderli tutti per un hotel in centro a Londra.

Finalmente dopo una piccola discussione, mille chiamate ai taxi che non volevano saperne di fermarsi, molteplici scenate isteriche da parte di Christian e due pianti di Mattia riuscirono a trovare il piccolo appartamento poco lontano dal centro di londra. Dovettero subirsi persino il proprietario incazzato per il ritardo dei due ma furono obbligati a rimanere gentili e pacati nonostante la voglia di Christian di tirargli un pugno fosse all'apice delle stelle epocali. Mattia d'altro canto era rimasto in silenzio ad osservarli mentre accordavano su qualche regola su come trattare l'appartamento, capì poco del discorso tenuto conto che non conoscesse alla perfezione l'inglese al contrario di Christian che si atteggiava e parlava come se fosse la sua seconda lingua madre.

Rimasero soli solamente dopo un'ora di lamentele, iniziarono subito a sistemare la casa che era in condizioni a dir poco perfette, sembrava quasi un vero e proprio residence, forse fu proprio per quello che il moro aveva tenuto duro con il proprietario. Visto il poco prezzo si aspettava una topaia sporca e messa male quindi quando vide quanto fossero belle le stanze si era dato una calmata allentando la presa e abbassando i toni.

"Guarda" sussurrò Christian tra la fioca luce puntando il dito verso la finestra. Mattia si girò notando che avesse il davanzale abbastanza largo per potersi sedere in due nelle serate di pura frustrazione o semplicemente quando avevano bisogno di sentirsi vicini e uniti fino a creare un'unica persona. Per quello sorrise pensando a quanto fossero fortunati e pensando a quanto il fato fosse stato generoso con loro. "Adesso sappiamo dove metterci quando siamo esasperati" scherzò il biondo.

"Non ce ne sarà bisogno" chiarì facendo riferimento al fatto che con lui, nella città più bella al mondo, nella serenità più limpida nonostante i torridi problemi, lui stava bene. Aveva l'oscurità più chiara, vedeva sorgere la luce tra il buio più tetro e non la vedeva da tempo quella speranza. Una speranza inseguita per anni, aveva faticato e lottato per sentirsi bene anche solo per qualche secondo quindi avere la leggerezza del petto gli fece capire che mai avrebbe usufruito di quel davanzale come momento di sfogo e rabbia ma solo per momenti tranquilli e di spensieratezza racchiudendoli nel cuore come uno dei momenti più belli vissuti. Finalmente potevano stare insieme senza la loro piccola cittadina a circondarli ma soprattutto soffocarli e Christian al solo pensiero di non avere quelle persone di cui conosceva il volto e la vita a memoria lo fecero sentire semplicemente a suo agio nonostante Londra fosse caotica e asfissiante per certi versi, ma erano così felici che il moro non ci aveva nemmeno pensato agli aspetti 'negativi'.

E anche Mattia era convinto che quella vacanza facesse bene ad entrambi, per rimettere apposto i pezzi e non farli cadere e rompere da un momento all'altro. Nonostante tutte le discussioni che avevano avuti negli ultimi mesi, lui sapeva che lì a Londra forse la situazione sarebbe cambiata portandoli entrambi ad un livello di felicità ancora sconosciuto ma che immaginavano da tempo.

"Andiamo a dormire? la lista è lunga" chiese ricordando quanti posti avessero messo da visitare e scoprire. Christian annuì mettendosi comodo e finalmente buttandosi nel letto a fianco a Mattia, rigorosamente Matrimoniale.

D'altronde, non aveva nemmeno perso tempo a cercare una cosa con i letti singoli o addirittura due stanze separate.

In realtà, non ci aveva nemmeno pensato.

Lui voleva stringerlo la notte, sentiva il bisogno e il desiderio di sentire il corpo bollente di Mattia attaccato al suo. Aveva bisogno di affondare le narici tra i capelli inondati di creme e shampoo di troppo alla pesca ma che erano perfetti per lui, soprattutto quando lasciava quell'odore persistente sul cuscino o spesso sul petto del moro.

"Grazie Chri" sussurrò dandogli un bacio all'altezza del collo, tra la mascella e il lembo di pelle inferiore.

"Per cosa?" chiese confuso.

"Per prenderti cura di me, per assicurarti che io sia felice"

"Ti rendo felice?"

"Non immagini quanto"

Battiti sincronizzati - MatianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora