L'unica sensazione che i due riuscivano a percepire era; maestosità. Avevano davanti ai loro occhi la famosissima e acclamata London eye. Centotrenta cinque metri di pura altezza, dalle foto si notava quanto fosse grande ma ritrovarsela davanti faceva veramente capire quanto fosse piccolo e inutile l'essere umano a confronto.
"Saliamo?" chiese Christian afferrando il piccolo per la mano ma quest'ultimo fu obbligato a fermarlo, si vergognava di avere tutte quelle fobie accumulate una sopra l'altra ma l'altezza era il suo punto debole in tutto e per tutto.
"Sei pazzo Chri? hai visto quanto è alta?" quasi urlò per fargli capire quanto realmente fosse spaventato. Ma il moro rise abbracciandolo sotto gli occhi di tutti i londinesi inclusi i turisti provenienti dalle varie parti del mondo. "Hai affrontato l'aereo e adesso ti fermi difronte a questa bellezza qui?" chiese indicando nuovamente la ruota panoramica per incitarlo perché sarebbe stata un'esperienza indimenticabile.
"Però il pranzo lo scelgo io!" era titubante poiché sapeva quanto fosse complicato Mattia con il cibo e sicuramente avrebbe scartato ogni scelta culinaria che includesse il cibo spazzatura ovvero i piatti preferiti di Christian ma si ritrovò ad accettare, d'altronde avevano svariati giorni per mangiare ciò che volesse lui e sicuramente non si sarebbe fatto scappare quel compromesso allettante.
Così si ritrovarono a mettersi in coda, una lunghissima fila con la paura di non riuscire ad entrare nonostante i posti a disposizione fossero tanti. Avrebbero dovuto prenotare online il biglietto ma quella vacanza era stata organizzata su due piedi durante il breve tragitto verso l'aeroporto quindi dovettero pagare di più.
"Trenta minuti di paradiso" ma Mattia l'unica cosa a cui stava pensando in quel momento era trovare un modo per non vomitare durante la mezzora, tra l'altro le cabine erano grandissime quindi era circondato da altre ventitré persone escluso Christian. Quest'ultimo percepì il nervosismo morboso che lo stava assalendo perciò afferrò la sua mano stringendola il più possibile, il biondo a quel punto si avvolse completamente sul suo braccio per chiudersi a guscio così da non guardare al di sotto della ruota. Solo quando sentì il corpo di Christian vibrare per la splendida risata che ripercuoteva nella laringe, solo a quel punto prese il coraggio di alzare la testa e osservare il panorama mozzafiato. Non riuscì a non soffermarsi sul fiume luccicante per certi versi nonostante i pochi raggi di sole che circondavano la città grigia e fredda. il big ben, osservato per anni sui libri di scuola a cui non avevano mai dato l'importanza che ne equivale tenuto conto che era solo motivo di interrogazione. l'Abbazia di Westminster nominata centinaia di volte nei libri ottocenteschi tanto amati da Mattia e finalmente capì perché fosse così acclamata da chiunque ne parlasse. Ed infine Buckingham Palace che lo fece completamente rimanere a bocca aperta chiedendosi se esistesse qualcosa di più bello.
"Lo senti quel brivido nello stomaco?" chiese Christian facendo riferimento alla pressione che spesso si sente quando si è ad un'altezza considerevole.
E Mattia lo sentiva eccome quel fremito attraversargli ogni vertebra, sentiva eccome il sangue ribollirsi. Non solo per l'altezza ma anche per la vicinanza di Christian che si stava rivelando sempre più ardua.
Avvolse la sua vita sfiorandogli la pancia posizionandosi dietro alle sue spalle. Mattia sussultò e distolse per qualche secondo lo sguardo dalle bellezze che risiedevano a Londra concentrandosi esclusivamente sul tocco lieve su di lui. Il più grande affondò il naso tra il collo e i capelli del biondo ispirando quanto più possibile l'aroma intrigante che gli faceva perdere completamente la testa.
Riuscì solo ad annuire chiudendo successivamente gli occhi quando sentì il suo respiro vicino all'orecchio. "È così che mi sento quando ti vedo felice" concluse dandogli un bacio tra il trago e la guancia che gli fece solo aumentare la pelle d'oca drizzandogli perfino la lieve peluria.
STAI LEGGENDO
Battiti sincronizzati - Matian
FanfictionEntrambi avevano sempre vissuto grazie all'aiuto dell'altro. Mattia viveva di ricordi, impronte nella sua mente indelebili come chiazze d'inchiostro, Christian invece viveva l'attimo fuggente ripercorrendo quando serviva i ricordi che prendevano pad...