La mano di Christian nella sua tuta diventata successivamente stretta era l'unica cosa che Mattia riuscisse a percepire.
Era psicologicamente su un altro pianeta, tutto si sarebbe aspettato ma non che il moro dopo la sua supplica lo fece girare per poterlo toccare dopo mesi di agonia infinita e straziante. L'aveva afferrato per i fianchi pizzicandoglieli stendendolo completamente sotto di lui, aveva appoggiato l'avambraccio al suo fianco per sorreggere il peso e per donare tutto il piacere a Mattia, per concentrarsi solo e unicamente su di lui, per farlo stare bene.
Lo guardò negli occhi assicurandosi che potesse andare avanti, voleva avere la sicurezza che non se ne fosse pentito poiché non sarebbero mai potuti ritornare indietro ma la sicurezza non la vide tenuto conto che erano completamente chiusi, il piccolo non riusciva a tenerli aperti per quanto si sentisse all'apice del piacere misto alla felicità per quel momento così intimo che si era ripromesso di vivere solo con la persona amata.
Christian fece scorrere la mano gelida sull'orlo del ventre piatto e asciutto scostando leggermente la felpa verso l'alto. Accarezzò il punto sotto l'ombelico che entrambi scoprirono essere uno dei suoi tanti punti deboli e il moro lo memorizzò in caso dovesse ricapitare.
Per una misera volta non pensò a quanto fosse sbagliato, non aveva paranoie nella testa e i mostri erano diventati improvvisamente muti e silenziosi nonostante la situazione ambigua. Cercò di godersi al meglio la vista delle sue labbra socchiuse, le guance interamente rosse e perfino la pelle diventata lucida per il troppo calore che emanavano i loro respiri assimilati. Mattia era bellissimo, lo era sempre ma in quella occasione Christian non poteva pensare a quanto avrebbe voluto baciarlo per renderlo suo per sempre, per marchiarlo interamente. Perciò lo fece, abbassandosi quel poco che bastava per arrivare alla mascella serrata lasciando dei piccoli baci a contornarlo, baci umidi, disordinati ma perfetti. Mattia poteva percepire le labbra bagnate ormai finite sul suo collo allungato successivamente per permettere al moro di godersi al meglio quel lembo di pelle su cui si stava concentrando da qualche secondo, leccò il contorno del rossore da lui provocato per ridurre il dolore flebile per poi soffiarci sopra concludendo il suo lavoro. Si staccò per per ammirarlo ma Mattia sembrava esigente quella sera, mugolando ed esternando quanto avesse bisogno di lui e quanto avesse bisogno di concentrarsi su un'altra parte del corpo. Quindi si abbassò fino ad arrivare al suo membro che stava gridando aiuto, afferrò l'estremità del pantalone insieme a quello delle mutande abbassandoli in contemporanea e Mattia sospirò per la libertà che sentì in quel momento.
Afferrò tenacemente la base pulsante assicurandosi di avvolgerla bene tra le mani tremanti ma allo stesso tempo sicure di ciò che stavano compiendo, si rese conto che era diverso dal masturbarsi da soli nella propria camera lontano dagli occhi di tutti ma continuò a fare il suo lavoro senza paura. D'altronde l'eccitazione e l'adrenalina gli davano il giusto impulso per scorrere la mano sul suo punto dolorante passando il pollice ogni tanto sulla punta rossa che rilasciò del liquido aiutando Christian a lubrificare il processo.
Mattia aveva completamente la testa in fumo soprattutto quando venne colpito da degli spasmi muscolari sconosciuti prima di adesso per il troppo piacere, ma la sua razionalità finì del tutto quando aprì gli occhi trovando Christian concentrato ad aprirsi il bottone dei jeans probabilmente per donarsi piacere in contemporanea con il piccolo. Quest'ultimo si agitò fermando sia la mano sinistra che quella destra del più grande che lo guardò confuso pensando di aver sbagliato di nuovo tutto, in realtà voleva solo ricambiare la sensazione paradisiaca che gli aveva appena provocato, eccitandolo ancora di più per lo scambio di ruoli.
Si abbassò con il viso andando incontro al suo bacino aprendo completamente la lampo dei pantaloni abbassandoli con velocità. Non si preoccupò nemmeno di prenderlo in mano, inglobandolo per metà con la bocca calda e accogliente. A christian mancò un battito, aveva il suo migliore amico tra le sue gambe aperte concentrato a leccare quanto poteva la sua erezione. L'aveva desiderato tante volte, si era ritrovato in molti sogni in quel contesto, con Mattia sotto di lui, l'aveva immaginato miliardi di volte mentre si donavano piacere a vicenda ma non credeva potesse mai realmente accadere.
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Battiti sincronizzati - Matian
FanfictionEntrambi avevano sempre vissuto grazie all'aiuto dell'altro. Mattia viveva di ricordi, impronte nella sua mente indelebili come chiazze d'inchiostro, Christian invece viveva l'attimo fuggente ripercorrendo quando serviva i ricordi che prendevano pad...