I ragazzi dopo aver girato per il bosco ritornarono a casa, non trovarono nulla di 'stratosferico' come aveva sperato Luca, se non miliardi di insetti a rovinare la loro gita e per tutto il tragitto dovettero subirsi Alex lamentarsi per la loro stupida idea, quasi tutti, perché Mattia e Christian erano nella macchina di quest'ultimo, da soli.
Il piccolo si era addormentato molteplici volte durante il ritorno a casa sostenendo che la guida del più grande lo tranquillizzasse, era estremamente calmo e ciò gli fece conciliare il sonno.
"Ti sei divertito?" chiese il moro spostando spesso lo sguardo dagli occhi azzurri di Mattia alla strada preoccupandosi di non sbandare.
Il biondo lo guardò cercando qualche frammento di fraintendimento, insomma, era una domanda a trabocchetto o una domanda retorica? avrebbe dovuto dirgli che era stato il giorno più bello della sua vita e che se potesse lo farebbe altre miliardi di volte o avrebbe dovuto fare il finto tonto mentendo spudoratamente? ma per fortuna Mattia, non era capace a trattenersi.
"Divertimento non credo sia il sostantivo adatto ma si, mi sono divertito" cercò di fargli capire che voleva entrare a tutti i costi in quella conversazione che Christian proprio non voleva sfiorare per non sentirsi nuovamente sotto pressione ma sapeva anche che Mattia non avrebbe mai allentato la presa quindi accostò all'angolo della strada per poi spegnere la macchina girando il busto del corpo verso la sua direzione per poi iniziare a rafficare parole senza senso.
Mattia lo guardava confuso, non riusciva a capire che ragionamento stesse facendo. Era consapevole che il moro non avesse un equilibrio, quando non riusciva a focalizzare la situazione si ammutoliva oppure in certi casi, parlava fin troppo, senza un senso logico.
Perciò lo fermò.
"So che è colpa mia, sono stato io a chiederti di.. Si insomma, hai capito" balbettò arrossendo violentemente per quanto si sentisse sotto accusa soprattutto di fronte allo sguardo sincero e genuino di Christian che nel mentre stava elaborando una frase di senso compiuto che non rovinasse ogni momento felice come suo solito. Gli mise una mano sul volto avvicinandosi leggermente con il corpo così da portelo guardare negli occhi, voleva che capisse quanto fosse sincero, aveva bisogno di fargli capire che non doveva farsi assalire dall'ansia nonostante il primo ad averla era proprio lui.
"Matti, non è colpa tua, è successo perché lo volevamo entrambi, non mi sono pentito di nulla, mi sento solo in colpa per averti rubato un'esperienza così importante" sussurrò marcando però l'ultimo concetto sapendo quanto Mattia ci tenesse alle sue prime volte.
Il piccolo a quel punto strabuzzò gli occhi. "Spero tu stia scherzando" rise forse per l'ironia di quella conversazione bizzarra. "Ti ho praticamente pregato di farmi una sega Chri, cristo sii razionale per una cazzo di volta e renditi conto che se fosse stato per me saremmo potuti andare anche oltre in quella tenda e sono abbastanza cosciente delle mie azioni" il moro si strozzò distogliendo lo sguardo per la sincerità di Mattia e cercò in tutti i modi di distogliere i pensieri da quel 'saremmo potuti anche andare oltre' concentrandosi sull'obiettivo, ovvero portare al termine qualcosa di concreto senza fare giri di parole inutili che voleranno al vento.
Il biondo era furioso, gli aveva detto miliardi di volte quanto lo amasse e aveva pure specificato che se Christian fosse ritornato tra qualche anno con la proposta di matrimonio, lui avrebbe lasciato il suo attuale ragazzo inclusa la casa e qualunque cosa avesse avuto. Perché per lui il moro era essenzialmente la definione di vita ed era certo che senza di lui non avrebbe mai vissuto al massimo.
"Non volevo dire questo, intendevo dire.. non lo so cosa volevo dire Matti, sto impazzendo!" ed era vero, non aveva nuovamente il controllo delle sue emozioni, stava ricadendo nel baratro che l'aveva fatto compiere azioni sbagliate tante volte, non sapeva bene come spiegargli ciò che sentisse, era solo consapevole di sentirsi in colpa per qualcosa che desideravano entrambi. Il moro si odiava così tanto per avere quei piccoli momenti di solitudine esternando perfino Mattia quando era necessario, quest'ultimo però non avrebbe permesso che si chiudesse a guscio sparendo completamente, non di nuovo.
"Ascoltami Chri, guardami!" alzò di poco la voce afferrandogli il viso per farlo ritornare tra di loro, aveva notato fin da subito lo sguardo perso ma pregò fino all'ultimo secondo che fosse una sua stupida impressione. "Io ti amo, non so più cosa fare per fartelo capire" passò una mano tra le lentiggini aumentate nell'ultimo periodo dandogli un leggero bacio su di esse notando quanto la sua pelle fosse calda. "Ti amo da morire e mi sto prosciugando per farti provare le stesse cose che provo io. Ti chiedo solo di non affogare tra i pensieri negativi, se dovesse esserci qualcosa che ti tortura, dimmelo e lo risolveremo insieme" si fermò per qualche istante per riprendere il respiro.
"Quindi ti prego, se il problema alla radice è che ti senti in colpa, non pensare nemmeno per un istante che tu mi stia privando di qualcosa perché se c'è una persona con cui vorrei fare certe cose sei proprio tu"
E Christian a quel punto avrebbe voluto dirgli quanto lo amasse, quanto amasse ogni particella del suo corpo, la sua sincerità, la genuinità, la gentilezza nei dettagli. Voleva guardarlo negli occhi mentre gli sussurrava di amarlo infinitamente ma in quel momento non era capace di pronunciare alcuna parola perché Christian preferiva i fatti e Mattia lo sapeva.
Sapeva quanto odiasse le parole, sapeva che preferiva rimanere tra il silenzio più buio, un silenzio colmo di parole proprio per quello non aveva mai l'esigenza di esporsi parlando. Mattia amava quel suo lato, amava vederlo rilassato tra i rumori che emanava il mondo confusionario perché in qualche modo quel silenzio diventava rumoroso e pieno di risate quando era con lui nonostante alcune volte, per il troppo silenzio finiva con il parlare troppo dicendo il nulla più assoluto.
"Ne riparleremo quando sarai pronto, io ti aspetterò sempre"
"Adesso guida e lasciati andare. Se tu stai bene automaticamente sto bene anch'io quindi pensa alla tua salute per contribuire con la mia felicità" il moro sorrise chiedendosi per la millesima volta cosa avesse fatto per meritarsi una creatura del genere, non riusciva a capire come fosse possibile che Mattia fosse innamorato di lui.
Christian annuì riaccendendo la macchina per poi ripartire senza rimpianti e senza la paura di aver osato, non era stata impulsività, aveva semplicemente avuto il coraggio di osare, aveva provato a viversi al meglio l'esperienza più bella della sua vita con la persona che aveva sempre amato.
Il ragazzo al suo fianco non meritava di essere trafitto dall'adrenalina del momento, meritava di essere amato e curato con l'adrenalina costante di trattarlo come meritava.
"Je suis amoureux de toi aussi mais j'ai peur de te le dire"
'Anch'io sono innamorato di te ma ho paura di dirtelo'e ancora una volta, il piccolo non capì ma si arrese sapendo che prima o poi, qualunque cosa gli avesse mai dato, avrebbe scoperto che fosse una frase bellissima. Ci pensava spesso a quelle piccole uscite di Christian in francese ma non voleva torturarsi, magari erano frasi inutili conoscendo che al moro piacesse parlare in continuazione in svariate lingue. In qualunque caso Mattia era negato quindi poteva solo sperare che un giorno o l'altro gli avrebbe confidato ciò che tanto temeva di nascondergli.
Il moro lo sapeva che Mattia non avrebbe mai potuto capire la frase, proprio per quello gliela disse, aveva il terrore di pronunciare tali parole così importanti. Ma fu fiero di lui per averlo accettato a se stesso quando fino a qualche settimana prima era convinto di non provare nulla per il suo angelo con gli occhi azzurri.
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Battiti sincronizzati - Matian
FanfictionEntrambi avevano sempre vissuto grazie all'aiuto dell'altro. Mattia viveva di ricordi, impronte nella sua mente indelebili come chiazze d'inchiostro, Christian invece viveva l'attimo fuggente ripercorrendo quando serviva i ricordi che prendevano pad...