twenty-two

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"Dai Chri scarta il mio regalo" urlò Alexia perforando quasi il timpano di suo fratello. Quest'ultimo prese il sacchetto incartato alla perfezione, lo aprì e sorrise prendendo tra le mani le sue nuove amate puma rosse. Tutti i componenti risero alla vista delle scarpe che il moro era solito ricomprare ogni anno appena si consumavano per le troppe esecuzioni di ballo affrontate negli anni, le aveva tutte in camera nella scarpiera e guai a chi si permetteva di suggerirgli di buttarle via.

Passarono il restante tempo attorno all'albero colmo di addobbi ad aprire regali fin quando finalmente arrivò il turno di scambiarsi quelli di cric e croc.

Si guardarono e osservarono innocentemente mentre entrambi di scambiavano le scatole con il contenuto segreto.

"Sono sicuro che tua madre mi ucciderà" disse ridacchiando ricevendo una risata altrettanto calorosa dalla madre. Era d'accordo con l'idea avuta da Christian quindi rimase tranquilla alla vista del pacco regalo colmo di buchi per far passare l'aria.

Mattia storse il naso per poi aprire finalmente la scatola rilevando il contenuto segreto.

Immediatamente tutti si sciolsero all'udito in un miagolo strozzato.

Silenzio.

Mattia si buttò tra le braccia del suo amico dimostrandogli svariati segni di gratitudine nei suoi confronti.

Desiderava un gatto dalla tenera età infantile ma sua madre l'aveva messo davanti ad una scelta cruciale, o il gatto o il cane e dato che la risposta dipendeva anche da suo fratello, aveva rinunciato al gatto per accontentare tutta la sua famiglia nonostante amasse Millie alla follia.

"Come sei riuscito a convincerla?" domandò il minore al suo orecchio ricevendo come risposta un semplice occhiolino.

Il gatto continuava a miagolare imperterrito rovesciando la scatola dove era stato riposto.

Tutti risero e Mattia sorrise prendendo in braccio quel piccolo batuffolo arancione con gli occhi maronni con qualche sfumatura di verde, si imbambolò al pensiero di quanto fossero simili a quelli del moro ma cacciò immediatamente l'idea dandosi del pazzo da solo.

"Ora tocca a me" comunicò il biondo prendendo una piccola busta in mano. "È una scemenza Chri" continuò.

Il più grande afferrò la busta tra le mani e l'aprì con una velocità impressionante. Gli si fermò il cuore e spalancò subito gli occhi alla vista di due biglietti per il concerto del suo contante preferito, il loro cantante preferito. "Tu sei pazzo" sussurrò non distaccando per nemmeno un secondo gli occhi dal regalo.

Mattia tirò un sospiro di sollievo nel vedere la sua reazione positiva, aveva così tanta ansia che aveva quasi deciso di non darglieli più. "Non pazzo come te" rispose indicando il gatto che continuava a graffiargli la caviglia.

Christian riprese i biglietti tra le mani osservandone attentamente i dettagli.

l'ora, il posto, il luogo e..

La data.

Nove settembre 2022.

Quattro giorni prima dalla sua ipotetica partenza.

Gli sudarono le mani e i battiti del suo cuore accelerati potevano essere quasi uditi dalle persone che aveva attorno.

Si sentì improvvisamente in colpa per non avergli raccontato tutto e si sentì ancora più male nel guardare la sua ingenuità negli occhi seguita da un velo di preoccupazione.

Sua madre si avvicinò al figlio che con qualche secondo di ritardo gli passò i biglietti e capì subito per quale motivo si fosse irrigidito in quel modo.

"Chri non ti piace?" chiese il minore avvicinandosi a lui.

"Papà apriamo il tuo regalo in cucina, che ne dici?" Alexia si alzò prendendo per mano i suoi genitori seguiti a ruota da quelli di Mattia. "Buona idea, prendi anche gli altri" dopo di che sparirono tra le mura bianche.

"Scherzi? sono contentissimo" lo abbracciò accarezzandogli successivamente il viso sull'orlo del pianto isterico.

"Sembri sconvolto" Mattia aveva capito che ci fosse qualcosa che non andasse, conosceva il suo migliore amico meglio di quanto conoscesse se stesso e poteva giurare che non era felice nonostante nascondesse tutto con quel meraviglioso sorriso forzato. "non mi aspettavo un regalo del genere, tutto qui" mentì spudoratamente ma non poteva permettersi di rovinare un momento come quello.

Aveva ancora otto mesi per dirglielo, ovviamente non sarebbe arrivato a settembre ma poteva aspettare ancora un po' prima di rovinare tutto.

"Grazie piccolo" sussurrò dandogli un tenero bacio sulla guancia, ma non si spostò. Restò a quella distanza che uccideva il cuore di entrambi.

Non riusciva a spostarsi.

Mattia era come una calamita e Christian era rimasto bloccato, bloccato dal suo odore, dalla sua pelle liscia e dalla sua bellezza accentuata.

Lo prese per i fianchi portandolo all'estremità del muro di fianco alla porta chiusa.

Il riccio sussultò per la forte presa possente percepita nella vita bassa e senza il bisogno di dire nulla, il moro avvolse le sue labbra a quelle di Mattia che si fece trasportare dal brivido della situazione.

La lingua scivolò tenue nella bocca dell'altro infuocando ancora di più il calore che nel mentre si espandeva per ogni particella del loro corpo.

Mattia portò una mano tra i capelli lisci di Christian avvolgendolo tra le sue braccia in modo da avvicinarlo ancora di più a lui. Il moro a quel gesto intraprendente non ci vide più, oltrepassando ogni limite, finendo per la terza volta in quel mese a strusciarsi contro il corpo del minore che a sua volta imitò i suoi movimenti.

La passione, se fosse stata concreta avrebbe sicuramente potuto spaccare ogni specchio e vetro di quella stanza enorme ma troppo piccola per contenere un tornando come loro due.

Al moro mancò un battito alla vista di Mattia che per non farsi sentire dai presenti della casa, cercava in ogni modo di soffocare i mugolii persistenti e soprattutto acuti.

La testa del minore era confusa e sicuramente il corpo di Christian avvolto al suo non gli permetteva di ragionare correttamente ma sapeva che tutto ciò non era sano, ne per lui e ne per lo splendido ragazzo che continuava a mordicchiargli il labbro inferiore diventato viola per i troppi colpi subiti.

Con delicatezza il moro fece scivolare la sua mano sotto la felpa nera di Mattia ed è proprio in quel momento che il piccolo capì che la linea sottile che avevano stabilito fosse stata superata.

Christian a quella reazione si irrigidì allontanandosi poco dopo dalla sua calamita personale.

Si guardarono per un tempo impercettibile, dall'esterno non erano più di due secondi ma per loro sembrò una vita, una vita intera trascorsa a guardarsi negli occhi illuminati dalla lussuria e dall'eccitazione di entrambi.

"Adesso so che il regalo ti è piaciuto" ironizzò il biondo per smorzare l'imbarazzo fin troppo evidente.

"Deficiente" Christian rise lasciandogli una pallina rossa rubata dall'albero di fianco a loro.

"Sei il mio migliore amico, come ti è venuto in mente che non mi sarebbe piaciuto andare con te al concerto" continuò ridendo nuovamente ma Mattia smise improvvisamente anche solo di sorridere, si erano strusciati l'uno contro l'altro e aveva ancora il coraggio di marcare le parole migliore amico.

"Comunque, due migliori amici non si eccitano alla vista dell'altro" sussurrò poco lontano dal suo orecchio per poi indicargli il visibile rigonfiamento al di sotto del cavallo dei suoi pantaloni.

Battiti sincronizzati - MatianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora