Un semplice battito di ciglia.
Bastava uno sfioramento tra le ciglia superiori e quelli inferiori per far cadere Christian ai piedi di Mattia, eppure era ancora lì seduto su quella sedia arrugginita con Carola che stava ancora cercando di farlo ragionare, di portarlo verso la strada giusta ovvero verso Mattia. Ma non riusciva ad alzarsi, riusciva solo a guardare il suo corpo muoversi a ritmo di musica lusingandolo mentalmente per i movimenti fluidi appresi quando ancora ballava latino, mollata successivamente dopo anni per una distorsione alla caviglia che non gli permetteva di esibirsi e allenarsi al meglio.
Lo osservava mentre tutti lo guardavano ed era quasi geloso, fremeva dalla gelosia che qualcun'altro lo guardasse con una fiamma accesa negli occhi perché Mattia era bello e lo sapeva benissimo.
Aveva quei particolari perfetti che sapevano catturare alla perfezione l'attenzione di qualsiasi essere umano. I capelli voluminosi ricci prendevano una forma diversa ogni qual volta che spostava la testa, la camicia nera aperta fino a metà dello stomaco completamente tonico si notava e Christian non poteva fare altro che osservare la pelle dorata. Le gambe che non stavano nemmeno un secondo ferme, troppo impegnate ad eseguire i passi di danza. Quindi si, Mattia era bello, una bellezza irresistibile e Christian era stanco di stare seduto a guardarlo perché non poteva toccarlo, non poteva toccare quei fianchi e quella vita stretta perfetta perchè era un coglione.
"Vai da lui" consigliò Carola notando quanto il moro fosse attratto dal suo migliore amico. "Non posso" rispose, ed era vero, non poteva presentarsi da lui con la voglia di amarlo per poi lasciarlo di nuovo andare, si sarebbe buttato nuovamente sull'impulsività e non voleva più farlo, voleva migliorare per lui. "Vai da lui e amalo come si deve Chri"
L'ultima frase gli rimbombava nella testa come un martello pneumatico, colpiva il suo conscio in modo ossessivo quasi da fargli sentire il dolore pungente. Non aveva il coraggio di ammettere che Mattia avesse bisogno di un amore puro e naturale, un amore travolgente ma allo stesso tempo sano e regolare, Mattia era troppo buono per ricevere un trattamento del genere e Christian stava facendo di tutto per rubargli quella tenera e soffice folata di amore che lo accarezzava mettendogli serenità. Il vero problema era che lui voleva essere quella ventata fresca colma di affetto, voleva essere lui quella persona che poteva dargli il bacio del buongiorno e quello della buonanotte, un bacio nitido e semplice che stava a significare che si sarebbero visti la mattina dopo quindi avrebbe potuto dargliene altri. Voleva essere lui la sua prima volta, quel momento indimenticabile che sei solito raccontare alle persone che ti stanno attorno, lui voleva essere quella persona che lo facesse stare bene e che lo mettesse a suo agio con qualche parola sincera e soprattutto voleva essere la sua spalla su cui piangere e non il motivo per cui farlo.
Christian si girò verso Carola che con convinzione gli indicò nuovamente il biondo per incitarlo ad andare da lui. Le sorrise appuntandosi a mente che avrebbe dovuto ringraziarla dopo la festa anche solo per essersi seduta al suo fianco ad ascoltarlo. Non era abituato a certe attenzioni ed era davvero grato di aver avuto la possibilità di parlare con qualcuno che non fosse sua sorella. Carola era stata capace di capirlo al meglio, per ciò Christian si fidava, era riuscita ad entrare nella sua testa complicata e non era una cosa che succedeva spesso.
Si avvicinò verso Mattia che gli sorrise spontaneamente, era felice di vedere finalmente il moro alzarsi in piedi per andare da lui proprio per quello non si fece problemi ad afferrarlo per ballare insieme.
Christian era titubante, non aveva mai ballato difronte ai suoi amici ma quella sera la sua mente sembrava più limpida, la vocina nella sua testa che gli metteva insicurezza sembrava essere sparita e il discorso di Carola in qualche modo aveva influito sul suo cambiamento di impulsività quindi invece di buttarsi sulle cose sbagliate, decise di buttarsi sull'unica cosa che sapesse fare alla perfezione; ballare.
Ballò sotto gli occhi di tutti, sotto gli occhi di Mattia che si unì a lui per creare un armoniosa danza composta solo dalla loro spontaneità. Gli altri scomparvero, troppo ubriachi forse per accorgersi che Mattia e Christian stavano ballando all'unisono, stavano ballando e scaricando lo stress di tutte quelle settimane di sofferenza e angoscia malinconica.
Si guardavano negli occhi, occhi di speranza e sogni, occhi con voglia di vivere, occhi splendidi e limpidi per quando il loro sguardo si univa.
Al termine della canzone, il piccolo si buttò tra le braccia del moro scaricando la stanchezza sul suo corpo, facendogli capire che quei pochi minuti di felicità erano stati sinceri. Christian aveva provato felicità, non aveva provato vergogna ad esibirsi, era felice di essersi liberato insieme al suo migliore amico di un ammasso fin troppo grande per la sua età così giovane ed inesperta. "Sei stato fantastico" urlò Mattia al suo orecchio e Christian non poteva fare altro che sorridere e ridere perché finalmente aveva assaggiato una piccola porzione di libertà e non poteva più farne a meno.
Aveva una carica di adrenalina così forte che avrebbe potuto continuare a ballare fino al mattino dopo, come qualche giorno fa in palestra, l'unica differenza era che nel locale riecheggiava gioia e amore mentre nella palestra c'era solo lui, lui con se stesso e la danza.
Trascorsero così la serata, ballando e bevendo qualche drink offerto dal proprietario, non erano ubriachi, avevano la testa libera dai brutti pensieri, libera da ogni nodo.
Mattia non riusciva a smettere di guardare Christian, analizzando ogni sua espressione con la troppa paura che quel momento potesse finire da un momento all'altro, aveva paura che il moro una volta ritornato a casa si sarebbe rinchiuso nelle sue insicurezze, aveva paura che si sarebbe chiuso in se stesso come era già successo in passato rovinando ogni spettro di libertà che si era creato in poco tempo.
"Matti, andiamo?" guardò l'orario, accorgendosi che ormai fossero le tre del mattino e quasi tutti gli invitati erano seduti per la troppa stanchezza. Annuì salutando ogni persona con il solito bacio di cortesia ringraziandoli umilmente per la sorpresa inaspettata. Anche Christian li salutò, ovviamente rimanendo sul posto avvicinandosi solo a Carola, le sussurrò parole volate tra la musica ancora alta e Mattia non riuscì a capire cosa le avesse mai potuto dire. A dire il vero non sapeva nemmeno che fossero 'amici' spaventandosi notevolmente quando lo vide sporgersi per posare le sue labbra sulla guancia candida di Carola per poi prendere il braccio di Mattia e uscire tra il freddo glaciale di Gennaio.
"Non sapevo foste amici" Voleva essere intesa come una curiosità ma l'incremento della voce lo fece traballare. Più che uno stupore sembrava quasi infastidito. "Geloso Zenzola?" chiese ridendo perché sapeva quanto gli desse fastidio il suo cognome pronunciato con provocazione.
"Non sono geloso, era una semplice domanda" si stava scaldando e non era di certo un ottima temperatura da mantenere a confronto con il freddo che emanava la città quella sera. "vuoi dirmi che se baciassi una persona qualunque a te non dispiacerebbe?" amava e odiava infinitamente quel lato di Christian, lo rendeva fragile quasi da tremare sotto il suo sguardo. "Puoi fare ciò che vuoi-" sussurrò ad un soffio dalle sue labbra. "-poi però non venire a strusciarti su di me"
Bingo.
Mattia aveva spesso la mente sconnessa dal mondo ma quando gli venivano toccati dei tasti dolenti era capace di riprendersi il coltello dalla parte del manico in poco tempo. Continuò a guardarlo da una distanza riduttiva e Christian avrebbe solo voluto urlargli in faccia che era bravo a rigirarsi i suoi giochetti, avrebbe voluto baciarlo e dirgli che non avrebbe mai avuto il coraggio di toccare delle labbra che non fossero le sue, ma non lo fece, non lo fece perché stava imparando a controllarsi e sapeva che quello non era il momento di destabilizzarlo e soprattutto non voleva rovinargli il suo giorno speciale. Perciò sospirò sviando le labbra andando fin sopra la fronte per poi lasciargli il suo solito bacio aspirando il profumo di pesca che emanava l'attaccatura dei capelli.
"neanche un bacio per regalo?" sussurrò Mattia spostando di poco il viso ritornando alla posizione di prima.
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Battiti sincronizzati - Matian
FanfictionEntrambi avevano sempre vissuto grazie all'aiuto dell'altro. Mattia viveva di ricordi, impronte nella sua mente indelebili come chiazze d'inchiostro, Christian invece viveva l'attimo fuggente ripercorrendo quando serviva i ricordi che prendevano pad...