la figlia delle tenebre

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Con Felix andammo a fare colazione e al tavolo c'erano già tutti. Mi sedetti tra Felix e Grover ed avevo di fronte Luna e Charlotte che mi guardavano in modo strano e Charlotte mi mimò un "dopo dobbiamo parlare" e tornai a parlare con Felix. Finita la colazione Brunner ci fece riunire intorno al laghetto. "Ragazzi per oggi ho creato delle coppie che dovranno collaborare per trovare la chiave di questo scrigno prima della mezzanotte" disse Brunner indicando uno scrigno di legno con dei punti in oro "le coppie sono: Felix e Leon" i 2 ragazzi si guardarono e Leon fece un ok con la mano, "Grover e Luna" i 2 si batterono il cinque, "Annabeth e Zoe" la mia amica alzò gli occhi invece la stronza sussurrò un "che palle" al fidanzato, "Percy e Alexander" Percy sussurrò un "poteva andarmi peggio", "Charlotte e Josh" un ragazzo abbastanza alto muscoloso con i capelli biondi e gli occhi azzurri si avvicinò alla mia amica e gli strinse la mano, "Kai e Kira" una ragazza davvero molto carina con i capelli corti castani e dalla pelle mulatta si avvicinò a Kai dandogli un bacio sulla guancia, "Elizabeth e Balthazar" disse Brunner e il ragazzo mi sorrise e si avvicinò. Dopo aver finito di creare i gruppi Brunner parlò "allora ragazzi adesso che tutte le coppie sono formate dichiaro la caccia alla chiave aperta" appena finì di parlo soffio su un corno e tutte le coppie si sparpagliarono.

Balthazar mi prese per mano e mi portò in camera sua. Appena arrivammo prese da sotto il letto un libro ricoperto di pelle che emanava paura e tanta rabbia, "che cos'ò?" chiesi avvicinandomi a lui "il mezzo che ci aiuterà a vincere" disse facendo un sorrisetto furbo "su dammi la mano" disse porgendomi la mano, il la afferrai e una specie di fumo ci avvolse e io per la paura chiusi gli occhi.

Appena li aprii il fumo intorno a noi stava svanendo ma guardandomi intorno capii che non ci trovavamo più nella sua stanza "dove siamo?" chiesi al ragazzo girandomi un po' intorno, era una specie di grotta con un camino in un angolo con davanti un divano di pelle nero e al centro della stanza c'era una specie di altare "il mio posto sicuro. Vengo qua ogni volta che voglio stare da solo" disse guardandomi e sorridendo "è un bel posto. Molto tranquillo" "già" rispose mettendo il libro sul leggio di fronte all'altare "adesso che si fa?" lui aprì il libro "vinciamo".

Dopo diversi minuti di ricerca il ragazzo sospiro felice "l'ho trovato" disse girandosi verso di me e facendomi segno di avvicinarmi, io feci come mi aveva chiesto e mi misi di fianco a lui, "ecco questo e ciò che dobbiamo fare" spiegò indicando una specie di incantesimo "ma ho bisogno che tu perda il controllo, come quella volta che hai aperto un porta per l'ade e hai evocato quel demone senza occhi, ma non devi perderlo del tutto senno poi sarà una lotta contro il tempo per richiudere il varco" io sgranai gli occhi "sei sicuro? Se poi non so controllarlo e la porta non riesco più a chiuderla?" dissi nel panico, Balthazar mi prese dolcemente il viso accarezzandomi le guance con i pollici e facendo incastrare il suo sguardo al mio "ei sta tranquilla. Ti fidi di me?" io annuii leggermente "bene. Perché anche io mi fido di te e credo nelle tue capacità" disse sorridendo facendo sorridere anche me "ok. D'accordo che devo fare?" dissi asciugandomi le lacrime che nemmeno mi ero accorta che fossero uscite. Il ragazzo fece comparire nelle sue mani un pugnale di ossidiana che dava sui toni del viola "questo è il pugnale delle anime, mia madre lo usava per punire chi non è stato ammesso nel Valhalla. Ma oltre a torturare può amplificarti i ricordi. Perciò adesso dobbiamo usarlo per far sì che tu perda il controllo" lui mi fece mettere davanti all'altare e lui si mise dietro di me "Balthazar ho paure" lui mi accarezzò la spalla "sta tranquilla. Non ti accadrà niente di male. Ci sono qui io a proteggerti" mi diede un bacio sulla spalla e mi porse il pugnale, io lo presi feci un respiro profondo e feci 2 tagli abbastanza profondi sui palmi delle mani e le poggiai sull'altare, il mio sangue si andava spargendo su tutte le incisioni dell'altare.