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+devo parlarti. Ci vediamo tra 10 minuti davanti il lago+

Iniziai a farmi mille domande ma senza trovarci alcuna risposta. Dopo un po' di indecisione decisi di andarci così mi incamminai. Arrivata al lago lui era lì di spalle che osservava il sole che tramontava sul lago, io mi avvicinai e mi misi al suo fianco per guardare anche io il tramonto "mi dispiace" disse il rosso in un mezzo sussurro continuando a guardare davanti a se "per cosa?" chiesi "per essere stato uno stronzo con te quando volevi solo aiutarmi" "ò vero volevo solo aiutarti ma sono stata un po' troppo impicciona. Perciò capisco la tua reazione lui senza girarsi a guardarmi fece intrecciare le nostre dita, io guardai prima le mani e poi lui, lui fece lo stesso e appena se ne rese conto cubito mi lasciò la mano "scusa non volevo. Adesso devo andare. Ci vediamo domani Effy buona notte" ok. Buon notte" lui mi diede un bacio tra i capelli e se ne andò, io tornai in camera e mi misi a dormire.

Aprii gli occhi, mi trovavo in una palude e intorno a me era tutto pieno di una strana nebbia verde. Iniziai a sentire il suono di un pianoforte così iniziai a camminare nella palude cercando di seguire il suono. Man mano mi avvicinavo al suono più la nebbia diventava fitta, ad un tratto davanti a me comparì una porta che sembrava quella di un ascensore da cui sembrava provenisse il suono. Premetti il pulsante e la posta si aprì. Entrai e le porte si chiusero, all'interno dell'ascensore c'erano 3 pulsanti, uno rappresentava un serpente, l'altro un lupo e l'ultimo un jolly. Io premetti l'ultimo e subito l'ascensore iniziò a salire ad una velocità inimmaginabile. Appena l'ascensore si fermò la porta si aprì e io scesi, mi trovavo in una stanza che sembrava quella di un grattacielo tutto in vetro, la stanza era una specie di ufficio con una poltrona di pelle. Io mi avvicinai alle vetrate per cercare di capire dove mi trovassi ma l'unica cosa che si vedeva guardando giù era soltanto quella strana nebbia verde. "Hey Betty. Sei proprio cresciuta e devo dire anche molto bene" disse una voce maschile alle mie spalle facendomi girare di scatto. Un uomo sulla quarantina con lunghi capelli neri, occhi verdi con uno strano completo nero e verde era seduto nella poltrona. "Che fai non parli Betty?" chiese l'uomo "Betty? Mai nessuno mi aveva chiamata così" dissi leggermente intimorita "andiamo Betty io non sono nessuno. Io sono Loki. L'unico e vero Loki. Dio dell'astuzzia, degli inganni e del caos. Io sono tuo padre" disse l'uomo venendo verso di me a passo svelto ed io impaurita indietreggiai fino a sbattere contro la vetrata, l'uomo mi prese una ciocca di capelli "sei proprio come lei" io lo guardai confuso "lei...lei chi?" chiesi con voce tremolante, Loki si teletrasportò di nuovo nella poltrona "tua madre Betty" lui guardò l'ora "è orda di lascarsi Betty. Ci si vede" disse spingendomi giù dalla vetrata.

Aprii gli occhi completamente nel panico. Guardai l'orario e segnava le 3:33. Basta. Basta. Basta non ce la faccio più. Presi la sveglia e la lanciai a terra, mi alzai presi l'album e uscii. Non sapendo che fare o dove andare iniziai a camminare senza una meta per il bosco. Dopo una mezz'oretta arrivai in una piccola cascata circondata da massi. Io mi sedetti con la schiena poggiata in un masso e scoppiai in un pianto liberatorio. A causa della stanchezza mi addormentai lì piangendo appoggiata al masso.

La mattina dopo mi svegliai lì da sola nel bosco con un misero pantaloncino e una canottiera. Mi alzai e iniziai a cercare la strada di ritorno ma più camminavo più il bosco diventava fitto, stavo iniziando ad andare nel panico più totale così iniziai ad urlare "Felix" "Charlotte" iniziai a piangere "Luna, Leon" iniziava a mancarmi l'aria "Grover, Percy, Annabeth...ragazzi vi prego. Mi sentite? Kai...". Dopo all'incirca 8 ore persi completamente le speranze, morta di freddo e fame mi accasciai sotto un albero e presi l'album. Appena lo aprii la prima cosa che vidi fu il foglio.

{Sai che sei bella?}

Sorrisi debolmente. Le forze mi andavano finendo e stavo iniziando ad aver sonno. Tanto sonno. Chiusi gli occhi e una lacrima rigò il mio volto ^hey. Hey Effy resta con me. Tieni gli occhi aperti^ disse la voce di Balthazar telepaticamente ^ma io ho sonno^ ero completamente esausta ^non puoi morire così. Devi lottare. Devi lottare per Felix per Charlotte per Luna per Leon per me. Ti prego resta con me. Infondo devo ancora riuscire a batterti su mortal kombat^ disse la voce di Kai facendomi sorridere.

Dopo una decina di minuti sentii dei passi, delle voci e due braccia prendermi in braccio. Non riuscii a vedere chi fosse sapevo soltanto che profumava di muschio e tabacco.

la figlia delle tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora