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Gian

Mi era sembrato davvero strano.

Mi ero imbattuto in due occhi color miele estremamente profondi.

Due occhi dolci e furbi, desti e vivi.

Due occhi che celavano qualcosa con premura, come uno scrigno magico.

Volevo conoscerla. Era stato un desiderio troppo forte e tutto in una frazione di secondi.

Poi il destino aveva incrociato ancora le nostre strade, e condividere del tempo con lei era stato qualcosa di davvero forte.

Non avevo mai visto una ragazza così affascinante. Da dove saltava fuori?

Ragionavo ad occhi aperti, mentre per la prima volta nella mia vita ero disarmato, privo di parole e affascinato. 

Affascinato da una giovane donna. Una giovane e bellissima donna.

Una giovane ragazza dotata di una grazia magnetica.

Tornai a casa. Per fortuna Marco non era ancora lì.

Approfittai della quiete per fare una doccia e mettermi comodo nel mio letto.

Ma quando mi ritrovai disteso con la pancia all'aria, ad osservare il soffitto, i miei pensieri si ingarbugliarono di nuovo. E il suo viso apparve di nuovo nei miei pensieri.

Ne approfittai per scrutare quel volto anche se in modo poco nitido. Aveva le labbra di uno scarlatto tenue. Erano splendide. E i suoi occhi brillavano di una luce diversa. I capelli scuri le ricadevano sulle spalle in modo naturale.

Lei era naturale.

Lei era bella.

Tutto mi affascinava di lei. La sua voce era come melodia e il suo profumo somigliava al nettare.

In realtà, lei stessa somigliava a qualcosa di molto vicino alla perfezione. Ed era spontanea.

Quando avevo capito il forte peso che portava, quando avevo pronunciato quelle frasi: e quindi tu hai la responsabilità peggiore; devi prenderti cura di un minore con ferite dell'animo.

I suoi occhi erano divenuti immediatamente ancora più luminosi. Avevo visto quella luce divenire più abbagliante.

Ero bravo a codificare le reazioni delle persone. E quella reazione era la conferma della dolcezza d'animo che possedeva.

E la domanda che lei stessa aveva pronunciato poco dopo, era la conferma del suo altruismo.

Lei ha fratelli? Aveva detto. E sapevo che peso avesse avuto per lei quella domanda.

Cercava il motivo della mia perspicacia. Voleva sapere se anche io, come lei, avevo delle cicatrici dell'anima.

Era diversa.

Era come un tuono in pieno giorno. Come un raggio di sole in pieno temporale.

Era riflessiva, ma spontanea. Era imbarazzata, ma naturale.

Poco dopo il suo tono era divenuto improvvisamente smorzato, quasi sussurrato. Le sue ciglia battevano in modo frenetico e i suoi sospiri erano agitati.

Ero interessato a lei, alla sua anima. Volevo conoscerla, volevo osservarla e volevo ascoltarla.

Mi chiedevo se lo volesse anche lei.

Forse eravamo davvero simili e forse per questa ragione sentivo quell' attrazione spezzare la mia imperturbabile quiete emozionale.

In quegli ultimi anni avevo sempre tenuto il controllo su tutto.

Fuoco Nell'AcquaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora