Margherita
Ci incamminammo verso l'ingresso della scuola.
Cercavo di non stargli troppo accanto perché temevo il giudizio dei miei compagni, paventavo un severo ammonimento da parte dei professori e dubitavo delle mie reazioni accanto a lui.
"Lui era il fratello maggiore?" chiese con tono sicuro.
Adoravo quella persuasione del suo tono, privo di incertezze.
Ma cosa stavo pensando?
"Si, e ora ha una nuova ossessione!" dissi, pur di deconcentrare la mia mente.
"Quale sarebbe?" chiese.
Era davvero così interessato alla mia vita?
O era solo interessato ad una povera ragazza che aveva ritrovato per bene tre volte incastrata in situazioni complicate?
"Ha trovato un elaborato d'ammissione per una prestigiosa università e non vuole che vada via!" dissi d'un fiato.
"E quindi?"
"E ora teme che da un momento all'altro io fugga via. Stamattina, per la prima volta in diciannove anni, mi ha accompagnato a scuola!" conclusi esausta.
Lui era attento alle mie parole e mi stava scrutando di sottecchi. A quella frase reagì con sarcasmo, abbozzando un risolino amaro.
"Domani la farà scortare fin qui?" borbottò, con un tono di mera disapprovazione.
Lui sembrava capire le mie difficoltà come nessuno aveva mai fatto prima di quel momento.
Ma forse mi stavo solo illudendo!
Forse era solo una deviazione professionale. In fondo quella era parte del suo mestiere.
Tacque per qualche secondo e poi senza esitare mi passò un biglietto.
"Venga anche lei al corso di difesa personale!" disse e poi continuò a parlare in modo ancor più convincente "Non è riservato agli alunni dell'ultimo anno, ma potrei fare un'eccezione per lei!" concluse in modo serio.
Per me?
Mi sentii avvampare e sperai che la mia reazione non fosse visibile.
"Perché ... per me?"
"Credo ne abbia bisogno più di molti. L'ho tirata via dai pasticci per ben tre volte in due giorni" aggiunse, cercando di velare un sorriso amaro.
Quella risposta non era ciò che volevo sentirmi dire?
Perché avvertivo la rabbia ribollire nel mio animo?
Cosa avrei voluto sentirmi dire?
"Non ho bisogno del suo aiuto. Posso difendermi da sola!" dissi ed andai via, senza aggiungere altro.
Perché ero così arrabbiata?
Raggiunsi l'aula di storia e lanciai i libri sul banco.
Sbuffai e mi misi a sedere.
Avevo sbagliato?
Avevo reagito in modo impulsivo ed io non lo facevo mai!
Perché avevo reagito in quel modo?
Mi pentii e preferii non pensarci più.
Dovevo dimenticare quel professore, quell'istruttore o qualsiasi cosa fosse.
Avevo problemi ben più importanti a cui render conto: i miei fratelli, il mio futuro, quell'elaborato.
Per mia fortuna entrò Leyla e si mise a sedere al mio fianco, scambiammo qualche battuta riguardo al tempo, al compito in classe e ad una nostra vecchia amica. Poi lei si voltò e prese a parlare con una nostra compagna di corso.

STAI LEGGENDO
Fuoco Nell'Acqua
Fiksi PenggemarLei è una giovane studentessa. E' bellissima, intelligente, dolce; ma non conosce ancora a fondo le proprie doti. Lui è un giovane istruttore di difesa, bellissimo, attraente; ma nasconde un segreto. Cela la sua vera identità. Un identità molto aff...