Margherita
Altro che tenere il piglio. Altro che non rivolgergli troppi sorrisi. Altro che trattarlo con freddezza.
Mi aveva colpito dritto nell'anima ed io mi stavo sciogliendo.
"Quindi ... non vuoi perdermi?" ribadii io, sfacciatamente.
"No!"
"Allora dimmi cosa nascondi!"
Scoppiò a ridere. E mi sentii frastornata. Era sempre così attraente quando lo faceva. Quando sorrideva con le sue fossette nascoste dalla barba.
"Sei davvero testarda!"
Stavo perdendo la pazienza. Non ero testarda. Volevo solo la verità.
"Voglio solo sapere!"
"Non posso!"
A quel punto la rabbia ribollì e abbandonai l'altalena.
Mi incamminai. Ero disposta a lasciare il parco e tornare a casa da sola.
Probabilmente ero troppo curiosa. Ma mi feriva l'idea che non riuscisse a fidarsi di me. O forse mi feriva di più l'idea di non essere abbastanza per lui.
La sua mano afferrò il mio polso.
"Non scappare!" disse.
Ed io avvertii il tormento della sua voce.
"Altrimenti?" lo provocai.
"Stai giocando col fuoco!" sussurrò, avvicinandosi a me.
Sentivo il suo calore, confondersi al mio. E il suo profumo mi aveva letteralmente avvolto in un turbinio.
Mi voltai ad osservarlo, ed eravamo vicini, troppo vicini.
In modo pericoloso.
Sentivo i nostri respiri confondersi.
"E se ti confessassi qualcosa di più importante" disse quasi affannosamente.
Quella vicinanza mi graffiava la pelle. Sentivo dei brividi di piacere percorrermi il corpo.
E il suo respiro caldo e concitato era elettrizzante.
"Tipo?" chiesi con tono affievolito.
Abbozzò un ennesimo sorriso.
Aveva capito che non avrei mollato tanto facilmente. Eppure, accanto a lui stavo perdendo ogni cognizione.
"Mi piaci, mi piaci da impazzire!" disse e non parve nemmeno per un secondo in imbarazzo.
Ed io invece divenni paonazza. Potevo sentire il calore avvolgere il mio viso.
"Gian..." sussurrai, ma non riuscii a completare la frase.
Qualcosa di terribilmente caldo si posò delicatamente sulle mie labbra.
Erano le sue labbra. Labbra calde ed avvolgenti.
Era sbagliato.
Tutto completamente sbagliato.
Ma non mi importava.
Perché lui mi attraeva.
Gli piacevo e lui mi piaceva.
Sollevai una mano a mezz'aria e la posai sul suo braccio.
Era possente. La stoffa della sua giacca di pelle sembrava tendersi. Era un braccio robusto.
Non lo avevo mai sfiorato davvero, se non in quei pochi incontri di difesa. Ma nulla di troppo serio.

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Fuoco Nell'Acqua
FanficLei è una giovane studentessa. E' bellissima, intelligente, dolce; ma non conosce ancora a fondo le proprie doti. Lui è un giovane istruttore di difesa, bellissimo, attraente; ma nasconde un segreto. Cela la sua vera identità. Un identità molto aff...