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Margherita

Tornai a casa.

Avvertivo un misto di sconosciute e, alquanto insolite, sensazioni nel mio animo.

C'era lui nei miei pensieri. E poi c'era quel fiore...

Inoltre, quelle parole, quella proposta, risuonavano ancora dentro di me. Riecheggiando come un eco in una grotta vuota.

Mi sfilai le scarpe e mi incamminai verso le scale.

A quel punto sentii il vociare della tv e capii di non essere sola in casa.

Mi sporsi e lo vidi.

C'era mio fratello Andrea, comodamente adagiato sul divano di casa.

Mi fermai a riflettere.

In fondo lo invidiavo: lui non era come me. Lui riusciva a tirarsi via dalle responsabilità. Lui riusciva a lavare via ogni pensiero opprimente. A tenersi lontano da ogni impiccio.

Sebbene avesse notato la mia presenza, si limitò a fingersi assente. Se ne stette immobile ad osservare il quadro della tv, concedendo a quel dispositivo molta più attenzione di quanta ne avesse mai concessa a noi tutti.

Provai a parlare. Volevo sapere cosa stava pensando, ma lui continuava ad ignorarmi e non rispose. Così decisi di passare alle maniere forti.

Sgattaiolai al piano di sopra e rubai il suo smartphone dalla scrivania. Poi senza esitare, tornai al piano inferiore e mi sporsi oltre il muro: giusto un tantino, affinché lui potesse vedermi e affinché potesse vedere cosa reggevo fra le mani.

"Cosa vuoi fare con quel telefono?" mi disse, probabilmente in preda al panico.

"Conosco la tua password e se non mi dai qualche risposta proverò ad indagare da qui!"

La sua reazione non fece altro che allarmarmi ancor più. Reagì con ansia, come se ciò che era custodito in quel telefono fosse troppo prezioso.

Dunque aveva dei segreti?

"Ok. Cos'è che vuoi sapere?" disse.

"Tipo... vorrei sapere dove sei stato dopo la rissa?"

"Tu vai subito su di giri cara sorella, ero solo a casa di un amico!" rispose con irriverenza.

Nonostante avessi buone intenzioni, finii per perdere la pazienza.

A quel punto mi sentii pronta ad iniziare una vera e propria arringa. Volevo scoprire cosa mi stava nascondendo, ma i miei piani furono mandati all'aria da un ospite del tutto inatteso.

Quell'ospite fece ingresso in casa nostra, accompagnato da mio fratello maggiore.

Lucas e Marco oltrepassarono l'uscio di casa e fui costretta a fingere che tutto stava procedendo in modo  normale, eppure così non era.

Eravamo in preda ad una crisi familiare ed io ero costretta ancora una volta a dover nascondere la verità. Stava diventando un' abitudine mentire.

Marco, era un amico di Lucas. Anzi, era il migliore amico di Lucas.

Erano cresciuti insieme e forse Marco era per Lucas l'unica persona in grado di meritare fiducia.

Ma nonostante tutto potesse sembrare normale, le intenzioni di Lucas celavano più di quanto potessi immaginare.

Marco si fermò a cena.
Ne approfittai per sgattaiolare in camera, fare una doccia e mettermi comoda.

Indossai una tuta grigia ed una t-shirt bianca. Infilai dei calzini e raccolsi i capelli in una coda disordinata.

Fuoco Nell'AcquaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora