Margherita
Decidemmo di trascorre un giorno da soli.
Fingendo quasi di non essere chi eravamo.
Fingendo di non avere la vita che stavamo conducendo.
Fingendo di non avere doveri.
Lui non era un istruttore, lui non aveva segreti. O almeno fingeva.
Ed io non ero la ragazza del piccolo quartiere, bramosa di fuggire. O almeno fingevo.
Non eravamo noi davvero, ma solo noi.
Gian
Andammo a fare una passeggiata.
Lontano da tutto e tutti.Camminammo vicini, ma non troppo.
Volevo baciarla, ogni volta e ovunque.
Volevo poter gridare al mondo che era mia.
Volevo poter fare una arringa di mera gelosia, ogni qual volta avessi visto qualcuno starle accanto.
Ad esempio, mi tormentava l'idea che fosse destinata ad un altro. Che Marco potesse credere in loro come in una coppia.
Volevo sapere ogni cosa di lei, della sua vita, delle sue abitudini.
Volevo poter accarezzare le sue labbra con le mie dita, senza ritrosia.
La vidi, e provai a irretirla dolcemente.
"Vuoi farmi qualche domanda?"
"Quale?"
"Vuoi sapere qualcosa di più riguardo me " ammisi, suggerendole.
"Mi piacerebbe" disse, senza guardarmi
"Non ti dirò chi sono finché tu non mi chiederai prima qualcosa di più importante!" dissi.
"Aspetto la tua domanda!" aggiunsi.Volevo che mi chiedesse: chi siamo? cosa siamo? mi ami?
Ma non lo fece.
Fece molte domande riguardo la mia vita.
Ed io risposi, ma non era ciò che volevo.
"Non sarebbe bello andare in un posto dove tu potrai farmi tutte le domande, senza interruzioni?" dissi, interrompendo il flusso di parole.
Mi avvicinai a lei. Lambendo il suo corpo con il mio. Non la toccai. Mi limitai a sfiorarla appena. Mi chinai da un lato e inalai il suo profumo, sino a sfiorare il suo viso con il mio naso.
Parve annebbiata almeno quanto me. O forse anche più.
Si scostò, farneticò e poi cercò di scappare via.
Aveva paura di quanto forti potessero essere le emozioni quando eravamo così vicini?
E come avrei potuto biasimarla?
Avevo paura anche io.
Paura di perdere.
Sorrisi, sapevo per certo che sarei riuscito ad ottenere quella fuga da soli.
Ne avevo bisogno.
Così lasciai che quella giornata fluisse via in fretta.
Finalmente a fine giornata riuscii a trascinare via Margherita.
Con me. Da soli. Ma altrove. Fuori dai confini della città.
E quel giorno avrei vuotato il sacco.
Se lei non mi avesse posto qualche domanda, avrei risposto io.
Intanto le infilai un bigliettino nella tasca del suo jeans, sperando che lo leggesse.
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Fuoco Nell'Acqua
FanfictionLei è una giovane studentessa. E' bellissima, intelligente, dolce; ma non conosce ancora a fondo le proprie doti. Lui è un giovane istruttore di difesa, bellissimo, attraente; ma nasconde un segreto. Cela la sua vera identità. Un identità molto aff...