Capitolo 10

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31 Agosto.

"Vado io in doccia!" urla Mich non appena finiamo di infornare la torta. Ebbene sì, alla fine abbiamo fatto la favolosa torta al cioccolato, peccato che da un gioco infantile ci siamo ritrovati ad avere farina ovunque.
"Dove metto questa?" chiede Mattew con in mano il cacao amaro. Ghigno e con sguardo da finta calma gli faccio segno di passarmelo. Con un gesto felino glielo ribalto sui capelli mori. La sua espressione è epica. La bocca e gli occhi spalancati mentre le braccia sono semi aperte.
"Ops" ridacchio coprendomi la bocca. Con un gesto altrettanto veloce mi inchioda tra le sue braccia e il tavolo della cucina.
"Questo non lo dovevi proprio fare" scuote la testa e del cacao cade sulla mia maglietta bianca, collocandosi di marrone.
"No, eddai!" rido dimenandomi. Mattew ferma la sua azione e mi guarda con un sorriso dipinto in volto.
"Che c'è? Sono sporca?" chiedo aggrottando le sopracciglia. Scuote la testa ma non dice nulla. Prima che possa ribattere, appoggia le labbra sulle mie. Con molta calma fa collidere le nostre labbra. Mi accarezza i fianchi, spingendomi verso di lui. Il cuore salta qualche battito mentre il bacio continua. Non ho nemmeno la forza di staccarmi, di far finta che non lo voglia. Smetto di combattere contro me stessa.
"Zia! Non trovo il pigiama, dov'è?" l'urlo di Mich interrompe la nostra bolla. Stacco le mani dal suo petto muscoloso e guardo per terra, cercando di evitare qualsiasi contatto con lui. Però ovviamente lui non è della mia stessa filosofia.
"Se solo mi permettersi di darti conoscere il vero me..." sussurra alzandomi il volto con pollice ed indice.
"Ho paura" ammetto tremolante. Un sorriso dolce fa spazio sul suo viso.
"Zia!" mi richiama di nuovo lo gnometto.
"Meglio che io vada, vai pure tu in doccia. Gli asciugamani sono nel secondo cassetto a destra" mordicchio il labbro e indietreggio.
"Chi ti ha detto che rimango qua?" alzo lo sguardo e noto che ride sotto i baffi.
"C-cioè si, mhm scusa vai pure. Ti saluto Mich" balbetto. Mattew scuote la testa e poi ride.
"Non ho intenzione di venir meno alla parola data. Rimango con voi finchè non vediamo Harry Potter, poi si vedrà" mi fa l'occhiolino e poi va verso il bagno. Guardo le sue spalle muscolose muoversi e poi scuoto la testa. Devo smetterla di analizzare ogni suo minimo movimento. Due secondi dopo mi trovo a donare tutta la mia attenzione al pigiama di mio nipote.
Tre ore dopo invece mi ritrovo sul grande divano della sala, intenta a mangiare una buonissima pizza mentre mi si stanno chiudendo gli occhi davanti al film di Harry Potter.
"Anna" sussurra Mattew, cercando di non svegliare Mich. Sposto lo sguardo nel suo, incontrando i suoi occhi color miele.
"Lo porto a letto e poi vado, ok?" si mordicchia il labbro, causandomi mille brividi. Annuisco senza dire nulla e gli faccio segno di seguirmi. Apro la porta della mia stanza e per questo arrossisco leggermente. La mia camera è semi ordinata, con poster e libri sparsi sulle mensole di legno.
Scosto le coperte del mio letto, mettendole poi sopra il piccolo corpicino di Mich.
"Mhm zia" mi richiama il piccolo. Mi in ginocchio ai piedi del letto e gli accarezzo la chioma ramata, simile alla mia.
"Si, gnometto?" chiedo. Lui apre leggerment gli occhi e poi mi sorride.
"Può dormire con noi anche Matt? C'è tanto spazio" indica le sue spalle. Io guardo indiretto interessato che alza le spalle.
"Per me è uguale" sussurra vicino a me. So che dovrei dire di no, ma come faccio se tutto mi rema contro?
"Certo gnometto. Ora però riposa. Domani saremo qui appena ti sveglierai" dico alzandomi. Il piccolo mi sorride e serra subito gli occhi, facendomi rilasciare una piccola risata. Esco dalla stanza con al mio seguito il mio collega, in tutta la sia bellezza vorrei aggiungere.
"Dovrei avere qualcosa da darti" borbotto andando nella camera di Violet e recuperando i vestiti.
"Tieni" sussurro passandoglieli, cercando di non toccarmi minimamente.
"Anna" mi richiama. Gli do le spalle perché ho paura di quello che mi vuole dire.
"Si?" sussurro mordendomi il labbro, impaziente di sapere che cosa vuole dirmi.
"Nulla, ci vediamo tra poco" sento che si chiude in bagno, Rilascio un sospiro e immagino come sarà dormire con lui.

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Mi muovo tra le coperte, non riuscendo a riaddormentarmi. Osservo il piccolo gnometto e sorrido, vedendo che è stretto tra le calde coperte con quel musetto simile a Lucas. Sposto lo sguardo sul ragazzo dietro a Mich e sorrido spontaneamente. Mi sta andando in panne il cervello, mannaggia! Mi alzo con calma, cercando di non svegliarli, e vado dritta in cucina. Prendo un bicchiere e lo riempio d'acqua.
"Che succede Anna, eh?" borbotto tra me e me. Osservo l'acqua muoversi dentro il bicchiere ma non appena sento un respiro dietro il mio, quasi rischio di far cadere il contenuto per terra.
"Tutto ok?" chiede con voce roca, strofinandosi gli occhi con i pugni.
"S-si...mhm tu invece?" scuoto la testa, cercando di distogliere l'attenzione dal suo petto scolpito fasciato dalla maglietta bianca di Marcus.
"Si" risponde e basta, guardandomi. Mi sento le gua che bruciare. Dondolo sui talloni non sapendo che fare,in imbarazzo.
"Sicura che non-" lo interrompo in modo brusco.
"Non ho nulla" distolgo l'attenzione da lui, guardandomi i piedi. Devo smetterla di pensare al bacio di ieri sera.
"Perché devi rispondermi così?" sbuffa tirandosi il ciuffo moro. Scuoro la testa, non volendo affrontare la conversazione in piena notte. Mi dirigo verso la camera da letto, volendo scappare da questa situazione ma Mattew mi ferma.
"Non uscirai da questa stanza finchè non avrai parlato con me" sibila chiudendosi la porta della cucina dietro le spalle. Lo guardo di sbieco, cercando di fargli capire che così peggiora solo la situazione.
"Smettila di dare ordini a destra e a manca" ringhio puntandogli il dito contro.
"Per quale diamine di motivo ce l'hai con me?" chiede spazientito, alzando le braccia al cielo.
"È stato uno sbaglio ieri sera. Ora, per favore, lasciami andare" lo prego, stufa della situazione. Non ho nemmeno io le risposte alle sue domande. Come faccio ad esprimere dei concetti che nella mia mente sono confusi!?
"Te lo scordi! Sin dalla prima volta mi hai guardata con sufficienza. Faccio cosi tanto schifo ai tuoi occhi?" chiede. Stringe i pugniluglngo i fianchi.
"N-non fai schifo" scuoto la testa, deglitendo a vuoto.
"E allora cosa c'è!? Mi stai facendo impazzire!" scompiglia i capelli mentre mi guarda, implorando una spiegazione.
"Ti prego" sussurro stanca di discutere con lui. Mattew mi guarda, dopo pochi secondi su avvicina e mi lascia un bacio a fior di labbra. Mi sta lasciando libertà di scelta. Per pochi istanti spengo il cervello. Appoggio le labbra sulle sue, morbide e calde. Mattew avvolge i miei fianchi con le sue grandi mani mentre io arpiono le sue spalle massicce. Irruenti, famelici, affannati, ecco cosa siamo. Dopo poco però il cervello decide di riaccendersi, facendo nascere in me il più grande senso di colpa.
"M-matt" scuoto la testa e mi stacco da lui. Lui ha ancora gli occhi chiusi, i capelli sconsigliati e la maglietta sgualcita.
"È-è stato l'ennesimo errore. Sc-scusami. Dimenticalo" dico andandosene dalla cucina. Che cavolo ho fatto!?
"Anna" mi richiama. Io però mi rifugio dietro la porta, cercando di regolare il respiro.
"Se mai dovessi scegliere tra cosa giusta o cosa sbagliata, se tu fossi la seconda io la sceglierei continuamente" sussurra. Appoggio la mano sul petto, ascoltando i miei battiti impazziti. Perché sei così forsennato, cuore? Perché dovevi proprio battere adesso, per questo ragazzo?

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2 Settembre.

"Non ci posso credere!" esclama Violet, alzandosi di scatto dal divano sul quale siamo seduti io, lei e Marcus. Quest'ultimo spalanca la bocca e mi guarda.
"Te lo sei tenuta per un giorno e non mi hai detto nulla, dovrei non parlarti per i prossimi due giorni!" mi punta il dito contro, inveendo.
"Violet, dovevo ancora assimilarlo io stessa. Come pretendi che te lo venga a dire se nemmeno l'ho capito io" sbuffo stringendo le gambe al petto. Marcus resta in silenzio, credo stia ragionando.
"Non dici nulla tu?! E' andata avanti per settimane a odiare il comportamento di Mattew e ora lo bacia. Per di più due volte!" gesticola facendo avanti e indietro.
"Se lo voleva fare, era liberissima di farlo" dice stringendomi la mano e sorridendo.
"Nella mia testa il copione non era esattamente questo" Violet picchietta il dito sul mento e guarda il nostro amico.
"E cosa dovevo dire? 'No Anna non dovevi farlo!'? chiede enfatizzando la frase.
"Assolutamente sì, Marcus!" si butta sul divano, facendo la conta spazientita.
"Ok, smettetela bambini. Che ne dite se ci vediamo un film?" chiedo stiracchiandomi. La mia amica scuote la testa e si alza, di nuovo.
"Assolutamente no! C'è una festa in spiaggia quindi, tu preparati. Tu invece aspettaci qui, grazie Marcus" Violet detta regole, rivolgendosi prima a me e poi a Marcus.
"Ma ti ho già detto che non ci volevo andare!" sbuffo coprendomi il volto con il braccio.
"E invece ci verrai, su su!" Violet mi prende per le mani e cerca di tirarmi su, vincendo nel suo intento.
"Marcus, ti prego salvami!" urlo mentre la mia amica mi trascina lontana dalla comodità di quel divano bellissimo.
"No, ti lascio nelle sue grinfie" se la ride il mio amico ingrato.

L'inizio della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora