Capitolo 20

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11 Dicembre.

"La smetti di girare la testa come se fossi un gufo!? Solo di la può essere" esclama Violet spazientita. E' una settimana che non vedo Matt, sono o non sono giustificata? Mi manca!
"E' una settimana che non lo vedo. L'unica volta che non ci siamo visti per così tanto tempo è stato quando ci siamo lasciati e non ho un buon ricordo" sbuffo. E' mai possibile che non lo trovo nemmeno ora che ci sono poche persone qui in aeroporto!?
"Anna, guarda a destra" ridacchia la mia amica. Giro di scatto la testa e spalanco gli occhi quando incontro quelli color miele che tanto amo. Lascio la valigia vicino a Violet e corro incontro al ragazzo moro. Arrivata davanti a lui, gli salto in braccio allacciando le gambe attorno ai suoi fianchi. Matt gira su sè stesso mentre ride di gusto.
"Me lo dai un bacio o no?" sussurra schiacciando al fronte contro la mia. Senza dire una parola, appoggio le labbra sopra le sue.
"Cazzo Anna. Mi sei mancata" ansima sopra le mie labbra, quando finiamo di baciarci. Sorrido senza distogliere lo sguardo dal suo. Sono al settimo cielo.
"Anche tu Matt, anche tu" sussurro mordendomi il labbro inferiore. Guardo le sue e poi chiudo gli occhi.
"Ragazzi, state dando spettacolo" Violet giunge al nostro fianco con un piccolo sorriso in volto. Ascolto la mia amica e scendo dalle braccia dell'ormone che ho davanti. Lo osservo meglio: gli occhi che mi sono tanto mancati sembrano leggermente stanchi, i capelli sono cresciuti anche se di poco e le labbra sono rosse come ciliegie, colore dovuto ai nostri baci.
"Ciao Violet, hai bisogno di aiuto?" chiede gentilmente Matt. Violet gli dice che non c'é nulla di cui preoccuparsi e perciò andiamo diretti fuori per poi salire in macchina.
"Vi siete divertite?" Matt lancia la prima frecciatina, guardandomi.
"Un sacco, sai? Non so se te l'ha raccontato Anna ma abbiamo incontrato due ragazzi veramente simpatici" esclama Violet ignara della discussione avvenuta tra me il guidatore.
"Mhm e cosa avreste fatto con questi amici? Sono proprio curioso" guarda te lo stronzo!
"Negli ultimi giorni, quando Anna era guarita, abbiamo passato la maggior parte del tempo con loro. O per mangiare o per visitare un po' i dintorni dell'hotel" spiega Violet. Matt mi guarda di sbieco mentre scuoto la testa. Poso lo sguardo sul telefono che si é illuminato e noto che mi é arrivata una mail dal medico di Vancouver. Per accertarsi che i parametri fossero tutti a posto ha voluto farmi un prelievo già che ero in ospedale.
Apro la mail e leggo quello che mi ha scritto senza però aprire il file in allegato anche perché non capirei molto. Una parola ben precisa mi fa trattenere il fiato. Rileggo per più di tre volte la stessa frase e il significato non cambia.
"Anna, ci sei?" Violet mi richiama. Distolgo lo sguardo dal telefono e lo poso sulla mia migliore amica ch e mi sta guardando curiosa.
"Siamo arrivate, scendi con me o vai da Matt?" chiede slacciandosi la cintura.
"Io-io vengo a casa. Sono un po' stanca" deglutisco senza guardare in faccia Matt. So che mi lascerà per qualche ora da sola ma poi mi tempesterà di domande.
"Ok, io incomincio a scendere. Porti tu le valige, Matt?"chiede Violet. Lui annuisce e poi mi parla.
"Tutto ok Anna? Che succede? Prima stavo solo scherzando, cioè lo sai...era solo gelosia la mia" borbotta posando la mano sull'interno coscia. Di scatto apro la portiera ed esco dalla macchina, quasi quasi finisco anche con la faccia a terra per quando sono sbadata.
"Sono...sono stanca. Mi dispiace. Buona serata" sussurro chiudendo la portiera senza nemmeno guardarlo. Aumento il passo e mi rinchiudo in casa. Mi appoggio con la schiena alla porta e finisco con il cadere seduta sul freddo pavimento.
'Come é stato possibile?' mi domando mentre Violet arriva in mio soccorso.

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13 Dicembre.

"Tu sei cosa!?" urla Marcus alzandosi di scatto dal divano della sala. Stringo le ginocchia al petto, nascondendo la testa tra le gambe. Violet passa la mano sulla mia schiena per mettermi a mio agio.
"Siedi Marcus. E non urlare" esclama Violet. Alzo di poco gli occhi e incontro quelli spaventati del mio amico che continua a fare avanti e indietro per tutta la lunghezza della sala.
"É per questo che non esci di casa da due giorni? É perché stai aspettando un bambino il motivo per cui non parli con Matt? Che per inciso, mi sta tartassando di messaggi da quando siete arrivate" dice. Annuisco e scaccio via l'ennesima lacrima dal viso.
"M-mi dispiace Marcus. So che ti ho d-deluso. Io pensavo veramente di-" Marcus scuote la testa e si inginocchia davanti a me.
"Anna, guardami e ascoltami. Non potrai mai deludermi. Può capitare ed é una bella cosa, solo...non me lo aspettavo. Sono scattato perché, diciamocelo, mi sta un po' sulle scatole il tuo ragazzo" scherza compiendo movimenti concentrici sulle guance con i pollici. Ridacchio alla sua frase e poi stringo una sua mano.
Venti minuti dopo siamo in farmacia per prendere il test e quaranta minuti dopo apro alla porta e mi trovo davanti l'unica persona che non mi aspettavo di vedere.
"Matt" deglutisco a vuoto, scioccata.
"Perché non me l'hai detto?" chiede analizzando ogni mio singolo movimento. Indietreggio per mettere più distanza tra noi ma lui continua ad avanzare.
"Co-cosa dovevo dirti?" balbetto. Matt alza un sopracciglio e estrae il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans.
"Anna, sono passati cinque minuti!" l'urlo di Marcus giunge alle nostre orecchie.
"Allora é...vero?" chiede Matt guardando il mio amico con il bastoncino in mano. Deglutisco e poi mi osservo le mani.
"Il...il dottore mi ha scritto che potrei essere...incinta. Mi ha detto anche di fare un test per sicurezza" ho paura di guardarlo negli occhi, ho paura della sua reazione.
"Lo sai...lo sai da una settimana e non me l'hai detto?" spalanca gli occhi e la bocca. Scuoto immediatamente la testa.
"Solo da due giorni Matt. Dovevo...dovevo solo ragionare" esclamo incrociando le braccia al petto. Matt rilascia un sospiro e poi si sistema il ciuffo di capelli.
"Quindi tu me lo avresti detto solo nel momento in cui sarebbe uscito il risultato?" annuisco e sospiro.
"Beh...già che ci sono non ci resta che guardare, no?" dice avvicinandosi a me.
"Certo. Me lo passi Marcus?" chiedo porgendogli la mano. Me lo passa e poi guardò Matt. La sua vicinanza mi mette ansia. Sono solo due giorni che non lo vedo ma lo stomaco si scombussola come ha sempre fatto. Sto per girarlo ma un instante prima, Matt mi ferma.
"Prima di vedere il risultato...voglio solo dirti che non cambierà quello che provo per te. Sono consapevole del grandissimo dovere e potrò anche essere incazzato perché non me lo hai detto ma lo capisco benissimo. Ti amo, Anna" sussurra baciandomi la fronte.
Gli sorrido debolmente e poi giro il bastoncino. Due linee.
Non ho neanche il tempo di girarmi che le braccia muscolose di Matt mi avvolgono il corpo. Mi prende in braccio e gira su sè stesso come una trottola. Rilascio una risata genuina dopo così tanto tempo.
"Sono il ragazzo più felice del mondo" esclama baciandomi la fronte. Osservo i suoi occhi color miele e sorrido.
"Sarai il papà migliore del mondo, ne sono certa" confesso sapendo quello che ha passato. I suoi genitori non hanno mai condiviso la sua scelta di diventare attore e per questo l'unica famiglia che considera è sua cugina.
Noto che ha gli occhi lucidi e per questo cerco di confortarlo con un abbraccio.
"Mhm ragazzi...mi dispiace interrompere il bel momento però posso abbracciare la mia migliore amica?" Marcus, con i piedi di piombo, tasta il terreno. Matt lo squadra da capo a piedi e poi mi lascia toccare terra.
"Amico, grazie Matt" ridacchio distanziandomi dal suo corpo. Vado verso Marcus e, inaspettatamente, Violet lo precede nell'abbraccio.
"Una mini Anna é in arrivo, complimenti" mi stringe.
"Posso strapazzarla o hai solo tu questo privilegio?" sbuffa in modo scherzoso il mio amico.
"Vieni qui, scimmione!" dico as prendo le braccia. Marcus si rifugia tra noi due donne mentre mi bacia la testa.
"Ok, basta così" borbotta Matt. Mi basta sentire la sua voce è capire che trasuda gelosia da tutti i pori.
"Amico, sono già impegnato io" esclama Marcus. Spalanco la bocca e o guardo.
"In che senso scusa? Chi é la malcapitata!?" lo tartasso di domande. Si gratta il retro della testa mentre guarda Violet.
"Lo sai anche tu!" addito la mia migliore amica.
"Mhm in realtà ha solo...scoperto qualche messaggio" balbetta in imbarazzo il traditore.
"Domani noi tre facciamo una bella chiacchierata" indico i miei migliori amici infami.
"Domani? Dove vai oggi, scusa eh?" chiede con voce curiosa e allo stesso tempo preoccupata.
"Da te" rispondo sincera. Matt sorride e poi parla.
"Chi ti ha invitato? Magari devo andare da qualche parte" alza le spalle e poi mette le mani in tasca, guardandomi con quel sorrisetto da schiaffi.
"Bene, allora chiamerò Jacque e-" mi interrompe con un burbero no. Sorrido e mi spiaccico un sorriso in volto.
"Sembrate marito e moglie che litigano" esclama Violet.
"Beh poco ci manca" borbotta Matt. Spalanco stupita la bocca guardando il ragazzo. Mi si stringe il cuore a sentirlo parlare di matrimonio.
"Era...era solo una battuta" esclama  distogliendo lo sguardo dal mio.
"Bene, andate o state qui a guardarvi come dei nonnetti che non ci vogliono dare dentro?" la voce di Violet mi fa distogliere lo sguardo dal corpo di Matt.
"Violet!" gracchio coprendomi il volto per l'imbarazzo.
"Ok ciao ragazzi, ve la riporto domani in tarda mattinata!" il mio ragazzo mi toglie dalla situazione d'imbarazzo che alleggia nell'aria e mi trasporta nella sua macchina.
"Matt, devo tornare dentro a prendere i vestiti, ho con me solo il cellulare!" cerco di uscire ma la mano di Matt si appoggia sull'intenso coscia.
"Staremo a casa tutto il giorno, non ti servirà altro che il cellulare" sussurra con voce roca. Mille brividi si espandono in tutto il corpo mentre cerco di non darlo a vedere.
"Mhm mhm" annuisco mordendomi il labbro inferiore, evitando il suo sguardo. Guida in silenzio fino a casa sua e, arrivati, apre la portiera per farmi scendere ma prima che possa ringraziarlo mi bacia.
"Matt" sussurro allontanandolo. Siamo in mezzo ad un parcheggio e qualsiasi persona potrebbe farci una foto ed inviarla a riviste di gossip e prima che la notizia esca,voglio dirlo assolutamente ai miei. Del mio fidanzamento e del semino che si sta sviluppando nel mio ventre.
"Andiamo su" esclama prendendomi per mano. Lo seguo e finalmente arriviamo nel suo appartamento ampio. Non ho il tempo nemmeno di chiudere la porta che mi prendere per i fianchi, spiaccicandomi al muro. Ansimo appena tocco con la schiena il legno freddo.
"Matt..." reclino la testa indietro e gemo per la sua vicinanza. Passa le dita lungo le mie gambe, attorcigliate attorno ai suoi fianchi, per poi accarezzare il mio ventre.
"Prometto che non gli farò del male, prometto che vi proteggerò. Non ti lascio più andare" confessa guardandomi dritto negli occhi. Gli sorrido, accarezzandogli le guance con i pollici.
"Ti credo Donovand, ti credo" socchiudo gli occhi e poi lo abbraccio. Chi se lo sarebbe mai aspettato che questo Don Giovanni sarebbe diventato padre di uno scricciolo...

L'inizio della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora