Capitolo 19

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29 Novembre.

Finisco di parlare con Adelaide, seduta la mio fianco e poi poso lo sguardo sul volto di Matt. 'Scappiamo' sussurra. Mi mordo il labbro e avviso la mia amica che sono troppo stanca e quindi vado a dormire. Saluto Adelaide e il resto dei ragazzi per poi andare verso l'ascensore. Schiaccio il pulsante del piccolo mezzo e poi aspetto paziente il suo arrivo. Le porte si aprono al 'din' dell'ascensore e inaspettatamente vengo spinta dentro. Sto per dirne quattro alla persona che lo ha fatto ma la mia bocca viene coperta da una familiare. Il profumo di Matt arriva alle mie narici mentre le sue mani mi arpionano i fianchi.
"Matt, ci potrebbero vedere" sussurro cercando di allontanarmi. Lui sospira e invece di togliersi da davanti a me, si schiaccia contro di me.
"Nessuno è venuto qui, tutti sono usciti dall'albergo" dice prima di prendere la mia gamba destra e l'avvolge attorno alla sua vita.
"Matt" ansimo inclinando la testa all'indietro. Le labbra del ragazzo di fronte a me viaggiano tra il collo e l'orecchio senza sosta.
"Anna... smettila di chiamarmi in quel modo" sospira prima di affondare la mano sinistra nei miei capelli e la mano destra nell'interno coscia. Nell'esatto momento in cui l'ascensore si ferma, Matt spalanca gli occhi e si stacca immediatamente da me. Le porte si aprono ed entra una coppia di signori che prontamente salutiamo.
"Anna" sussurra per non disturbare i due signori che parlano animatamente mentre bisticciano per qualcosa sul cellulare. Alzo lo sguardo su di lui, che ha un sorrisetto sulle labbra.
"Sembriamo noi tra cinquant'anni" dice a bassa voce per non farsi sentire. Scuoto la testa e chiudo gli occhi, reprimendo una risata. Le porte si aprono, e quindi, arrivati al nostro piano, usciamo dall'ascensore salutando i signori.
"Hai voglia di venire da me?" chiede tirando fuori la chiave della camera nella tasca anteriore dei pantaloni. Ci gioca mentre aspetta una mia risposta. Dovrei declinare l'offerta per vari motivi: perchè ci potrebbero scoprire, perchè domani dobbiamo alzarci ad un orario decente, perchè Adelaide ha espressamente detto di non spendere la nostra serata stancandoci.
"Quindi?" borbotta scompigliandosi i capelli e osservandomi.
"A patto che non andremo a dormire troppo tardi" gli punto il dito contro.
"Sei seria?" domanda alzando un sopracciglio, sorridendo.
"Si Mattew, la frecciatina riguardante il 'non stancarci' era palesemente rivolta a noi due!" incrocio le braccia sotto il seno.
"Potrebbe essere, ma non ne siamo sicuri" cerca di trovare una via di fuga.
"Ma davvero? E per quale assurdo motivo quando l'ha detto ha guardato prima te e poi me?" esclamo.
"Casualità?" sembra più una domanda che un'affermazione.
"Andiamo in camera, dai" alzo gli occhi al cielo e lo spingo per le spalle.
"Sapevo avresti detto di si" gongola inserendo la chiave nella toppa.
"Sisi, vai sul sicuro" dico sarcastica chiudendo la porta.
"Vuoi scherzare?" domanda togliendosi la giacca del completo e sbottonandosi i primi tre bottoni della camicia.
"No, perchè tanto vincerei io" sorrido, mettendolo a tappeto. Mi butto sul letto e con me viene l'ammasso di tulle del vestito.
"Oggi mi sembri troppo insolente" sussurra inginocchiandosi davanti a me.
"Percezione?" scherzo alzando le spalle. Matt appoggia le mani calde sulle mie cosce e poi mi osserva dritta negli occhi.
"Realtà, cara Anna" sussurra per poi allungarsi e baciarmi. Ricambio ma mi stacco quando vedo che sta allungando troppo le mani.
"Fermati Matt" scuoto la testa e intreccio le nostre mani. Mi sposta una ciocca di capelli finita davanti al viso e poi annuisce in silenzio.
"Scusami Anna, scusami" sussurra allontanandosi di scatto. Lo guardo allontanarsi in direzione del bagno con un grande punto interrogativo in testa.
"Matt" lo richiamo seguendolo. Sto per raggiungerlo in bagno ma mi chiude la porta in faccia.
"Mattew" lo chiamo seriamente. Busso alla porta ma sento solo lui che si appoggia alla porta di legno.
"Mattew, apri questa porta. Che ti succede!?" busso di nuovo. Lo sbuffo e il suono della porta che si apre mi fanno alzare gli occhi, incontrando i suoi.
"Perdonami per prima. Io non so che-" gli tappo la bocca con la mano.
"Che ti passa per il cervello eh? Pensi veramente che prima io ti abbia fermata perchè per me è troppo? Perchè non lo volevo?" metto le mani sui fianchi, adirata contro di lui.
"Si, Anna. In questi due giorni non abbiamo dormito poi così tanto e mi sento in colpa, ok?" sbuffa tirandosi i capelli. Spalanco la bocca, boccheggiando.
"Di qualcosa Anna" mi oltrepassa mentre si sbottona la camicia del tutto.
"Dico che sei uno stupido a pensare quelle cose" lo colpisco con un pugno al muscolo e poi lo oltrepasso. Prendo una sua maglietta dall'armadio e poi mi tolgo il vestito e i tacchi, mettendomi il suo indumento. Tutto questo davanti ai suoi occhi.
"Mi volevi per caso far capire che ho sbagliato ad andarmene prima?" chiede mordendosi il labbro. Annuisco, buttandomi di nuovo sul letto e coprendomi con le coperte che hanno l'odore del ragazzo davanti ai miei occhi.
"Vaa bene!" esclama scompigliandosi i capelli per poi raggiungermi sotto le coperte con indosso il piagiama.
"Dormiamo?" sussurro socchiudendo gli occhi. Sento la sua vicinanza e sorrido.
"Se proprio dobbiamo" il borbottio che lascia le sue labbra mi fa ridere.
"Mi stai per caso tirando una frecciatina?!" spalanco gli occhi e lo guardo. Matt nasconde la testa sotto il cuscino e poi il suo petto si muove, segno che sta ridendo.
"Prima o poi ti lascio" sbuffo. Mi giro, dandogli le spalle e poi chiudo un'altra volta gli occhi.
"Non provarci nemmeno, piccola stronza" mi pizzica i fianchi. Io, ovviamente, mi dimeno come un'anguilla.
"Fermo Matt" dico tra una risata e l'altra. Dopo interminabili minuti decide finalmente di fermarsi.
"Smetto ad una condizione" sibila vicino al mio orecchio, appiccicato a me.
"Sei tu lo stronzo della coppia, ora" mi muovo ancora, incastonata tra le sue braccia.
"Non provarci, anguilla che non sei altro!" esclama mentre prendo il cuscino e glielo spiaccico in faccia.
"Tregua!" urla afferrandomi per i polsi e sovrastandomi con la sua figura. Entrambi siamo affannati mentre io cado nel suo miele.
"Tregua" asserisco mordendomi il labbro, tentando di reprimere la voglia di baciarlo.
"Andiamo a...letto" balbetta lasciando i miei polsi e stendendosi sul materasso.
"Si, notte" tossicchio prima di chiudere per l'ennesima volta gli occhi e non riaprirli fino alla mattina seguente.
"Anna, tutto ok?" la voce di Matt mi fa alzare leggermente la testa dalle ginocchia.
"Mhm, si. Ho solo lo stomaco sottosopra" borbotto socchiudendo gli occhi. É venti minuti che sono chiusa in bagno a rigurgitare colazione, pranzo e cena di oggi.
"Sicura? Vuoi che ti prepari qualcosa di caldo?" si inginocchia di fronte a me e accarezza i capelli tutti scompigliati.
"Mhm no. Se non ti dispiace andrei subito a letto. Credo che la cena del rifugio in cui ci siamo fermati a mangiare non vada tanto bene per il mio stomaco" tento di scherzare. Matt non se lo fa ripetere due volte e, dopo avermi preso in braccio, mi appoggia sul materasso morbido.
"Vado da Violet per prenderti una Tachipirina, magari ti serve ed é sempre meglio averne una" sussurra lasciandomi un bacio in fronte. Annuisco e socchiudo gli occhi. Sento che si chiude la porta alle spalle ma pochi minuti dopo bussa alla porta. Sono sicura che ha dimenticato le chiavi. Con molta lentezza mi alzo e vado ad aprire. Con grande stupore però trovo un John che mi guarda preoccupato.
"Stai bene Anna?" chiede prima che proprio io stessa perda l'equilibrio e cada addosso a lui.
"Anna, Anna guardami" avvolge una mano attorno al mio fianco e poi mi fa appoggiare al letto.
"Scusami, un giramento di testa" sussurro chiudendo gli occhi.
"Anna, apri gli occhi. Ei" passa i pollici sopra le guance e poi mi bacia la fronte.
"Anna, perché c'é...aperta la porta" il sibilo proveniente da Matt mi spaventa.
"Mattew, le scotta la fronte" esclama John allontanandosi da me, notando il fastidio nella voce del mio ragazzo.
"Lo so benissimo, le sono andato a prendere delle medicine apposta" alza la mano, facendoci vedere il piccolo sacchetto che ha tra le dita.
"Stava perdendo l'equilibrio" lo avvisa prima di lasciarmi la mano e allontanarsi. Mattew addolcisce lo sguardo e con la mano mi tocca la fronte. Rilascio un sospiro di sollievo quando appoggia la mano fresca, socchiudo gli occhi.
"Merda" sussurra rimettendosi in piedi e tirandosi le punte dei capelli.
"So che c'é il medico dell'hotel ma non sono sicuro che il servizio sia attivo a quest'ora" propone John.
"Ragazzi, non dovete preoccuparvi, avrò preso freddo" sussurro stendendomi.
"E prima come lo spieghi? Sei stata venti minuti in bagno" dice Matt mentre incrocia le braccia.
"Te l'ho detto, avrò mangiato cose che mi hanno messo sottosopra lo stomaco" nascondo il corpo sotto il lenzuolo e sistemo meglio il cuscino.
"Sei una testa dura Anna, domani voglio che mi scrivi e mi dici come stai" John mi punta il dito contro.
"Ok, John" annuisco e sorrido.
"Ciao Matt, buona serata" si salutano e poi, prima che veda Mattew stendersi al mio fianco, cado nel sonno.

L'inizio della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora