Capitolo 18

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27 Novembre.

"Che diavolo c'è dentro questa valigia" sussurra Matt prendendo la mia valigia verde acqua dal nastro trasportatore.
"Il necessario per stare qui una settimana, con annesso abiti eleganti come aveva richiesto Adelaide" alzo le spalle e sorrido.
"E quante tute da sci ti sei portata dietro? Una per ogni giorno?" ghigna toccandomi accidentalmente la mano quando mi passa la valigia.
"No Matt, tre. Anche perchè tre giorni dobbiamo girare, quattro sono liberi e L restante del tempo dobbiamo fare interviste e robe varie" prendo il trolley e raggiungo Violet.
"Se volete continuare con questa farsa farete meglio a stare lontani" ok, forse ha ragione. Siamo stati vicini in aereo, sulla navetta e ora.
"Forse sarebbe meglio dirlo ad Adelaide?" chiedo preoccupata.
"Si, sarebbe meglio, John e Mike tra l'altro non smettevano di parlare di voi due in aereo" ridacchia.
"Cavolo, hai proprio ragione" sbuffo facendomi una coda velocemente.
"Come sempre!" mi fa l'occhiolino. Modesta eh!
"Bene ragazzi, salite!" Adelaide ci invita a salire su un mini-van nero.
"E' libero questo posto?" la voce di Matt mi distoglie dai miei pensieri.
"Mhm si certo!" annuisco spostando la mia borsetta sulle gambe.
"Bene giovanotti, allacciatevi le cinture che si parte!" esclama Adelaide. Ridacchio per la sua vena giovanile in un corpo da cinquantenne. Alcune volte è anche più energica di me!
Dalla radio esce Last friday night di Katy Perry. Sorrido al ricordi di me, Mich e Matt che cantiamo questa canzone mentre prepariamo la pasta per pranzo. Mich ancheggiava mentre io mescolato acqua e pasta a ritmo. Matt appena uscito dal bagno, ci aveva guardati storto ma poi l'avevo spronato a ballare e anche lui aveva incominciato a cantare.
"Smettetela di sorridere voi due, siete inquietanti" sussurra Violet. Alzo gli occhi al cielo e poi appoggio la testa sulla spalla di Matt.

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Busso alla porta della camera di Matt cercando di non farmi vedere da nessuno dei nostri colleghi.
"Chi é? La bella ragazza che ho pagato per stare con me tutta la notte?" la sua voce esce ironica. Lo fulmino con lo sguardo ed entro dentro camera sua.
"Provaci e ti troverai senza i gioielli di famiglia" borbotto sedendomi sul letto a due piazze della suite.
"Stavo scherzando Anna" ridacchia proteggendosi le parti basse. Gli faccio il medio e per fargliela pagare per lo scherzetto, lo provoco. Mi tolgo l'accappatoio, rimanendo in costume, e poi cammino lentamente fino al bagno dove trovo la vasca idromassaggio pronta.
"Sei malefica" il sussurro roco di Matt arriva alle mie orecchie ma decido di far finta di nulla.
Quando vedo che anche lui sta entrando in vasca, sorrido sotto i baffi per la prossima mossa che farò. Si siede e divarica leggermente le gambe, le quali toccano i miei piedi. Mi mordo il labbro e, dopo aver guardato il suo petto nudo, sistemo il pezzo sopra del costume che ha lasciato scoperto troppo. Passo l'indice tra i seni e poi guardo Matt. Lui è totalmente incantato dai miei movimenti tant'è che deglutisce a stento mentre fissa il mio petto.
"Tutto ok, Matt?" chiedo con finta innocenza avvicinandomi a lui, mettendo in mostra il mio decolté.
"Eh? Mhm" dice staccando a fatica gli occhi e posandoli nei miei.
"Va tutto bene?" ridacchio passando l'indice sui suoi addominali, facendolo sparire sotto l'acqua ma continuando comunque il percorso.
"Ti faccio sentire quanto va bene" esclama con voce roca. Mi prende per i fianchi e poi mi fa sedere proprio sopra la sua intimità gonfia.

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"Mhm...ops" sussurro inarcandomi in avanti per mordergli il labbro inferiore.
"Sei veramente una stronza" borbotta slacciando la parte superiore del costume, proprio quella che avevo appena messo a posto!
"E tu lo sei stato prima" ansimo non appena stringe il capezzolo tra indice e pollice.
"Era per scherzare. Sai benissimo che non lo farei mai. Qui e qui ci sei solo tu" indica prima il cuore e dopo la testa. Sorrido e gli lascio un bacio casto sulle labbra che però lui provvede subito a incendiare. Mi prende i capelli in un pugno, accosta la mia testa contro la sua in modo da potermi baciare per poi scendere sotto le mutandine con la mano libera. Fa entrare con prepotenza un dito mentre io mi muovo irrequieta sopra la sua protuberanza che si fa sempre più dura.
"Cazzo, sei una visione" geme. Faccio un piccolo sorriso prima di ritornare a baciarlo e prima di perderci tra noi.
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L'inizio della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora