Capitolo 4

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Guardo le stelle che illuminano il cielo scuro, sono così luminose e belle, in questo centro c'è una serra magnifica, piena di fiori stupendi e alberi maestosi che ti fanno sentire tanto piccola quanto in pace e rilassata.
Mentre guardo alcune lucciole che viaggiano indisturbate fra i rami, le foglie e i fiori, sembrando delle stelle terrene, sento tutto d'un tratto il mio cellulare.
Lo prendo dalla tasca e vedo sullo schermo il simbolo di attacco, qualche demone sta attaccando i terreni e noi dobbiamo intervenire, mi alzo dalla panchina e comincio a correre verso la sala informazioni senza esitare un attimo.
È stata una settimana intensa, dopo aver confessato ai ragazzi la mia vera identità abbiamo legato ancora di più, mi sono allenata tre volte al giorno tutti i giorni con ognuno dei miei tre amici, loro dicono che sono molto brava, ma ho sempre voglia di migliorarmi e ho anche imparato ad essere un tutt'uno con i miei pugnali.
Inoltre mi hanno insegnato ad utilizzare gli apparecchi tecnologici, ho imparato in fretta, mi hanno anche istruita su come usare tutti gli strumenti presenti nel centro, direi che non ho avuto un minuto libero e ora sono pronta.
Arrivo alla stanza e trovo tutti li riuniti che attendono informazioni più dettagliate sulla situazione, mi avvicino e ascolto in silenzio ciò che Alec dice.

- Un demone mutaforma sta uccidendo terreni senza motivo, dobbiamo trovarlo e ucciderlo ! Flaminia tu da oggi sei nella squadra !-

Sbarro gli occhi scioccata dalla notizia, sorpresa, gioiosa e incredula, non riesco a credere di avercela fatta.

-"Davvero ?"-

Loro scoppiano a ridere per il mio tono elettrizzato a causa della notizia, Izzy mi si avvicina e mi fa una leggera carezza sulla guancia con la punta delle dita guardandomi fiera, è stata la miglior maestra d'armi che potessi avere non ci sono dubbi, mi ha insegnato molti trucchi e strategie, si avvicina anche Alexander anche lui mi ha insegnato molto ed insieme in campo siamo molto sintonizzati.

-Si davvero !-

Sorrido e corro a prendere la fondina per i pugnali da mettere alla vita, reclamo i pugnali e inoltre vado in armeria e prendo una lama angelica non si sa mai, è sempre meglio avere un'arma di riserva.
Arrivo all'entrata e li vedo sorridenti, ma in modo sarcastico.

-"Beh ? Non si è mai troppo prudenti !"-

"Ma brava piccola !"

Piccola...quella parola mi fa percorrere la spina dorsale da mille scariche elettriche e dentro mi infiammò all'istante, però mi riprendo subito e lo guardo soddisfatta.

-"Ho avuto gli insegnati migliori !"-

Mi fa l'occhiolino e sento le fiamme dentro di me divampare ancora di più, avverto le mie guance riscaldarsi quindi accelero il passo per non dargli la soddisfazione di vedermi imbarazzata.
Per le strade della città siamo tutti attenti e saldi, nessuno può vederci grazie alle nostre rune dell'invisibilità, da lontano vedo qualcuno per terra, tocco il braccio di Alec e gli indico il corpo annuisce e ci avviciniamo in modo cauto.
Mi piego sulle ginocchia e guardo il cadavere, ispezionandolo un po' mi accorgo che ha un simbolo inciso sul petto, un simbolo che, per mia sfortuna conosco bene.
Alle mie spalle sento sei fruscii quindi impugno subito i miei pugnali, mi alzo e comincio a guardarmi intorno molto accuratamente fino a quando non individuo due occhi luminosi scolpiti nel buio pesto del bosco.
Il demone mi attacca sbucando fuori dal buio di un angolo, riconosco subito la specie e so per certo che non è un mutaforma, lo seguo fin dietro ad un cespuglio, cominciamo a combattere e lo uccido fortunatamente prima che riesca a marchiarmi.
Torno da Alexander, con lui ci sono Izzy ed Jace, poso i pugnali al loro posto, sorrido ai ragazzi anche se dentro sono letteralmente terrorizzata, mi avvicino al moro e gli accarezzo una spalla.

-"Ehi...tutto bene ?"-

-Si !-

Annuisco sollevata, quando sto per girarmi però mi da un colpetto sulla spalla, mi giro e rido scioccata.

-"Ehi, ma che fai sei per caso impazzito?"-

-Non provare a farlo un'altra volta !-

-"Cosa non dovrei fare di preciso?"-

-Andare a combattere da sola, non ho assolutamente bisogno di protezione, mi sono preoccupato non vedendoti nei dintorni, quindi da ora in poi se combatti tu combatto anche io al tuo fianco chiaro ?!-

-"Va bene e perdonami non era mia intenzione farti preoccupare !"-

Ci abbracciamo e poi ridiamo insieme, mi piace il rapporto che ho creato con lui in cosi poco tempo, se fosse per me non ne farei più a meno.

-Cavolo, potreste essere parabatai !-

Mi blocco sul posto sentendo le parole di Jace come se mi fossi improvvisamente paralizzata, guardo il ragazzo e lui guarda me, non posso dire che la cosa non mi farebbe piacere, ma non avevamo mai pensato prima d'ora a questa eventuale possibilità.

-"Non ho finito il mio addestramento ancora !"-

"Hai ragione, ma potreste unirvi una volta completato !" aggiunge con ovvietà Isotta.

-"Io..."-

- Izzy basta, la state mettendo in imbarazzo, probabilmente non sa nemmeno cosa significa essere e avere la possibilità di trovare un parabatai !-

La sua affermazione mi fa leggermente innervosire, dal suo tono sembra quasi che non voglia, anche i ragazzi lo guardano scioccati, fanno balzare lo sguardo tra me e lui come per evidenziare la mia presenza e io cerco di trattenermi, ma non riesco perciò prendo parola.

-"Già...probabilmente non ho la minima idea di che cosa significhi, ma ho intenzione di scoprirlo e un giorno spero di trovarlo anche io...potrò non essere abbastanza per qualcuno ed essere più che sufficiente per qualcun altro !"-

Quando si gira a guardarmi nota subito dai miei occhi e dal mio tono di voce che in qualche modo mi ha ferita, tenta di parlare, ma appena apre bocca io l'ho già oltrepassato e sto andando via, non voglio portare oltre questa discussione, le persone dovrebbero semplicemente mostrare più attenzione a ciò che dicono.
Lui tenta di raggiungermi, ma io attivo il teletrasporto e mi ritrovo qualche secondo dopo nella mia stanza, mi sento ferita, ma non ho tempo per questo devo fare ricerche, quel demone sarà anche morto, ma ce ne saranno altri, devo sapere tutto su di loro, sapere come evitarli, come sfuggirgli, fargli perdere le mie tracce e sfuggire al loro radar da cacciatori di caduti.
Mi cambio mettendo qualcosa di più comodo e vado in biblioteca, dopo varie ricerche senza il minimo risultato smetti di leggere e  prendo un blocco pulito, prendo anche il carboncino dalla tasca dei pantaloni e comincio a disegnare senza pensare ad occhi chiusi, affidandomi completamente al mio istinto.
Il carboncino sembra quasi che danzi sulla carta bianca dei fogli segnando linee e curve.
Nel momento in cui la mia mano smette di muoversi apro gli occhi e vedo disegnata una specie di Z con un tratto ondulato al centro ~, prendo il mio stilo e vado fuori nella serra, ho bisogno di quiete per creare nuove rune e questo posto me ne trasmetto molta, mi concentro liberando la mente e rilassando il copro, poi comincio a bruciare la pelle del mio braccio con la punta dello stilo.
Quando disegno nuove rune il bruciore è insopportabile, con il passare del tempo ero diventata tollerante, ma sulla terra sto cominciando a diventare più vulnerabile ogni secondo che passa e quindi tutto ciò mi porta a fare smorfie di dolore.
Ho creato una runa di blocco con essa nessuno mi può rintracciare in nessun modo, la farò incidere anche ai ragazzi, li devo proteggere e poi una runa del genere può sempre essere utile.

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