Capitolo 32

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Non esco dalla mia camera da due giorni se non per andare a parlare con Jonathan che però puntualmente non mi da alcuna risposta e questo mi fa sentire sempre di più una buona a nulla.
Questa mattina però non ho nemmeno voglia di alzarmi dal letto, mi sento a terra moralmente e non riesco a fare un bel niente per ritrovare la forza di ripartire.
Mi sento inutile e un fallimento, ho sentito inoltre che gli omicidi demoniaci sono sempre più frequenti per questo Jace è sempre in missione con la squadra mentre di me hanno detto che non sto molto bene ed evitano di chiamarmi per darmi il tempo di rimettermi.
Improvvisamente sento la porta che si apre, alzo la testa da sotto le coperte e vedo l'incantevole ragazza che amo, mi sorride e spalanca le tende facendo entrare la luce accecante del sole.
Si viene a sedere accanto a me e mi scopra il busto per vedermi meglio, mi posa un bacio sulle labbra e fa una carezza sulla mia guancia poi si rialza di nuovo va al mio armadio e tira fuori dei vestiti.

"Forza amore devi uscire da queste quattro mura, troveremo una soluzione e poi...è ora di colazione e io sono affamata ma non andrò a mangiare se tu non verrai con me! Non mi vorrai far morire di fame vero?"

Sbuffo e mi alzo dal letto, mi vado a fare una doccia veloce e mi vesto sotto i suoi occhi, mi prende per mano sorridente e mi trascina fuori dalla mia camera da letto fino alla caffetteria, al nostro tavolo c'è solo Jace che quando mi vede fa un sorrisetto sorpreso.
Isotta ed io andiamo a prendere un vassoio con la colazione, decide lei cosa prendere io non ho molta voglia di mangiare, una volta finito di prendere il cibo ci andiamo a sedere al tavolo, mi siedo e la mia ragazza si siede subito sulle mie gambe.

-Ehi rossa è da un po' che non ti si vede, come ti senti?-

-"Mi sento come una persona buona a nulla!"-

Jace e Isotta si scambiano uno sguardo dispiaciuto ma la nostra attenzione viene attirata dall'entrata nella caffetteria di Alexander e Magnus che si tengono per mano, prendono la colazione e vengono a sedersi tranquillamente al nostro tavolo sotto lo sguardo di tutti i nefilim presenti nella caffetteria, non era mai successa prima una cosa del genere.

"Voi due volete rivoluzionare il mondo nascosto, sono fiera di voi!"

Alec sorride divertito alla sorella, scambia uno sguardo con Magnus e poi posa gli occhi su di me proprio come il suo ragazzo.

-Parabatai finalmente sei uscita dalla tua stanza!-

-"Già ma siccome non sono brava in niente finisco la colazione e me ne torno nella mia tana!"-

Izzy si gira subito verso di me e mi fulmina con lo sguardo.

"Adesso basta, smettila di dire così amore, non è affatto vero sei solo stressata in questo momento e poi nessuno di noi ha ancora trovato una soluzione a tutto questo caos allora siamo tutti dei buoni a nulla?"

-Izzy ha ragione parabatai devi avere un po' di pazienza!-

-"Ragazzi io non penso affatto che voi siete dei buoni a nulla ma sono io che seguo questo caso e non riesco a trovare una soluzione, mi sento come se fossi stupida e non riuscissi a vedere la soluzione che sta proprio davanti ai miei occhi ma se non la trovo tutte le persone che amo e l'intera umanità finirà fra le fiamme!"-

-Rossa tranquillizzati, abbiamo ancora un po' di tempo e lavorando tutti insieme troveremo la soluzione che cerchiamo prima che il tempo scada!-

-Ce la faremo biscottino non temere siamo tutti con te, ormai posso dire che siamo una squadra vincente!-

Sorrido ai ragazzi e il buon umore sembra piano piano riapparire come conseguenza delle loro parole, sono la mia fonte di luce questi ragazzi, la mia famiglia e di sicuro non posso arrendermi così in fretta, non posso proprio, per il loro bene e per quello di tutta la città

-"Sapete che vi dico? Avete ragione!"-

"Brava è così che ti voglio sentire!"

Mi prende le guance e posa un bacio dolce e delicato sulla mia fronte, le sorrido e finiamo di mangiare la colazione, quando abbiamo finito tutto io mi dirigo verso l'ascensore, scendo nei sotterranei e vado immediatamente nella cella di Jonathan, prima di entrare faccio un profondo respiro e metto sul mio volto una maschera di freddezza.
Entro dentro e mi metto proprio davanti a lui che tiene la testa bassa ma appena si accorge di me la alza con un ghigno sul volto.

-Sei di nuovo qui, è da un po' che non vieni a trovarmi!- dice ridendo.

-"Ridi pure non mi fa alcun effetto, sono qui sempre con la stessa domanda!"-

-Questo lo so bene, è come se quella domanda ormai ti si fosse stampata negli occhi!-

-"Bene allora perché non ti decidi a parlare, voglio sapere tutto quello che sai sull'ancora infernale!"-

-Perché dovrei parlare con te di una cosa così pericolosa per i demoni, perché dovrei aiutarti a far fuori la mia intera dimensione?-

Se non mi guardasse con quel ghigno che influenza anche i suoi occhi penserei che non sa che praticamente mi sta dicendo quello che voglio sapere, anche se a piccoli passi, ma lui sa benissimo ciò che sta facendo e sta mirando a restare in vita, volge la sua bandiera verso la cosa più convenevole per se stesso.
Faccio un piccolo ghigno e mi avvicino a lui, lo guardo negli occhi e scruto attentamente la sua espressione.

-"Sta attento a non sottovalutarmi Jonathan!"-

Esco dalla cella, riprendo i miei effetti personali ma solo dopo qualche secondo mi accorgo che Isotta era dietro il vetro a guardare l'interrogatorio, quando mi vede sorride e mi viene ad abbracciare poi mi mette le mani sul volto e posa le sue labbra sulle mie delicatamente dopodiché mi prende per mano e entriamo nell'ascensore, quando la porta di esso si chiude lei si gira verso di me e avvolge il mio punto cita con le sue braccia.

"Sei stata favolosa la dentro e anche molto eccitante!"

-"Ah si?"-

Lei mi guarda con i suoi occhi da gatta che mi fanno sempre infiammare dentro, si alza in punta di piedi e avvicina le labbra al mio orecchio.

"Se solo tu potessi immaginare quanto lo sono in questo momento"

Sorrido alle sue provocazioni e poso le labbra alla base del suo collo, salgo sempre di più passando anche per la sua mandibola e arrivo alle sue labbra, la metto con le spalle contro la parete dell'ascensore.
Il bacio diventa sempre più passionale, le sue dita si infiltrano nei miei capelli mentre la sua mano prende la mia e inaspettatamente la porta sul suo seno sotto la magliettina, le cose si fanno sempre più incandescenti ma improvvisamente le porte dell'ascensore si aprono e dobbiamo staccarci, ci guardiamo e scoppiamo a ridere, menomale che non c'era nessuno.

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