Capitolo 25

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Ho passato l'intera settimana ad interrogare quello psicopatico di un Nefilim, tutta le giornate a fare sali e scendi, avanti e indietro dalla sua maledetta cella che ormai conosco a memoria ma lui non parla per niente, non dice nemmeno una parola però io non cedo affatto.
Per quanto riguarda la relazione con Izzy va a meraviglia, tutti ormai all'interno del centro sanno della nostra storia ma questo non mi tocca per niente e anche a lei sembra non importarle molto.
Ogni volta che vado ad interrogare Jonathan lei viene con me e resta fuori dalla cella davanti al vetro per sostenermi e io la adoro per questo.
Esco dalla mia stanza e mi dirigo subito alla sua, busso alla porta e aspetto di sentire la sua risposta invece si apre la porta e spunta lei tutta vestita con un sorriso raggiante sulle labbra, le prendo le mani sorridendo e poso un bacio delicato sulle sue labbra.

-"Buongiorno splendore"-

"Buongiorno, stamattina sei raggiante"

Sorrido alle sue parole, stringo le sue mani e girandole dietro le intreccio sul suo busto, tenendo ancora le sue mani, poso il volto nell'incavo del suo collo e avvicino le mie labbra al suo orecchio, lascio un delicato bacio appena sotto al lobo al che lei sospira calorosamente.

-"Tu sei più raggiante ogni secondo che passa"-

Izzy sorride e si appoggia con la testa sulla mia spalla lasciandosi completamente guidare da me, cominciamo a camminare dirette verso la caffetteria.
Quando arriviamo al nostro solito tavolo troviamo già seduti Jace e Alec, ci guardano con un sorrisetto furbo e io faccio loro la linguaccia, Izzy si siede, io do un bacio sulla guancia al mio parabatai e al mio migliore amico e poi vado a prendere la colazione solo per lei.
Arrivata al tavolo rubo solo un goccio di spremuta d'arancia dal bicchiere di lei e un pancake di Alec che alza subito lo sguardo perplesso sopra di me.

-Non rimani per la colazione?-

-"No parabatai devo scendere dallo psicopatico per l'interrogatorio

-Non gli darai tregua nemmeno un secondo eh?- ammicca Jace.

-"Assolutamente no, non gli darò nemmeno un minuto di respiro"-

Si affretta a bere il suo succo ma io la fermo con delicatezza e le sorrido.

-Si 'Zyzy' fa colazione con calma-

Lei fulmina scherzosamente con lo sguardo Jace e gli tira addosso un cereale, lui scoppia a ridere e lei ne tira un altro.

"Solo lei può chiamarmi Zyzy"

Scoppio a riedere anche io, mi abbasso verso di lei prendo il suo mento con due dita, lo giro delicatamente verso il mio e lascio un dolce bacio sulle sue labbra morbide, lei sorride sulle mie e io mordo il suo inferiore, mi stacco e sorrido per il suo sospiro di frustrazione, lascio un altro piccolo bacio sulla sua fronte e sorridendo esco dalla caffetteria.
Mi dirigo subito all'ascensore senza fermarmi a parlare con nessuno e scendo nei sotterranei, mi fermo davanti la sua cella notando che anche lui mi stava aspettando, sorride come lo psicopatico che è ma io rimango impassibile.
Entro dentro lasciando le armi fuori dalla porta, mi piazzo davanti al suo volto e lo guardo negli occhi.

-"Allora sei pronto per parlare o vogliamo fare ancora questa scena muta ogni volta?"-

-Sei sicura di voler sapere la verità?-

-"Oh questa è l'unica cosa di cui sono sicura!"-

-Oh guarda c'è la tua ragazza-

mi giro verso il vetro e vedo Isotta, le sorrido e lei mi fa vedere che in mano tiene il suo caffè mattutino, scuoto la testa ridendo e mi volto di nuovo verso Jonathan.

-"Avanti parla, cosa intendevi l'altra volta quando mi hai detto che la mia asportazione non è andata a buon fine?"-

Lui sorride sadico, porta lo sguardo dietro di me guardando Izzy e poi lo sposta di nuovo sopra di me.

-Quando ogni angelo nasce hanno una certa quantità di malvagità all'interno come ogni terreno ma tu, oh tu eri un caso isolato, avevi una quantità sopraelevata di malvagità e un po' infatti ti è rimasta-

-"Non capisco, di che cosa stai parlando?"-

-Parlo del fatto che io sono la tua parte malvagia, quella parte che alla tua nascita ti è stata asportata come ogni angelo, per questo non riescono a combattere, perché la loro parte malvagia non esiste più ma tu ci sei riuscita subito non è vero? Ti piace andare a caccia e combattere, non è così? Questo perché quando sei nata non eri come ogni angelo e fin quando vivrai tu vivrò io, niente può uccidermi perché io in realtà non sono un essere vivente sono solo tanta malvagità concentrata che si è data una forma-

Mi si forma un nodo in gola, non posso credere che un essere così malvagio sia infondo parte di me, lui esiste solo perché io esisto, gli do per un attimo le spalle facendo un profondo respiro e tentando di recuperare la concentrazione, scuoto leggermente la testa e ritorno impassibile per finire l'interrogatorio.

-"E chi ha assoldato i cacciatori di caduti?"-

-Noi ovviamente, uccidendo tutti gli angeli l'ago della bilancia tra bene e male cadrà completamente sul male e saremo abbastanza forti per sopraffarvi-

Lo guardo facendo un piccolo sorriso sadico, prendo il mio stilo dalla tasca, è l'unica cosa che può entrare nella cella, alzo la sua maglietta e imprimo sulla sua pelle una runa molto dolorosa così anche se in caso scappasse possiamo rintracciarlo comunque, come una specie di microcip.

-"Così è sicuro che se scappi e ti vai a nascondere anche nel più piccolo buco del mondo io ti troverò lo stesso, stanne pure certo!"-

Busso sulla porta in acciaio ed esco dalla cella, le guardie mi consegnano i miei effetti e raggiungo Isotta che subito vedendomi leggermente sconvolta mi abbraccia.
La stringo forte con le mie braccia e poi lei intreccia il mio sguardo con il suo, mi fa una dolce carezza sulla guancia e sposta una piccola ciocca di capelli rossi che mi ricade sugli occhi, poi lentamente si avvicina al mio viso e mi bacia dolcemente.

"Flam non pensare a ciò che ti ha detto quello psicopatico, tu sei la persona meno malvagia che io conosca e non pensare nemmeno per un istante che sia tutta colpa tua"

Annuisco anche se ho l'umore a terra in questo momento, lei mi prende per mano e mi trascina dentro l'ascensore per tornare al piano di sopra, all'interno del cubicolo lei mi guarda con gli occhi da gatta e sorrido, mette le sue mani nelle mie tasche posteriori dei jeans e posa le sue labbra sulle mie.
Mi bacia con molta passione e io ricambio subito, la prendo per i fianchi e la metto con le spalle al muro continuando a baciarla con ardore.

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