Capitolo 14

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Questa mattina mi sono svegliata presto, ho cominciato la giornata raccogliendo le forze in veranda fra la natura e poi in terrazza ad ammirare l'alba, poi sono andata a fare colazione insieme a tutti i ragazzi.
La mattinata in se è stata abbastanza tranquilla, ma dopo pranzo è arrivata un'allerta demone e quindi Alexander e Jace sono usciti in missione, volevo andare anche io, ma entrambi me lo hanno strettamente negato a causa delle condizioni della mia schiena e quindi mi sono rintanata nella mia stanza.
Ho sistemato la camera e poi mi sono messa le cuffiette alle orecchie con della musica rilassante e mi sono messa davanti al mio cavalletto, ho appoggiato il mio carboncino sul foglio e ho lasciato che esso viaggiasse sulla superficie bianca con totale libertà.
Disegnare mi ha sempre rilassata, certo da piccola lo facevo nella neve che cadeva al giardino, ma così è molto meglio e molto più soddisfacente, ma tutto è diverso da quando disegno le mie rune.
Quando creo una nuova runa e la imprimo sulla mia pelle provo dolore si, ma mentre lo faccio mi sento completa, perché questa è la mia specialità e mi fa stare bene, per questo non ho ancora appurato quali miei poteri siano rimasti, perché sarebbe doloroso se avessi perso questa mia caratteristica e ho timore appunto di verificarlo.

ISOTTA PV

Alexander oggi ha deciso di andare in missione con nostro fratello e di lasciarmi al centro per poi oggi pomeriggio effettuare la mia solita lezione di combattimento a Alaric.
Mentre cammino per il corridoio mi accorgo che la porta della stanza di Flaminia è semi aperta, la tentazione di entrare e andare da lei è molto forte, ma voglio rispettare il suo volere e voglio anche seguire il consiglio che mi ha dato, ma alla fine non riesco a resistere e mi avvicino comunque all'uscio, mi appoggio al muro guardando all'interno.
C'è lei davanti al suo cavalletto che disegna, con le cuffie nelle orecchie e l'audio sicuramente a tutto volume, canticchia e balla leggermente mossa dal ritmo della musica.
I suoi capelli rossi e mossi, a causa del suo movimento sembrano una cascata di fuoco che ha tutta la seria intenzione di ipnotizzare chiunque li guardi.
Sembra talmente rilassata mentre disegna, la trovo molto a suo agio mentre lo fa come se questa fosse la sua vera essenza, come se questo fosse un pezzo del suo puzzle che non può mancare assolutamente.
Da quando mi ha detto che non devo cercarla e di prendermi un po' di tempo per me stesso non faccio che chiedermi perché non riesco a lasciarmi andare completamente sia con lei che con qualsiasi altra persona.
Perché non riesco ad abbassare la mia barriera e farmi amare da lei e amarla senza limiti come lei merita invece di ferirla sempre senza un attimo di sosta.
Merita di essere amata ogni secondo della sua vita e vorrei farlo io, ma non riesco a sbloccarmi, eppure non riesco a fare a meno di guardarla, a non avvicinarmi a lei, mi sento come un drogato dipendente dal sangue di vampiro che non può farne a meno.
Ah...questa ragazza...cosa mi ha fatto ? Quasi non mi riconosco quando sono con lei o semplicemente quando mi guarda.
Da quando è arrivata nella nostra vita sono cambiato, non sono più andato a letto con nessuna per esempio e riesco solo a pensare a lei e nient'altro, penso alla cascata di fuoco che ha per capelli, penso ai due smeraldi che ha per occhi, alle sue labbra rosee e alla sua pelle come la neve.
All'improvviso si ferma e guarda il suo capolavoro, è davvero brava, potrebbe fare l'artista, però noto che si sente osservata, si leva le cuffiette, ma quando sta per girarsi me ne vado.

FLAMINIA PV

Mi fermo e guardo il disegno che ho fatto, un vero capolavoro, sono davvero brava devo ammetterlo.
Sto per ricominciare, ma improvvisamente mi sento osservata, levo le cuffiette e mi giro, ma non vedo nessuno.
Prendo il telefono, stacco la musica e lo poso sul letto subito dopo, metto anche il carboncino sulla scrivania ed esco dalla mia stanza camminando per il centro.
La schiena fa male di continuo, ma cerco di non pensarci, mi fermo davanti la sala addestramento e vedo che Isotta sta allenando un ragazzo, mi metto in un modo che lui non possa vedermi.
Vedo solo lei, nient'altro, mi chiedo perché non si lascia amare, perché scappa dai suoi sentimenti, perché ha così tanta paura di ciò che prova.
È bellissima, non c'è che dire, non ci sono altri aggettivi da affibbiargli lei è semplicemente stupendo.
In questi giorni ha fatto ciò che gli ho detto, mi è stato lontano ed è entrato in un mondo interamente suo, penso che dentro di sé stia combattendo le sue guerre personali contro i demoni che lo inseguono da tempo e che gli fanno temere le emozioni.
Vorrei davvero accoglierla fra le mie braccia e fargli capire quanto in realtà siano talmente belle anche se a volte dolorose, vorrei fargli capire quanto siano importanti e quanto possano renderlo felice.
Mi chiedo cosa ha passato quando era più piccola per diventare così impassibile e fredda, cosa lo ha ferito talmente tanto da farlo rinunciare a sentire anche un minimo sentimento per qualsiasi persona e vorrei davvero scoprirlo, ma lui non mi permette di avvicinarmi a quindi di scoprire il suo passato.
È davvero molto agile nel combattimento e i suoi muscoli in bella vista mi fanno infiammare dentro facendomi quasi dimenticare del dolore alla schiena, lo userei volentieri come antidolorifico.
Ad un certo punto però ferma il combattimento e sentendosi osservato si guarda intorno, però io corro via prima che mi veda.
Torno in camera mia e mi corico a pancia sotto sul letto chiudendo gli occhi per calmare il turbine di emozioni che sto provando dentro di me, voglio vedere cosa combinerà in questi giorni, se veramente mi lascierà perdere o se proverà a lasciarsi andare alle emozioni finalmente.

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