Revisionato 03/10/18
Un fastidioso rumore si propaga per le mura della stanza.
La sveglia!
Primo giorno di Università. Chi me l'ha fatta fare?
Ah, giusto. Io e la mia testardagine.
Sono ancora stesa sul mio amato letto con gli occhi chiusi, il cuscino stretto tra le braccia e le coperte alzate fino al mento. Sto quasi per riaddormentarmi, ma una luce abbagliante mi fa aprire gli occhi di scatto.
Pessima mossa.
Li richiudo a causa della della troppa luce, poi riprovo ad aprirli e finalmente riesco a tenerli aperti. Guardo la finestra e noto una figura vicino ad essa. Subito dopo la figura parla.
"Silvia, ancora a letto? Forza alzati, non vorrai fare tardi al tuo primo giorno di Università." Inizia a parlare, ma vedendo che non mi muovo, alza leggermente la voce. "Ho detto alzati, sono le 6:35 e devi essere a scuola per le 7:30."
E la figura misteriosa è... mia madre.
"E va bene mamma, mi sto alzando." Dico esasperata e assonnata.
Fa per uscire, ma poi volta lo sguardo sul letto al lato opposto al mio, vedendo solo un ammasso di coperte e qualche ciocca nera.
"Anche tu Giulia, prima ti svegli meglio è." Si rivolge a mia sorella e come risposta riceve solo un lieve mugolio.
Mi metto seduta sul letto e, dopo aver raggionato sul motivo per il quale sono sveglia, mi alzo completamente in piedi. Prendo i vestiti appoggiati sul mobile, che avevo preparato ieri sera, l'intimo e vado a farmi una doccia.
Prima di entrare in doccia, sblocco il cellulare e vado al lettore musicale. Apro la playlist che ascolto maggiormente e aziono la riproduzione casuale, mettendolo ad un volume adeguato, visto che sono ancora mezza addormentata. Dopo aver fatto una doccia rilassante, lascio i capelli bagnati e mi vesto. Ho deciso di indossare una maglietta bianca di pizzo, con della leggera stoffa bianca per coprire, a maniche corte con la scritta "WTF!?" in grassetto nero, uno skinny jeans nero strappato alle ginocchia e delle converse nere. Pettino i capelli con le dita, cercando di valorizzare al meglio le mie punte rosse, spostando poi i capelli su una spalla.
Stoppo la musica ed esco dal bagno e vado verso la camera di Marco, la apro e lo vedo che dorme ancora.
Ovviamente.
Mi avvicino alla finestra e la spalanco, facendolo sussultare, poi vado velocemente verso di lui e gli tolgo le coperte da dosso, scappando fuori da camera sua prima che possa aprire gli occhi e vedermi.
Scendo al piano di sotto, vado in cucina e preparo una grande tazza di latte con tanti cereali della Nestlé.
Non è un buon giorno senza una tazza di latte.
Dopo un pò scende Marco seguito da Giulia. Il primo è ancora in pigiama, ovvero a petto nudo con dei pantaloncini di tuta, mentre la seconda è già vestita con solo i capelli neri un po' in disordine.
"Buongiorno sorellina." Dice Marco, riferendosi a me, poi si avvicina e mi dà un tenero bacio sulla fronte.
"Buongiorno fratellone." Dico alzandomi in punta di piedi per abbracciare Marco.
Quest'ultimo, durante l'abbraccio, mi solletica leggermente un fianco, ed io mi allontano di scatto, trucidandolo con lo sguardo.
"Cosi la smetti di svegliarmi in quel modo. So che sei tu, cretina." Mi da un buffetto sulla guancia e io sorrido innocentemente.
"Ehi, io non esisto?" Esclama Giulia, sventolando le braccia da destra a sinistra.
"Non rompere, almeno non di prima mattina." Dico scocciata, sedendomi di nuovo a tavola.
"Mi basterebbe solo un biongiorno." Risponde seccata.
"Buongiorno... contenta?" Dico sarcastica e, senza aspettare una sua risposta, salgo in bagno a finire di prepararmi.
Sostanzialmente sono pronta, devo solo spruzzare un po' di profumo e sistemare meglio i capelli bagnati, che ormai si stanno asciugando.
Prima di uscire, afferro il cellulare e controllo l'ora, vedendo che ormai sono le 7:15. Esco dal bagno e vado in camera, trovando il letto di Giulia già rifatto mentre il mio è un ammasso di coperte. Sono tentata di rifarlo, cosa che dovrei effettivamente fare, ma tanto so già che, appena tornata a casa da scuola, mi butterò a peso morto sul letto, quindi sarebbe solo energia sprecata. Afferro da terra lo zaino nero già sistemato, prendo le mie cuffie da sopra la scrivania ed esco dalla camera, vedendo Marco fare lo stesso.
"Pronti!" Esclamiamo in contemporanea.
Io e Marco frequentiamo la stessa università, anche se sono due indirizzi differenti, ma, ovviamente, Marco frequenta il secondo anno, mentre io oggi inizierò il mio primo anno.
Il fatto che lui frequenti l'università, è uno dei motivi per il quale ho scelto di andarci.
Non ho mai amato particolarmente lo studio, ma me la cavavo comunque bene, e poi ero soddisfatta del liceo che avevo scelto, il linguistico, dato che amo le lingue straniere. Ma nonostante gli ottimi voti avuti durante il quinto anno, non ero mai riuscita a rendere i miei genitori orgogliosi come lo erano per Marco. Lui aveva preso voti davvero alti in ogni materia, specialmente quella principale, ovvero psicologia. Volevo vedere quello stesso sorriso carico di orgoglio sul volto dei miei genitori anche rivolto a me, oltre che a mio fratello, perciò ho voluto frequentare l'università. Non per gelosia nei confronti di Marco, voglio semplicemente che mamma e papà siano fieri di me, più di quanto non lo siano già. Il fatto che l'università è proprio quella di Marco è un caso solo per metà.
La scuola si trova proprio nella mia città, quindi è facile da raggiungere, ed in più è davvero ottima. L'università degli Studi di Verona ha un ottimo corso di Lingue e letterature straniere, che è l'indirizzo che ho scelto io.
Ci sono dodici dipartimenti diversi, tra cui il mio e Scienze Umane, che è quello scelto da Marco, e vengono insegnate in edifici differenti ma nello stesso luogo.
Affianco Marco lungo le scale e ci sbambiamo leggere spallate, spingendoci a vicendo, fino a quando non raggiungiamo il piano di sotto e aspettiamo la mamma davanti all'ingresso. Pochi minuti dopo, la vedo scendere di corsa le scale per poi afferrare le chiavi da sopra il tavolino ed apre la porta, uscendo prima di tutti.
Io e Marco urliamo un saluto a Giulia, dispersa in qualche angolo della casa, poi usciamo fuori ed entriamo in auto. Io siedo dietro, con le cuffie in mano, mentre guardo le mie punte rosse per cercare di distrarmi e non pensare a cosa sto per iniziare.
Marco, dal sedile del passeggiero, si volta verso di me, osservandomi bene.
"Sei pronta?" Chiede.
"Non proprio..." Rispondo insicura, non distogliendo lo sguardo dai capelli.
"Non ti preoccupare, andrà tutto bene." Mi rassicura.
"Lo spero..." Dico a voce bassa.
"Beh, pronta o no, cara sorellina, si va a scuola."🐼🍕🐼🍕🐼🍕🐼🍕🐼🍕🐼🍕🐼🍕
Ciao a tutte e a tutti, spero che il capitolo sia di vostro gradimento... Sto già scrivendo il 2° capitolo... Al prossimo capitolo!
Dio Benedica La Pizza!🌹🍕🐼
_I_am_a_Pandacorn_
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Innamorata del mio migliore amico! [In Revisione]
RomanceSilvia è una normale diciottenne che sta per iniziare il primo anno di Università a Verona. Ha due migliori amici fantastici, un fratello iperprotettivo, una sorella insopportabile, a volte, e due genitori meravigliosi. Il primo anno di Università...